mercoledì 1 febbraio 2012

Dite il Rosario ogni gior­no, anche intero se ne avete il tempo; nel­l'ora della vostra morte, benedirete il gior­no e l'ora in cui mi avete dato retta; infatti, dopo aver seminato benedicendo Gesù e Maria, raccoglierete benedizioni eterne in cielo: «Chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà»





Avranno una grande devozione per l'Ave Maria e ameranno recitare questo angelico saluto, di cui pochi cristiani, anche istruiti, conoscono il valore, il meri­to, la grandezza e l'importanza. Per mostrarne il valore, la Vergine Santa ha dovuto apparire più volte a dei grandi santi, altamente  illuminati,  come  a  san Domenico, san Giovanni da Capistrano, al beato Alain de la Roche. 

Essi hanno poi riempito interi volumi, esponendo le mera­viglie e l'efficacia di questa preghiera nella conversione delle anime; hanno scritto con profondità e hanno predicato in pubblico 
che la salvezza del mondo è iniziata con l'Ave Maria, 
e che la salvezza di ciascuno è legata a questa preghiera
una preghiera che ha procurato il frutto di vita a una terra secca e sterile 
e che, se recitata bene, fa germogliare nelle anime la parola di Dio e porta il frutto di vita, Gesù Cristo; 

e che l'Ave Maria è una celeste rugiada che bagna la terra, cioè l'anima, perché porti frutto a suo tempo, 
e che un'anima che non sia irro­rata da questa preghiera o rugiada celeste, non porta nessun frutto e non produce che rovi e spine, e va incontro alla condanna.


250. Ecco ciò che la Santa Vergine ha rivelato al beato Alain de la Roche, come è scritto nel suo libro De Dignitati Rosarii, riferito poi da Cartagena:

«Sappi, figlio mio, e fallo conoscere a tutti, che un segno probabile e vicino di dannazione eterna sta nell'avere avversione, o nell'essere indiffe­renti, o negligenti, nella recita del Saluto angelico, che ha salvato il mondo intero».

Sono parole consolanti e terribili nello stes­so tempo: si esiterebbe a crederle se non fossero garantite da questo santo  uomo, e da san Domenico prima di lui, e poi da altri illustri autori, lungo l'esperienza di diversi secoli. 
Si è sempre notato infatti che coloro che portano il segno di condanna come gli eretici e i falsi credenti, gli orgogliosi e i mondani, odiano o disprezzano l’Ave Maria e il Rosario.

Gli eretici accettano ancora e recitano il Padre Nostro, ma non l'Ave Maria,  il Rosario; li aborriscono: porte­rebbero addosso più volentieri una serpe, che una corona del Rosario.

E così gli orgo­gliosi: pur essendo cattolici, ma avendo le stesse inclinazioni di Lucifero, loro padre, disprezzano l'Ave Maria, o ne sono indiffe­renti, e considerano il Rosario come una devozione da donnette, buona solo per gli ignoranti e per quelli che non sanno legge­re. 

Al contrario invece, si è visto che, per esperienza, quelli e quelle che portano i grandi segni della salvezza, amano, gustano e recitano con gioia l'Ave Maria; e più essi sono di Dio, e maggiormente amano questa preghiera. E' ciò che la Santa Vergine dice ancora al beato Alain, dopo le parole riferite sopra.



251. Io non so come e perché questo succeda, ma so che è vero; e anch'io non ho un miglior segreto per conoscere se una persona è di Dio, che quello di verificare se ama dire l'Ave Maria e il Rosario. Dico: se ama recitarla, perché può succedere che un'anima sia nella impossibilità naturale o anche soprannaturale di farlo, ma la ama sempre e la ispira agli altri.

252. Anime dei veri credenti, schiave di Gesù in Maria, sappiate che dopo il Padre nostro, la preghiera più bella di tutte è l'Ave Maria. E' il complimento più perfetto che possiate rivolgere a Maria, poiché è quello che l'Altissimo le rivolse, per mezzo di un arcangelo, per conquistarne il cuore; e fu così efficace sul cuore di lei, a causa dei segreti incanti di cui è pieno, che Maria diede il proprio consenso alla Incarnazione del Verbo, malgrado la sua profonda umiltà. 

E' ugualmente per mezzo di questo compli­mento che voi conquisterete il suo cuore infallibilmente, se lo direte come si deve.



253. L'Ave Maria recitata bene, cioè con attenzione, devozione e semplicità, é - al dire dei santi - il nemico del demonio, che mette in fuga, e il martello che lo schiaccia; è la santificazione dell'anima, la gioia degli angeli, la melodia dei veri cre­denti, il cantico del Nuovo Testamento, il gaudio di Maria e la gloria della santissima Trinità.

L'Ave Maria è una celeste rugiada che rende feconda l'anima; è un bacio casto e amoroso che viene dato a Maria; è una rosa rossa che le viene presentata, una preziosa perla che le viene offerta; è una coppa di ambrosia e di nettare divino che le si porge. Sono tutte immagini usate dai santi.



254. Vi prego quindi vivamente, per l'amore che vi porto in Gesù e Maria: non vi basti recitare la piccola corona della Santa Vergine, ma dite il Rosario ogni gior­no, anche intero se ne avete il tempo; nel­l'ora della vostra morte, benedirete il gior­no e l'ora in cui mi avete dato retta; infatti, dopo aver seminato benedicendo Gesù e Maria, raccoglierete benedizioni eterne in cielo: «Chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà». (Montfort)






AVE MARIA!

AMDG

Nessun commento:

Posta un commento