382 36.
Il valorosissimo soldato di Cristo passava per città e castelli annunciando il Regno
dei cieli, la pace, la via della salvezza, la penitenza in remissione dei peccati; non però con
gli artifici della sapienza umana, ma con la virtù dello Spirito (1Cor 2,4). Poiché ne aveva
ricevuto l'autorizzazione dalla Sede Apostolica, operava fiducioso e sicuro, rifuggendo da
adulazioni e lusinghe. Non era solito blandire i vizi, ma sferzarli con fermezza; non
cercava scuse per la vita dei peccatori, ma li percuoteva con aspri rimproveri, dal
momento che aveva piegato prima di tutto se stesso a fare ciò che inculcava agli altri. Non
temendo quindi d'esser trovato incoerente, predicava la verità con franchezza, tanto che
anche uomini dottissimi e celebri accoglievano ammirati le sue ispirate parole, e alla sua
presenza erano invasi da un salutare timore.
383 Uomini e donne, chierici e religiosi accorrevano a gara a vedere e a sentire il Santo
di Dio, che appariva a tutti come un uomo di un altro mondo. Persone di ogni età e sesso
venivano sollecite ad ammirare le meraviglie che il Signore di nuovo compiva nel mondo
per mezzo del suo servo. La presenza o anche la sola fama di san Francesco sembrava
davvero una nuova luce mandata in quel tempo dal cielo a dissipare le caliginose tenebre
che avevano invaso la terra, così che quasi più nessuno sapeva scorgere la via della
salvezza. Erano infatti quasi tutti precipitati in una così profonda dimenticanza del
Signore e dei suoi comandamenti, che appena sopportavano di smuoversi un poco dai loro
vizi incalliti e inveterati.
384 37. Splendeva come fulgida stella nel buio della notte e come luce mattutina diffusa
sulle tenebre; così in breve l'aspetto dell'intera regione si cambiò e, perdendo il suo orrore,
divenne più ridente. E’ finita la lunga siccità, e nel campo già squallido cresce rigogliosa la
messe. Anche la vigna incolta comincia a coprirsi di fiori profumati e a maturare, per
grazia del Signore, i frutti soavi di bontà e di bene. Ovunque risuonano azioni di grazie e
inni di lode, e non pochi, lasciate le cure mondane, seguendo l'esempio e l'insegnamento
di san Francesco, impararono a conoscere amare e rispettare il loro Creatore. Molti, nobili
e plebei, chierici e laici, docili alla divina ispirazione, si recavano dal Santo, bramosi di
schierarsi per sempre con lui e sotto la sua guida. E a tutti egli, come ricca sorgente di
grazia celeste, dona le acque vivificanti che fanno sbocciare le virtù nel giardino del cuore.
Artista e maestro di vita evangelica veramente glorioso: mediante il suo esempio, la sua
Regola e il suo insegnamento, si rinnova la Chiesa di Cristo nei suoi fedeli, uomini e
donne, e trionfa la triplice milizia degli eletti.
385 A tutti dava una regola di vita, e indicava la via della salvezza a ciascuno secondo la
propria condizione.
386 38. É ora il momento di concentrare l'attenzione soprattutto sull'Ordine che
Francesco suscitò col suo amore e vivificò con la sua professione. Proprio lui infatti fondò
l'Ordine dei frati minori, ed ecco in quale occasione gli diede tale nome. Mentre si scrivevano
nella Regola quelle parole: «Siano minori», appena l'ebbe udite esclamò: «Voglio
che questa Fraternità sia chiamata Ordine dei frati minori». E realmente erano « minori »; «
sottomessi a tutti » e ricercavano l'ultimo posto e gli uffici cui fosse legata qualche
umiliazione, per gettare così. le solide fondamenta della vera umiltà, sulla quale si potesse
svolgere l'edificio spirituale di tutte le virtù.
387 E davvero su questa solida base edificarono, splendida. la costruzione della carità. E
come pietre vive, raccolte, per così dire, da ogni parte del mondo, crebbero in tempio dello
Spirito Santo. Com'era ardente l'amore fraterno dei nuovi discepoli di Cristo! Quanto era
forte in essi l'amore per la loro famiglia religiosa! Ogni volta che in qualche luogo o per
strada, come poteva accadere, si incontravano, era una vera esplosione del loro affetto
spirituale, il solo amore che sopra ogni altro amore è fonte di vera carità fraterna. Ed erano
casti abbracci, delicati sentimenti, santi baci, dolci colloqui, sorrisi modesti, aspetto lieto,
occhio semplice, animo umile, parlare cortese, risposte gentili, piena unanimità nel loro
ideale, pronto ossequio e instancabile reciproco servizio.
39. Avendo disprezzato tutte le cose terrene ed essendo immuni da qualsiasi amore
egoistico, dal momento che riversavano tutto l'affetto del cuore in seno alla comunità,
cercavano con tutto l'impegno di donare perfino se stessi per venire incontro alle necessità
dei fratelli. Erano felici quando potevano riunirsi, più felici quando stavano insieme; ma
era per tutti pesante il vivere separati, amaro il distacco, doloroso il momento dell'addio.
Questi docilissimi soldati non anteponevano comunque nulla ai comandi della santa
obbedienza; vi si preparavano anzi in anticipo, e si precipitavano ad eseguire, senza
discutere e rimosso ogni ostacolo, qualunque cosa veniva loro ordinata.
AMDG et DVM
Nessun commento:
Posta un commento