Abbiamo sventato o solo ritardato l'inesorabile deriva?
Col "NO" del 4 dicembre, abbiamo evitato di confermare un regime, nonostante una sfacciata e scorretta gestione della propaganda. Ma ora comincia il tempo difficile di tenere il fronte. E molti sono gli interrogativi che restano aperti, anche in ragione delle diverse "anime politiche" che hanno contribuito a questo risultato e conseguente frammentazione difficile da gestire.
Il rischio, serio, è che al posto di Renzi venga scelto un clone pilotato dai soliti noti. Tuttavia contiamo su chi ha espresso energiche contrarietà ai punti più controversi. Oltre alla Costituzione, c'è in ballo la sudditanza alla tecnocrazia europea con le ricadute su :
1. sovranità nazionale, investimenti, imprenditorialità, turismo, cultura e dunque lavoro, occupazione, nonché il ribaltamento dello scacco della nostra agricoltura ecc.
2. Non ultimo, il nodo drammatico della cosiddetta immigrazione, che è un'invasione....
Inoltre c'è da temere il movimento 5 stelle che non è altro che l'altra faccia del PD per quanto riguarda la dottrina sociale e l'immigrazionismo e che ha saputo subdolamente convogliare, attraverso la rete, molte entusiastiche energie giovanili sotto la bandiera del rinnovamento anticorruzione ma facendo leva su più nascosti fondamenti esoterici...
E non dimentichiamo che oggi molti che si dicono cattolici, compresi molti preti, confondono il Vangelo con la sociologia e la politica. Ma ora la maggior parte dei cattolici sembra aver smascherato certe derive e non si lascia più massificare neppure da ciò che ascolta da pulpiti ormai asserviti alle ideologie dominanti. Infatti, se molto Reno è confluito nel Tevere nel post-concilio, oggi c'è anche l'inquinamento del Rio de La Plata, con i relitti della Teologia della liberazione che porta con sé. Difficile riconoscere le "chiare fresche dolci acque" della nostra Tradizione, quella non storicista... Ma resistere bisogna!