martedì 6 dicembre 2016

UMILTÀ DELLA VERGINE DIVINA

AVE  MARIA  PURISSIMA!


  • Io, Maria, ho redento la donna con la mia Maternità divina, ma non fu che l’inizio della redenzione della donna, questo. Negandomi ad ogni umano sponsale col voto di verginità, avevo respinto ogni soddisfazione concupiscente meritando grazia da Dio. Ma non bastava ancora, perché il peccato di Eva, era albero di quattro rami: superbia, avarizia, golosità, lussuria e tutti e quattro andavano stroncati prima di sterilire l’albero dalle radici. 29.7

  • Umiliandomi sino al profondo, ho vinto la superbia. (…)
    Ho vinto l’avarizia dei Progenitori, rinunciando in anticipo di tempo alla mia Creatura. (…)
    Ho vinto la golosità, del sapere e del godere, accettando di sapere unicamente ciò che Dio voleva sapessi, senza chiedere a me o a Lui più di quanto mi fosse detto. Ho creduto senza investigare. (…)
    Ho vinto la lussuria, la quale è  la golosità portata all’ingordigia. Perché ogni vizio non frenato conduce ad un vizio più grande. La golosità di Eva, già riprovevole, la condusse alla lussuria. (…) 29.11  Eppure non bastava ancora per ottenere alla donna la pace perduta da Eva. Quella ve la ottenni ai piedi della Croce. 29.12