BEATO ALANO DELLA RUPE,
APOLOGIA DEL
SANTISSIMO ROSARIO
CAPITOLO I
Perché il Rosario è chiamato
il Salterio di
Gesù e di Maria?
O amatissimo Padre in Cristo, la SS.
Trinità, per mezzo del SS. Rosario della
Vergine Maria, offre la salvezza ai peccatori.
1. Il SS. Rosario, a motivo della sua
musicalità, è chiamato anche il Salterio
della Vergine Maria; e i Rosarianti sono
chiamati i pii Musici di Dio e della Vergine
Maria. Il Salterio di Maria si innesta sul
Salterio di Davide: infatti, le Ave Maria sono
i Cantici del Nuovo Testamento, come già lo
furono i Salmi dell’Antico Testamento,
come afferma Sant'Ambrogio.
2. Si potrebbe paragonare il SS. Rosario al
Sale della Divina Sapienza, dal momento che sia il Padre Nostro che l’Ave Maria
somigliano alle due saline della Sapienza di
Dio, che rendono savie le menti dei fedeli.
3. Qualcuno preferisce paragonarlo al
Salterio, lo strumento musicale a 150 corde,
simile all’Arpa, con il quale gli Ebrei
musicavano i Salmi di Davide.
4. A livello grammaticale e teologico, la
parola PSALTERIUM contiene in sé dieci
straordinari doni spirituali, che vengono
offerti ai pii Musici di Gesù e Maria.
Essi
sono:
I. P. il SS. Rosario offre la salvezza ai
peccatori.
II. S. il SS. Rosario fa scaturire sorgenti
d’acqua dai cuori più riarsi.
III. A. il SS. Rosario scioglie le catene del
peccato.
IV. L. il SS. Rosario dona la gioia a chi è nel
pianto.
V. T. il SS. Rosario porta la pace a chi è nella
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prova.
VI. E. il SS. Rosario allontana ogni miseria e
angustia.
VII. R. il SS. Rosario riporta il fervore negli
Ordini Religiosi.
VIII. I. il SS. Rosario illumina l’intelligenza
per non sbagliare mai.
IX. V. il SS. Rosario fa giungere vittoriosi al
traguardo della vita.
X. M. il SS. Rosario conduce i defunti in
Cielo, mediante la Porta della Misericordia.
Il SS. Rosario elargisce non solo questi doni,
ma anche molti altri segni e prodigi, e posso
davvero testimoniare che:
1. veramente il SS. Rosario è il Cielo
stellato, dalle 150 stelle più importanti
dell’astronomia;
2. realmente il SS. Rosario è il Paradiso
Terrestre delle meraviglie di Dio, dove
sbocciano i Rosari dalle 150 Rose, le Rose
Angeliche delle Ave Maria, e i Rosari dalle 50 Rose, le Rose della Vergine Maria;
3. veramente il SS. Rosario è l’Albero della
Vita e della Sapienza, dai 150 Frutti
Angelici, nei quali sono contenute tutte le
grazie, e che Gesù e la Vergine Maria
offrono ai devoti del SS. Rosario, come la
Vergine Maria ha più volte rivelato.
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A oltre cinquecento anni dalla morte, sono disponibili, per la prima volta in traduzione italiana, tutte le opere del beato Alano della Rupe, riunite sotto il titolo Il Salterio di Gesù e di Maria. Genesi, storia e rivelazioni del Santissimo Rosario.
Ed è proprio nelle pagine del ponderoso volume che si possono rintracciare le vicende straordinarie di questo frate domenicano, considerato dagli studiosi il vero iniziatore della storia moderna del santo Rosario, o Salterio di Maria, secondo l’antica definizione in uso in ambiente monastico.
Il testo, che per tutto il XIX secolo conobbe ininterrottamente una diffusione mondiale, sarebbe, secondo le ricerche realizzate dal curatore, il più antico dedicato al santo Rosario.
Già a un anno dalla morte di Alano della Rupe, il capitolo della Congregazione di Olanda dei domenicani tenutosi ad Haarlem aveva ordinato a tutti i frati di raccogliere e inviare in tale sede i suoi scritti. Negli anni a seguire, vista la devozione di quanti lo avevano conosciuto, furono stampate alcune delle sue opere. Fino a che, nel 1619, ancora un domenicano, Giovanni Andrea Coppestein, decise di avviare una revisione critico-filologica di tutti gli scritti del teologo bretone, editi e non, e rese possibile la pubblicazione delle sue cinque opere più importanti, raccolte nel B. Alanus redivivus, de Psalterio seu Rosario Christi et Mariae tractatus. Un’edizione che rappresentò la base di tutte le successive, compresa quella di Imola del 1847, a cui si riferisce la recente traduzione italiana.
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A oltre cinquecento anni dalla morte, sono disponibili, per la prima volta in traduzione italiana, tutte le opere del beato Alano della Rupe, riunite sotto il titolo Il Salterio di Gesù e di Maria. Genesi, storia e rivelazioni del Santissimo Rosario.
Ed è proprio nelle pagine del ponderoso volume che si possono rintracciare le vicende straordinarie di questo frate domenicano, considerato dagli studiosi il vero iniziatore della storia moderna del santo Rosario, o Salterio di Maria, secondo l’antica definizione in uso in ambiente monastico.
Il testo, che per tutto il XIX secolo conobbe ininterrottamente una diffusione mondiale, sarebbe, secondo le ricerche realizzate dal curatore, il più antico dedicato al santo Rosario.
Già a un anno dalla morte di Alano della Rupe, il capitolo della Congregazione di Olanda dei domenicani tenutosi ad Haarlem aveva ordinato a tutti i frati di raccogliere e inviare in tale sede i suoi scritti. Negli anni a seguire, vista la devozione di quanti lo avevano conosciuto, furono stampate alcune delle sue opere. Fino a che, nel 1619, ancora un domenicano, Giovanni Andrea Coppestein, decise di avviare una revisione critico-filologica di tutti gli scritti del teologo bretone, editi e non, e rese possibile la pubblicazione delle sue cinque opere più importanti, raccolte nel B. Alanus redivivus, de Psalterio seu Rosario Christi et Mariae tractatus. Un’edizione che rappresentò la base di tutte le successive, compresa quella di Imola del 1847, a cui si riferisce la recente traduzione italiana.
AVE MARIA!
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