VERO VOLTO DI GESU'
Ai molti finti smemorati, ai veri pàvidi, agli autentici riottosi della lingua latina in tutta umiltà additiamo qualche salutare lettura:
"Le serie ragioni della Chiesa per CONSERVARE fermamente l'OBBLIGO INCONDIZIONATO per il
celebrante di usare la lingua latina"
* la costituzione apostolica Veterum Sapientia (1962) di Giovanni XXIII, che intima:
"Nessun INNOVATORE ardisca scrivere contro l'uso della lingua latina nei sacri riti"… né (alcuni)
si attentino, nella loro INFATUAZIONE, di minimizzare in questo la volontà della Santa Sede
Apostolica"
* la costituzione conciliare sulla liturgia Sacrosanctum Concilium (1963) di Paolo VI, la quale ordina solennemente
che: "Lingua latina usus in ritibus latinis SERVETUR"
* la lettera apostolica Sacrificium laudis (1966) di Paolo VI, il quale lancia un drammatico appello ai Superiori generali
delle Comunità religiose e, riferendosi alla minaccia di scomparsa del latino, esclama affranto:
"Lasciateci proteggere, ANCHE VOSTRO MALGRADO, il vostro patrimonio!"
e afferma inoltre che la sostituzione del latino:
"attenta non solo a questa sorgente fecondissima di civiltà e a questo ricchissimo tesoro di pietà, ma
anche al decoro, alla bellezza e all'originario vigore della preghiera e dei canti della liturgia"
* il memorabile discorso di Paolo VI, pubblicato sull'"Osservatore Romano" (1969), in cui il Papa deplora la rinuncia al
latino con parole accorate:
"Perdiamo la loquela dei secoli cristiani, diventiamo quasi intrusi e profani nel recinto letterario
dell'espressione sacra, e cosí perderemo gran parte di quello stupendo e incomparabile fatto
artistico e SPIRITUALE che è il canto gregoriano. Che cosa sostituiremo a questa LINGUA
ANGELICA? È un sacrificio di inestimabile valore. Il latino portava alle nostre labbra la preghiera
dei nostri antenati e dava a noi il conforto di una FEDELTÀ AL NOSTRO PASSATO SPIRITUALE,
che noi rendevamo ATTUALE per poi trasmetterlo alle generazioni future".
La materia per riflettere non manca davvero.
E per finire ecco l'antico sdegno profetico del Card. Pacelli, futuro Pio XII:
"Sento intorno a me dei novatori che vogliono smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma
universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti, procurarle il rimorso per il suo passato
storico… Verrà un giorno in cui i cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li
aspetta, come la peccatrice che gridò davanti alla tomba vuota: Dove l'hanno messo?"
Ing. Ugo Tozzini
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