sabato 23 gennaio 2016

INTERNET

IOANNES PAULUS PP. II


5. Il fatto che mediante Internet le persone moltiplichino i loro contatti in modi finora impensabili offre meravigliose possibilità alla diffusione del Vangelo. 

Ma è anche vero che rapporti mediati elettronicamente non potranno mai prendere il posto del contatto umano diretto, richiesto da un'evangelizzazione autentica. Infatti l'evangelizzazione dipende sempre dalla testimonianza personale di colui che è stato mandato a evangelizzare (cfr Rm 10, 14-15).

In che modo la Chiesa conduce dal tipo di contatto reso possibile da Internet a quella comunicazione più profonda che richiede l'annuncio cristiano? In che modo sviluppiamo il primo contatto e il primo scambio di informazioni che Internet rende possibile?

Senza dubbio la rivoluzione elettronica ha in sé la promessa di grandi progressi per il mondo in via di sviluppo, ma esiste anche l'eventualità che aggravi di fatto le ineguaglianze esistenti poiché il divario dell'informazione e delle comunicazioni si fa più profondo. Come possiamo garantire che la rivoluzione dell'informazione e delle comunicazioni che ha in internet il suo motore primo, operi a favore della globalizzazione dello sviluppo umano e della solidarietà, obiettivi strettamente legati alla missione evangelizzatrice della Chiesa?

Infine, in questi tempi difficili, permettetemi di chiedere: in che modo possiamo garantire che questo meraviglioso strumento, concepito in origine nell'ambito di operazioni militari, possa ora servire la causa della pace? Può esso promuovere quella cultura di dialogo, di partecipazione, di solidarietà e di riconciliazione senza la quale la pace non può fiorire? La Chiesa crede che ciò sia possibile. Per garantirlo è determinata a entrare in questo nuovo "forum", armata del Vangelo di Cristo, il Principe della Pace. 


6. Internet permette a miliardi di immagini di apparire su milioni di schermi in tutto il mondo. 

Da questa galassia di immagini e suoni, emergerà il volto di Cristo? Si udirà la sua voce? 

Perché solo quando si vedrà il Suo Volto e si udirà la Sua voce, il mondo conoscerà la "buona notizia" della nostra redenzione. 

Questo è il fine dell'evangelizzazione e questo farà di Internet uno spazio umano autentico, perché se non c'è spazio per Cristo, non c'è spazio per l'uomo. In questa Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, esorto tutta la Chiesa a varcare coraggiosamente questa nuova soglia, per "prendere il largo" nella Rete, cosicché, ora come in passato, il grande impegno del Vangelo e della cultura possa mostrare al mondo "la gloria divina che rifulge sul volto di Cristo" (2 Cor 4, 6). Che il Signore benedica tutti coloro che operano a questo fine.

Dal Vaticano, 24 gennaio 2002, Festa di san Francesco di Sales.


IOANNES PAULUS PP. II

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