47 - Il Cuore di Maria signaculum et sigillum
"Pone me ut signaculum super cor tuum, ut signaculum super brachium tuum; quia fortis est
ut mors dilectio, dura sicut infernus aemulatio. Lampades eius, lampades ignis atque flammarum"
(Ct 8, 7): «Mettetemi come un sigillo sul vostro Cuore, sul vostro braccio, perché l'amore è forte come la morte e dura come l'inferno, le sue vampe sono di fuoco e di fiamme».
Pone me ut signaculum... Ecco il comando di Gesù ad ogni anima. Imprimi nel tuo interno ed anche esternamente un'immagine viva della mia vita interiore ed esteriore, perché l'amore è forte come la morte e dura come l'inferno. Cioè, come l'amore che ho per voi mi ha fatto morire crudelmente, se voi mi amate, dovete morire al peccato, a voi stessi, al mondo, a tutto, per non vivere che in me e per me.
Solo Maria però ha osservato perfettamente questo comando. Notate, Gesù non dice:
«Metti il mio sigillo sul tuo cuore ecc.», ma: «Metti Me stesso come un sigillo...» Come Io sono l'immagine perfetta di mio Padre, fa che il tuo cuore sia una immagine vivente di Me stesso, viva della mia vita.
Mettimi anche come un sigillo sul tuo braccio, cioè, che il tuo esteriore sia un ritratto del mio esteriore, della mia modestia, umiltà, dolcezza, affabilità, mortificazione dei sensi, santità.
Questo fa la Vergine con un amore inconcepibile.
Fortis ut mors dilectio. L'amore è più forte della morte, poiché ha vinto l'Onnipotente e ha fatto morire l'Immortale. La Vergine pure ha sempre avuto un Cuore tutto amore per il suo Dio, intento solo a non fare né dire, né pensare cosa alcuna a Lui non gradita.
L'amore è duro come l'inferno: lo testimonia l'amore infinito del Salvatore per noi.
Egli disse un giorno a Santa Brigida: «Io sono la stessa carità, e se potesse avvenire che io morissi altrettante volte quante sono le anime nell'inferno, lo farei volentieri, con perfetta carità. Io sono sempre pronto a soffrire per una sola anima la medesima passione e morte sofferte per tutte».
Anche la Vergine avrebbe sopportato mille inferni piuttosto che consentire al più piccolo peccato, e per cooperare alla salute anche d'una sola anima.
Quindi, con ragione, lo Spirito Santo, parlando dell'amore di Maria, dice: Le sue sono vampe di fiamme e di fuoco.
Infatti pensieri, parole, azioni di Lei erano altrettante fiamme, che uscivano dalla fornace ardente del suo Cuore, si elevavano al cielo infiammando maggiormente il cuore dei Serafini stessi.
Pone me ut signaculum. - Queste parole di Gesù a Maria ci svelano un glorioso privilegio per Maria.
Un re non potrebbe fare un favore maggiore ad un suddito che cedergli il suo sigillo affinché lo adoperi come giudica meglio, a suggellare ogni sorta di lettere. Questo è il favore di cui il Re dei Re onora sua Madre, quando le dice: «Mettimi come un sigillo...».
Come a dirle: «Tu hai avuto parte nei dolori e nelle ignominie della mia Passione: voglio renderti partecipe della mia dignità e potenza regale.
Per questo mi dono a Te come un sigillo vivente e divino affinché tutti i pensieri, disegni, desideri, affezioni che, usciranno dal tuo Cuore, abbiano la stessa virtù come se uscissero dal mio; affinché la tua mano e il tuo braccio abbiano forza e vigore per proteggere, e favorire quanti implorano il tuo soccorso, come fossero la mia mano e il mio braccio.
Affinché ne disponga come meglio giudicherai per ratificare le suppliche, per accordare grazie, a chi ti piacerà. Sarò Io che farò tutto quello che Tu farai, e metterò il sigillo ove tu lo metterai.
«Data est tibi omnis potestas in coelo et in terra». - Infinite ed eterne grazie, Ti rendiamo, Gesù, perché hai dato a tua Madre una tale potenza: ne siamo riconoscenti, come se l'avessi data a ciascuno di noi in particolare.
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