CAPITOLO XXVI
ANCHE A CITTÀ DI CASTELLO
FRANCESCO SCACCIA UN DEMONIO
442 70.
C'era a Città di Castello una donna ossessa. Essendovi giunto il beato padre
Francesco, venne condotta a lui nella casa ove dimorava.
Questa, digrignando i denti e con
lo sguardo bieco, emetteva grida orribili, come usano fare gli spiriti immondi. Parecchi
cittadini, accorsi insieme, supplicavano il Santo di liberarla poiché da tanto tempo il
nemico infernale la possedeva e tormentava in quella maniera, spaventando tutti con le
sue urla.
Francesco volle costatare se era opera del demonio o imbroglio della donna e le
mandò innanzi un frate che stava con lui. Quella avvertì subito lo scambio di persona e si
mise a proferire scherni e insulti.
Ma quando comparve il Santo, che era rimasto nel
frattempo nascosto a pregare, l'indemoniata, non potendo resistere alla sua virtù, si gettò
per terra tremando e contorcendosi pietosamente.
Francesco la chiamò a sé, dicendo: «Ti
comando per obbedienza, spirito immondo, di uscire da costei!». E il diavolo l'abbandonò
immediatamente, senza alcun male.
443 Sia ringraziato Iddio onnipotente, che opera tutto in tutti! Tuttavia, siccome ci
siamo proposti di narrare non tanto i miracoli, che dimostrano la santità ma non
costituiscono la santità, bensì piuttosto lo specchio della sua vita esemplare, riprendiamo il
racconto delle opere che gli meritarono la salvezza eterna, tralasciando i miracoli. anche
perché sarebbe troppo lungo recensirli tutti.
https://www.assisiofm.it/allegati/216-Vita%20prima%20di%20san%20Francesco.pdf
AMDG et DVM
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