lunedì 8 ottobre 2018

Festa di Santa Brigida

8 OTTOBRE
SANTA BRIGIDA, VEDOVA

Brigida e Caterina da Siena.

Santa Brigida, meno conosciuta di santa Caterina da Siena, 
che visse poco dopo di lei, le somiglia sotto molti aspetti. A differenza
della vergine senese, Brigida accettò le nozze per obbedire
alla volontà del padre, ispirata per questo dallo Spirito Santo. La sua
vita, come la vita di Caterina, brillò poi nella Chiesa per le rivelazioni
avute dal cielo e comunicate al mondo e per i passi fatti presso il
Papato, per riportarlo a Roma, dalla quale era assente da lungo tempo.

Le rivelazioni.

« Signore, chi vi ha trattato così? ». <( Quelli che trascurano e dimenticano
il mio amore », aveva risposto il Signore e, poco tempo
dopo, aveva aggiunto: « Io sono il Creatore di tutte le cose... Tu sarai
la mia Sposa, vedrai le cose spirituali e penetrerai i segreti celesti
e il mio spirito sarà con te fino alla morte. Sappi che non parlo a te
per te sola, ma per tutti i cristiani... ». 

Sbigottita dalle rivelazioni, 
Brigida si rifugiava nelle mortificazioni e trovava coraggio esponendo
con confidenza al confessore le grazie che riceveva e immolando la
sua volontà. Dio però la rassicurava: « Ti ho solo comandato di onorare
Dio, di credere che nulla esiste senza di Lui e di amare rettamente
il mondo, che è fatto per l'uomo. Lo spirito delle tenebre ti
insegnerà il contrario, ma tu forma bene la tua coscienza. Col mio
consenso il demonio può mettere alla prova i miei servitori, ma non
potrà mai dominare le anime, che credono in me e mi riserbano il
loro amore. Lo spirito increato non fa posto ad altro amore che a quello
di Dio, nel quale tutti gli amori si riassumono. Lo spirito creato
desta nell'anima i cattivi desideri dai quali è mossa e la getta nell'amarezza,
predica il nulla delle gioie future, la vanità dei beni eterni
e l'annega nell'impurità di cui si pasce. Lo Spirito Santo invece rivela
la vanità del mondo in modo che l'anima vorrebbe fuggire le
sozzure della terra, per slanciarsi verso di me ».

Così Dio rassicurava la sua serva umile e fedele e noi, dagli effetti
prodotti nell'anima nostra, possiamo così conoscere a quale
spirito obbedisce, se allo Spirito Santo o allo spirito del male.
Brigida non era pienamente contenta della presenza e delle rivelazioni
del suo Dio e avrebbe desiderato di vivere in un chiostro,
lontano dagli sguardi, dall'ammirazione e dalle vanità del mondo.
Ma Dio, come aveva fatto una volta con i profeti, la strappò alla solitudine
e le afidò faticose missioni.

Alla corte di Stoccolma.

Dovette ricomparire a corte, che aveva abbandonato dopo la
morte dello sposo, e denunciò alla presenza del re, della regina e dei
cortigiani il lusso della corte fastosa e i piaceri ai quali le anime si
abbandonavano ammonendo che Dio avrebbe punito senza pietà,
se non si tornava ad una vita più semplice e se si continuava ad opprimere,
con ingiuste imposizioni, i poveri, che vivevano in miseria.
Fu ricevuta dal sovrano con deferenza e la sua parola, appoggiata
da miracoli, convertì molti peccatori e il re stesso si impegnò
nella riforma della sua vita e del suo regno.

La missione presso il Papa.

La volontà divina le impose una missione anche più delicata:
« Scrivi da parte mia al Papa Clemente (VI) ciò che ti dico ». Brigida
conosceva quanto male avesse fatto alla cristianità l'esilio del Papato
ad Avignone e non ignorava le lotte in cui i Papi si erano immischiati
e il lusso della loro corte. Dovette scrivere al Papa delle rovine che
Dio gli minacciava, se non si fosse impegnato a mettere pace tra il
re di Francia e il re di Inghilterra e se non avesse personalmente rinunciato
alle ambizioni e cupidigie delle quali si compiaceva. Il
Papa ricevette la lettera con rispetto e cercò di tenerne conto, ma,
pur convocando a Roma i pellegrini del mondo intero per lucrarvi
l'indulgenza del Giubileo del 1350, non si mosse da Avignone. Brigida
dovette attendere fino al 16 ottobre del 1367 per vedere Papa
Urbano V rientrare in Roma.
Andò allora sollecitamente a gettarsi ai piedi del Pontefice, per
esporgli i desideri di Dio per la riforma della Chiesa e la santità
della Curia Romana. Ebbe la gioia di vedere che Urbano V non trascurava
i consigli e correggeva gli abusi, che disonoravano la Chiesa,
mentre risorgevano dalle rovine i santuari e il potere supremo del
Papa veniva riconosciuto dal popolo di Roma, dai baroni e dall'imperatore.
Purtroppo non erano passati tre anni e Papa Urbano, scoraggiato,
abbandonava ancora una volta il sepolcro degli Apostoli. La santa
lo aveva predetto; egli rivide Avignone per morirvi. Gli succedette
Ruggero di Belforte, nipote di Clemente VI, col nome di Gregorio XI:
il Papa che avrebbe posto fine per sempre all'esilio, rientrando in
Roma.

La morte.

Ma Brigida è al termine dei suoi giorni e altri raccoglieranno
nella gioia quello che lei ha seminato nel dolore: sarà Caterina da
Siena a condurre il Vicario di Cristo nella città santa dopo che lei
sarà morta. Brigida infatti nel 1371 parte per i Luoghi santi, testimoni
della Vita e della Morte del Cristo, e, nel ritorno da questo
ultimo pellegrinaggio, lontana dalla sua terra natale, in Roma,
di cui non ha potuto far cessare la desolata vedovanza, rende la sua anima
a Dio. La figlia, Caterina, raccoltene le spoglie, le portò in Scandinavia.
Fu deposta nel monastero ancora incompiuto di Vadstena, destinato
ad essere la sede dell'Ordine del Salvatore il cui disegno,
come tutte le imprese imposte da Dio a Brigida, doveva realizzarsi
solo dopo la sua morte. Circa venticinque anni prima aveva ricevuto
l'ordine di fondare e, quasi contemporaneamente, quello di abbandonare
quel pio asilo quasi che il Signore volesse farle intravvedere
la tranquillità di quel luogo, per meglio crocifiggerla con una vita
nella quale intendeva spingerla proprio in quel momento. Severità
che Dio usa con i suoi intimi, sovrana indipendenza dei suoi doni!
Già nella giovinezza Dio aveva lasciato che Brigida sognasse il giglio,
attributo dei vergini, e tosto le aveva rivelato che quel fiore, che egli
predilige, non era per lei. Invano ho gridato verso di lui, diceva il
profeta durante la prigionia, che poteva figurare quella di cui Brigida
gustò tutta l'amarezza, invano ho gridato verso di lui e l'ho supplicato:
ha respinto la mia preghiera, mi ha sbarrata la strada con pietre
da costruzione, ha rovesciato i miei sentieri (Geremia, Lamentazioni
3, 8-9).

Il Rosario di santa Brigida.

Ricordiamo che Brigida morì il 23 giugno del 1373 e la data
dell'otto ottobre è l'anniversario del giorno in cui per la prima
volta, l'indomani della canonizzazione, Bonifacio IX celebrò la
Messa della Santa (7 e 8 ottobre 1391). Martino V confermò poi
gli atti di Bonifacio IX in onore della santa e approvò le sue rivelazioni,
che, aspramente osteggiate nei concili di Costanza e
di Basilea, guadagnarono maggiormente favore nella pietà dei fedeli.
Sono note le indulgenze annesse al Rosario, che porta il nome di
santa Brigida, frequentemente applicate oggi, per concessione della
Santa Sede alle corone in uso. Conviene però ricordare che la corona
di santa Brigida si componeva di 63 Ave Maria, di 7 Pater e di 7
Credo in onore degli anni che si presume abbia vissuti in terra Maria
Santissima, delle sue sette allegrezze e dei suoi sette dolori. Il pensiero
di onorare Maria la indusse perfino ad affidare il superiorato
alla Badessa nei doppi monasteri del sùo Ordine del Salvatore.

Vita. - 

Brigida nacque in Svezia nel 1302 e, nella sua infanzia, fu favorita
della visione della Passione del Signore. Sposata a Ulf, principe di Nericia,
seppe così bene avviarlo ad imitare la sua pietà che questi volle poi
entrare in un monastero di Alvastra ove morì nel 1344. Brigida si avviò al-
lora ad una vita molto austera e ne fu presto ricompensata con eccezionali
favori soprannaturali, visioni ed estasi. Nel 1346 fondò l'Ordine del santo Salvatore
e scrisse a Papa Clemente VI per chiedergli che si impegnasse nella
riforma della Chiesa, lasciasse Avignone e rientrasse a Roma. Nel 1350 fu
a Roma lei stessa, per lucrare l'indulgenza del giubileo, e poi visitò santuari
d'Italia e di Palestina. Tornò a Roma nel 1373 e vi morì. Il suo corpo fu
portato in Svezia dalla figlia Caterina. Bonifacio IX iscrisse Brigida nel catalogo
dei Santi, il 7 ottobre del 1391.

La venuta a Roma.

Sii benedetta da tutti i popoli, o donna forte, sostegno della
Chiesa in tempi tristissimi. Mentre la terra, impoverita di virtù,
non pagava più al Supremo Signore il suo tributo, fosti il tesoro scoperto
alle estreme frontiere (Prov. 31, 10) per esprimersi con la Scrittura,
il quale compensò la miseria di tutti. Sollecitata dagli Apostoli
e dai santi Martiri, lo Spirito ti condusse sui luoghi dove essi versarono
il sangue per lo Sposo e sembrasti allora una nave, che da lontani
orizzonti reca nutrimento e vita (ibid. 31, 14) alle regioni desolate
dalla sterilità e Roma, esausta, ritrovò speranza, espiò, seguendo
il tuo esempio, le colpe dalle quali era derivato l'abbandono, e le tue
suppliche le riportarono il cuore dello Sposo e quello del suo Vicario
in terra.

La sofferenza.

Il tuo compito era soffrire e faticare e quando l'opera tua si
compiva con gioia di tutti avevi già lasciata la terra, come gli eroi
dell'Antico Testamento che salutavano da lontano le promesse, che
si sarebbero realizzate per altri, e affermavano di essere su questa
terra stranieri e di passaggio (Ebr. 11, 13). Come loro cercavi una
patria (ibid. 14) non quella che avevi abbandonata e nella quale ti
era comodo ritornare (ibid. 15), ma la sola vera patria, quella dei cieli
(ibid. 16). Dio stesso si gloriava di essere chiamato tuo Dio.


Preghiera.

<<Dall'eterna città dove è terminato il tuo esilio custodisci in noi
il frutto dei tuoi esempi e dei tuoi insegnamenti. Nonostante l'attuale
riduzione, il tuo Ordine del Salvatore li perpetua nelle regioni ove
ancora esiste e possa un giorno rivivere a Vadstena con lo splendore
di un tempo. Riporta, per mezzo suo e dei suoi emuli, la Scandinavia
alla fede, così sventuratamente perduta del suo Apostolo Anscario e
di Eric e Olaf, suoi re martiri. Proteggi infine Roma, che ti fu dal
Signore particolarmente afidata e risparmiale di dover subire un'al-
tra volta la terribile prova per allontanare la quale tu impegnasti
tutta la tua vita.>>

Ne parlò anche Papa Benedetto XVI

AMDG et DVM

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