CAPITOLO IX
Come santo Francesco insegneva rispondere a frate Lione, e non potè mai dire se non contrario di quello Francesco volea.
n. 1837
Essendo santo Francesco una volta nel principio dell' Ordine con fra Lione in un
luogo dove non aveano libri da dire l'Ufficio divino, quando venne l' ora del mattutino sì
disse santo Francesco a frate Lione: « Carissimo, noi non abbiamo breviario, col quale noi
possiamo dire il mattutino; ma acciò che noi ispendiamo il tempo a laudare Iddio, io dirò e
tu mi risponderai com' io t' insegnerò; e guarda che tu non muti le parole altrimenti ch' io t'
insegnerò. Io dirò cosl: O frate Francesco, tu facesti tanti mali e tanti peccati nel secolo, che
tu se' degno dello 'nferno; e tu, frate Lione, risponderai: Vera cosa è che tu meriti lo 'nferno
profondissimo ». E frate Lione con semplicità colombina rispuose: « Volentieri, padre;
incomincia al nome di Dio ». Allora santo Francesco cominciò a dire: « O frate Francesco, tu
facesti tanti mali e tanti peccati nel secolo, che tu se' degno dello 'nferno ». E frate Lione
risponde: « Iddio farà per te tanti beni, che tu ne andrai in Paradiso ».
Disse santo Francesco:
« Non dire così, frate Lione, ma quando io dirò: Frate Francesco, tu che hai fatte tante cose
inique contro Dio, che tu se' degno d' esser maladetto da Dio; e tu rispondi così: Veramente
tu se' degno d' esser messo tra' maladetti ». E frate Lione risponde: « Volentieri, padre ».
Allora santo Francesco, con molte lagrime e sospiri e picchiare di petto, dice ad alta voce: «
O Signore mio del cielo e della terra, io ho commesso contro a te tante iniquità e tanti
peccati, che al tutto son degno d' esser da te maladetto ». E frate Lione risponde: « O frate
Francesco, Iddio ti farà tale, che tra li benedetti tu sarai singolarmente benedetto».
E santo
Francesco maravigliandosi che frate Lione rispondea per lo contrario di quello che 'mposto
gli avea, sì lo riprese dicendo: « Perchè non rispondi come io t' insegno? Io ti comando per
santa ubbidienza che tu rispondi come io t'insegnerò. Io dirò così: O frate Francesco
cattivello pensi tu che Dio arà misericordia di te? con ciò sia cosa che tu abbi commessi tanti
peccati contra 'l Padre della misericordia e Dio d' ogni consolazione, che tu non se' degno di
trovare misericordia. E tu, frate Lione pecorella, risponderai: Per nessun modo se'degno di
trovare misericordia ». Ma poi quando santo Francesco disse: « O frate Francesco cattivello »
etc.; frate Lione sì rispuose: « Iddio Padre, la cui misericordia c infinita più che il peccato
tuo, farà teco grande misericordia, e sopra essa t' aggiugnerà molte grazie ». A questa
risposta santo Francesco, dolcemente adirato e pazientemente turbato, disse a frate Lione: «
E perchè hai tu avuto presunzione di fare contr' all' ubbidienza, e già cotante volte hai
risposto il contrario di quello ch' io t'ho imposto? ». Risponde frate Lione molto umilemente
e riverentemente: « Iddio il sa, padre mio, ch' ogni volta io m' ho posto in cuore di
rispondere come tu m' hai comandato, ma Iddio mi fa parlare secondo che gli piace e non
secondo piace a me ». Di che santo Francesco si maravigliò, e disse a frate Lione: « Io ti
priego carissimamente che tu mi risponda questa volta com' io t' ho detto ». Risponde frate
Lione: « Di' al nome di Dio, che per certo io risponderò questa volta come tu vuogli ».
E
santo Francesco lagrimando disse: « O frate Francesco cattivello, pensi tu che Iddio abbia
misericordia di te? ». Risponde frate Lione: « Anzi grazia grande riceverai da Dio, ed
esalteratti e glorificheratti in eterno, imperò che chi sè umilia sarà esaltato. E io non posso
altro dire, imperò che Iddio parla per la bocca mia».
E così in questa umile contenzione, con
molte lagrime e con molta consolazione ispirituale, si vegghiarono infino a dì.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.
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