venerdì 16 dicembre 2016

L’apostolicità della Chiesa



Da Azaria
  • L’apostolicità della Chiesa non è finita con gli Apostoli; continua con gli apostoli minori. Ogni santo ne è uno, ogni “voce” ne è uno ed Io Capo della Chiesa apostolica, posso in ogni luogo scegliere e spargere questi miei piccoli apostoli per il bene vostro.
    Sono umili rispetto a voi dotti? E che erano i primi dodici? Pescatori, analfabeti, ignoranti; ma ho preso loro e non i dotti rabbini, perché costoro, perché consci di non essere nulla, erano capaci di accettare la Parola, mentre rabbini, saturi d’orgoglio, non avevano capacità di farlo. L’umiltà è quella che Io cerco, e se costoro, pur rimanendo amorosi, puri e generosi, divenissero superbi, li abbandonerei senza fallo. 20.7.44Perché l’uomo, tanti, troppi uomini, non accolgono l’invito che li vuole uniti in una sola Chiesa fondata da Chi per gli uomini è morto? Perché i rami vogliono rimanere separati e selvatici, mentre ricongiunti al tronco sarebbero nutriti di succhi buoni? Peggiore l’uomo delle piante che accolgono l’innesto e il trapianto per essere più utili e feconde.
    Sì, l’uomo è peggiore dell’albero e si priva di tanto bene per essere cocciuto nella sua separazione. E benché non manchino i retti di cuore fra i separati, ecco che essi mutilano e sterilizzano la loro rettezza perché vogliono rimanere separati dal tronco le cui radici sono abbrancate alla terra catacombale e la cui vetta tocca i Cieli: da Roma, per cui Romana è detta l’Unica Chiesa Cattolica, L’Apostolica, creata non da un povero uomo, povero anche se re potente su un trono umano, non da uno scomunicato già segnato dal segno dell’Inferno, ma dall’Uomo Dio, Re eterno, Santo, Santo, Santo. Az. 5.5.46