Visualizzazione post con etichetta Cuore ammirabile. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Cuore ammirabile. Mostra tutti i post

martedì 29 dicembre 2015

51 - Il Cuore di Maria specchio di carità divina


51 - Il Cuore di Maria specchio di carità  

Dio comanda non solo d'amare il prossimo come noi stessi, ma di amarlo dello stesso amore con cui Egli ci ama. L'amore con cui noi dobbiamo amare Dio e il prossimo, non è che la terza virtù teologale. Difatti, per amare il prossimo come Dio c'impone, occorre amarlo in Lui e per Lui; non già per nostro interesse o soddisfazione. Ora, amare il prossimo così è amar Dio nel prossimo, è amare il prossimo dello stesso amore con cui Dio ama noi.  

La carità di Maria. - 

1) Essa ci ama con lo stesso amore con cui ama Dio. - 

2) Ci ama dello stesso amore con cui ama suo Figlio. 

Ella sa che Gesù è il nostro Capo e noi siamo le sue membra; noi siamo dunque una cosa sola con Lui. Ella ci considera suoi figli e ci ama come suo Figlio. Gesù ci ha affidati a Lei sulla croce: Ecce filius tuus! come se dicesse: «Ecco le mie membra, che io ti dono perché siano i tuoi figli». Le metto al mio posto, perché Tu le consideri come altri me stesso, e le ami del medesimo amore tuo per me. Tu vedi, dagli orribili tormenti che soffro per essi, quanto io li ami: amali Tu, come io li amo! 

O Madre di Gesù, Tu ben comprendi che cosa vuole dire Gesù con le parole: «Mulier, ecce filius tuus». Tu ci consideri e ci ami come tuoi figli, come fratelli del tuo Gesù, e ci amerai eternamente con lo stesso amore di Madre con cui ami Lui.  Gesù, parlando di noi, può ben dire a Te le parole che disse al Padre suo: «Dilexisti eos sicut et me dilexisti» (Gv 17, 23). «Li ami come mi hai amato». 

Consideriamo ancora che l'amore che è in un cuore deve essere in rapporto con la grazia santificante che esso racchiude! Ora il Cuore ammirabile di Maria è un immenso mare di grazie, che comprende tutte quelle del cielo e della terra, le supera, anzi ne è la sorgente. 

Per questo motivo l'amore che infiamma a nostro favore il Cuore verginale di Maria, è inconcepibile, e comprende e supera la carità e tutte le affezioni che sono nel cuore degli Angeli e dei Santi verso di noi. Inoltre più una cosa si avvicina al fuoco, più essa partecipa delle sue qualità. 

Ora nessuna creatura si avvicina tanto alla Divinità quanto Maria SS. Perciò, com'Ella è partecipe al più alto grado, della bontà di Dio, del suo amore, della sua carità, della sua liberalità e della sua benignità, ha pure una bontà, una pietà, una dolcezza e una carità per noi, che non può essere concepita dai mortali. 

Maria Santissima 
Nostra  Signora di Guadalupe,
La Perfetta

lunedì 19 ottobre 2015

Il Cuore di Maria primo oggetto dell'amore della Trinità


61 - Il Cuore di Maria 
primo oggetto dell'amore della Trinità

Fra gli elogi bellissimi fatti dai Dottori alla Vergine, eccone uno che rallegra il cuore
dei suoi veri figli: «Dilectorum dilectissima»: fra le dilette la più amata (Ruperto Ab.). 

Difatti, Dio, dopo l'adorabile umanità di suo Figlio, ama Maria più di tutte le creature insieme.
Egli stesso ne dà la ragione: «Ego diligentes me diligo»: Io amo chi mi ama (Pr 8, 17);
ora nel Cuore della Vergine c'è più amore che non in tutti i cuori dell'universo. Ne
consegue che questo cuore tanto amabile e tanto amante non può a meno di essere oggetto
primo dell'amore della SS. Trinità.

Per dimostrarlo osserviamo qualche scintilla dell'amore indicibile del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo per Maria, quindi per il suo Cuore.

Il Padre ama Maria come sua Figlia unica e unicamente amabile: 
unica 
1) perché sola venne al mondo tutta bella ed immacolata; 
2) perché in vita mai ha avuto in Sé alcuna cosa, sia pure minima, sgradita al suo Dio; 
3) perché ha cominciato ad amare il Padre nello stesso istante in cui ha cominciato ad esistere; e non è mai stata un istante senza amarlo più ardentemente degli Angeli; 
4) perché per amore del Padre ha fatto voto di verginità dal primo istante di sua vita; 
5) perché il Padre l'ha trovata degna, fra tutte le creature, di essere Madre dell'unico suo Figlio; 
6) unica Figlia del Padre infine, perché tutte le donne, anche più eminenti per santità, non sono, paragonate a Lei che sue piccole Serve.

Prove dell'amore del Padre per Maria:

1) L'ama tanto da renderla partecipe della sua sublime e prima perfezione: la sua
divina paternità, facendola Madre del suo stesso Figlio e così donarle il proprio Cuore,
cioè il suo Figlio stesso, perché fosse Figlio pure di Lei e suo Cuore, suo amore, suo tesoro,
sua gloria, sua vita, sua delizia, suo tutto.

2) L'ama tanto da donarle interamente l'opera delle sue mani, facendola Sovrana di
tutti gli esseri creati. Dio ha fatto il mondo per Adamo e per i suoi discendenti, ma poiché
più di essi ama la sua carissima Figlia unica, si può dire che per Lei ha fatto tutto ciò che è
nel mondo più che non per i mortali e gl'immortali.
Né c'è a stupire che il Padre gli abbia dato tutto, poiché S. Paolo dichiara che Egli,
donandoci il Figlio ci ha donato con Lui tutte le cose: «Cum ipso omnia nobis donavit» (Rm 8,
32).
Di più essendo Maria Figlia unica del Padre, i beni paterni le appartengono tutti,
naturalmente. Perciò S. Bonaventura la chiama: «Domina mundi, Domina magna». Il Ven.
Pietro de Cluny la saluta: «Imperatrix caelorum» - «Imperatrix hominum et Angelorum
universalis» (Godfridus abbas). «Dio ha dato a Maria ogni potere su tutto quanto è in cielo
e in terra» (S. Pier Damiani).


Amore del Figlio per Maria:

l) L'ama come sua degna Madre, da cui ha ricevuto la vita e che Gli tiene luogo di
padre e di madre insieme, che l'ha nutrito col suo latte. Egli la ama tanto da donarsi a Lei
come unico Figlio e restargli soggetto: «Et erat subditus illis» (Lc 2, 51).

2) L'ama tanto da operare per lei più che per tutti gli uomini tutti i misteri della sua
vita e passione.

3) L'ama tanto da affidarle il suo più gran tesoro, la Chiesa, ch'Egli s'è acquistato col
suo Sangue.


Amore dello Spirito Santo per Maria. 
- Oh, Spirito Divino, Voi avete tanta bontà da
amare tutte le anime cristiane come vostre spose. Ma solo Maria è degna veramente di un
tale titolo.

1). La sposa deve somigliare allo Sposo: questa Vergine divina è l'unica creatura che Vi
rassomigli perfettamente. Voi siete tutto santo, siete la santità stessa: Maria è tutta santa, è
la Regina dei Santi.

2) Voi siete tutto spirito: Ella è tutta spirituale: «Caelum spirituale» (S. Bonaventura),
«Vas spirituale» (Litanie).

3) Voi siete la fonte di tutte le grazie: Ella è la Madre della grazia.

4) Voi siete la luce increata, la sorgente di tutte le luci: Ella è la Stella del mare, che ci ha
dato un sole. Per Lei la notte del peccato è stata esiliata dalla terra, perché vi potesse
entrare il giorno della grazia: «Ex qua mundo lux est orta».

5) Voi siete l'amore in persona, siete l'eterna carità: Ella è la Madre del bell'amore e lo
specchio chiarissimo della divina carità. Il grande amore dello Spirito Santo per Maria l'ha
spinto a farsene una degna Sposa che eclissa tutte le altre, per operare in Lei, con Lei, per
Lei, riguardo a Lei il suo ammirabile capolavoro, l'Uomo-Dio (Il Montfort ripeterà la stessa
idea con identiche parole).

6) Il suo amore l'ha fatta Padrona assoluta di tutte le ricchezze divine, ed ha messo
nelle sue mani le chiavi di tutti i tesori celesti, di tutte le grazie, facendone la dispensatrice:
«Dispensatrix gratiae et misericordiae» (Pelbartus); «Dispensatrix vera et largissima donorum
Dei» (S. Bernardo): La dispensatrice dei doni di Dio; la mano dello Spirito Santo per la
quale vengono a noi i suoi benefizi.

Inoltre la SS. Trinità le comunica ancora altre adorabili perfezioni, la potenza, la
saggezza, la bontà, in un modo cosi eccellente ed ammirabile che S. Crisostomo è costretto
a dire che la Vergine SS. è l'abisso delle immense perfezioni di Dio: «Abyssus immensarum
Dei perfectionum»; è un compendio delle incomprensibili perfezioni di Dio (S. Andrea
Cret.).

AMDG et BVM

venerdì 7 agosto 2015

Dio fa tutto per Maria. E Maria fa tutto per Dio. ...

46 - Amor di Dio per MARIA e amor di MARIA per Dio


«Dilectus meus mihi, et ego illi» (Ct 2, 16) il mio Diletto è tutto per me, ed io sono tutta per lui.
«Ego dilecto meo, et dilectus meus mihi»: Io sono del mio diletto, ed egli è mio. (Ct 4, 2).
«Ego dilecto meo, et ad me conversio ejus» (Ct 6, 10): Io sono nel mio diletto; egli è sempre rivolto tutto a me, spirito, cuore, affetto. Questi versetti hanno varie spiegazioni dimostranti il reciproco, incomprensibile amore di Dio e della Vergine.


1. Dio fa tutto per Maria. - A Lei il suo pensiero - la sua parola - la sua azione. Maria
è tutto il pensiero di Dio, perché da tutta l'eternità è il primo degno oggetto dei pensieri e
dei disegni di Lui: Initium viarum Domini, dopo la S. Umanità del Verbo. Tutta la Scrittura,
parola di Dio, è stata scritta in vista di Maria (unita al Figlio): «De hac, et ob hanc, et propter
hanc omnis Scriptura facta» (S. Bernardo).
Per Maria la sua azione, perché tutto quanto Dio ha fatto nel mondo della natura,
della grazia, della gloria, lo ha fatto più per Maria SS. che non per tutte le altre creature
insieme, poiché Egli ama Lei sola più di tutto e di tutti.


2. Dio è tutto in Maria. «Dilectus meus mihi», più che in tutte le altre creature insieme
con la sua potenza, sapienza e bontà. Il Padre comunica a Lei la sua potenza in modo tale
che Maria ha più forza di tutte le potenze del creato.
Il Figlio la rende pienamente partecipe della sua sapienza, per la quale possiede i
tesori della scienza di Dio, più di tutte le intelligenze umane ed angeliche.
Lo Spirito Santo effonde in Lei il suo amore, ne fa un abisso senza limiti di
misericordia, di liberalità, di benignità; abisso che inonda il cielo, la terra e il Purgatorio di
torrenti di grazia, di dolcezza, di consolazione.


3 - Maria fa tutto per Dio. - Reciprocamente Ella è tutta di Dio: «Ego Dilecto meo». Nei
suoi pensieri, perché Ella non ha pensato ad altro che a Dio e per Dio.
Nelle sue parole, poiché Ella ha corrisposto in anticipo a quel che il Principe degli
Apostoli avrebbe poi detto: «Si quis loquitur, quasi sermones Dei» (1 Pt 4, 11). Se qualcuno
parla, le sue parole siano simili a quelle di Dio.
Nelle sue azioni, perché Ella si occupò solo della gloria di Dio.


4 - Maria è tutta di Dio. - Reciprocamente l'amore di Maria per Dio la consacra
interamente a Lui, memoria, intelligenza, volontà. Dal primo istante della sua vita Ella
donò la memoria all'Eterno Padre, l'intelletto al Figlio, la volontà allo Spirito Santo, e fino
alla sua morte si servì di queste facoltà solo, per il servizio del suo Creatore. Maria è di
Gesù: «Ego dilecto meo»; appartiene al suo Creatore, Conservatore, Redentore che l'ha
redenta, preservandola dal peccato originale ed attuale.
Gesù è di Maria: «Dilectus meus mihi», perché Ella l'ha formato nel suo seno, nutrito col
suo latte.


5 - L'Eterno Padre è di Maria: fra le creature Ella è l'unica a cui Egli ha affidato la sua
divina paternità, facendola Madre del Figlio suo. Il Figlio è di Maria, essendo l'unica a cui si
è dato come Figlio. Lo Spirito Santo è di Maria, perché a Lei si è donato come Sposo per
operare in Lei il suo ammirabile capolavoro. Reciprocamente Maria è dell'Eterno Padre
poiché ne condivide l'adorabile fecondità, per cui si può dire che il Figlio è generato della
sostanza del Padre avanti i secoli, ed è nato della sostanza della Madre nella pienezza dei
tempi.
Maria è di Gesù come sua Madre, fin da quando disse: «Ecce Ancilla Domini». Maria è
dello Spirito Santo come Sposa: Spiritus S. superveniet in Te.


6 - Il Corpo mistico di Gesù è in Maria: «Dilectus meus mihi» - ossia la Chiesa
militante, trionfante, e purgante, o meglio ancora Gesù combattente sulla terra contro
l'inferno, Gesù trionfante in cielo, Gesù sofferente nelle sue membra in purgatorio è in Lei,
perché quando Egli si è donato alla Madre sua divina, Le ha donato pure tutte queste cose.
Maria appartiene alla Chiesa militante, trionfante, purgante: «Ego Dilecto meo»: Gesù
l'ha donata alla Chiesa militante per essere il generale dell'esercito; alla Chiesa trionfante,
come splendente sole che rallegra il cuore dei cittadini del cielo e lo riempie di gioia; alla
purgante come Madre di misericordia e consolatrice degli afflitti. Ella stessa confidò a S.
Brigida che ogni pena nel purgatorio è resa sopportabile per la sua interposizione.

PREGHIERA
"Grazie immense Vi siano rese, o mio Dio, per le meraviglie del Vostro
amore, compiute nella vostra diletta Figlia, Madre e Sposa. Eterne lodi Ti siano date, o
Maria, tanto amata dal Padre, degna Madre del Figlio e carissima Sposa dello Spirito
Santo, per l'amore e la gloria del Tuo Cuore ammirabile verso la SS. Trinità.
O Madre d'amore, prega per noi; affinché come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo si
sono donati a Te con bontà inconcepibile, .prendano altresì pieno possesso del nostro
corpo, del nostro cuore, della nostra anima e non resti in noi nulla che non sia consacrato
al Loro amore e alla Loro gloria per sempre".

"AVE, GIGLIO BIANCO DELLA TRINITA',
 Rosa splendente che abbellisci il Cielo, Ave! Da Te ha voluto nascere, da Te ha voluto prendere il latte Colui che governa il Cielo e la Terra. Deh! nutri le nostre anime con i Tuoi divini influssi, o Maria!"

lunedì 18 maggio 2015

47 - Il Cuore di Maria signaculum et sigillum



47 - Il Cuore di Maria signaculum et sigillum


"Pone me ut signaculum super cor tuum, ut signaculum super brachium tuum; quia fortis est
ut mors dilectio, dura sicut infernus aemulatio. Lampades eius, lampades ignis atque flammarum"
(Ct 8, 7): «Mettetemi come un sigillo sul vostro Cuore, sul vostro braccio, perché l'amore è forte come la morte e dura come l'inferno, le sue vampe sono di fuoco e di fiamme».

Pone me ut signaculum... Ecco il comando di Gesù ad ogni anima. Imprimi nel tuo interno ed anche esternamente un'immagine viva della mia vita interiore ed esteriore, perché l'amore è forte come la morte e dura come l'inferno. Cioè, come l'amore che ho per voi mi ha fatto morire crudelmente, se voi mi amate, dovete morire al peccato, a voi stessi, al mondo, a tutto, per non vivere che in me e per me.
Solo Maria però ha osservato perfettamente questo comando. Notate, Gesù non dice:
«Metti il mio sigillo sul tuo cuore ecc.», ma: «Metti Me stesso come un sigillo...» Come Io sono l'immagine perfetta di mio Padre, fa che il tuo cuore sia una immagine vivente di Me stesso, viva della mia vita.

Mettimi anche come un sigillo sul tuo braccio, cioè, che il tuo esteriore sia un ritratto del mio esteriore, della mia modestia, umiltà, dolcezza, affabilità, mortificazione dei sensi, santità.
Questo fa la Vergine con un amore inconcepibile.

Fortis ut mors dilectio. L'amore è più forte della morte, poiché ha vinto l'Onnipotente e ha fatto morire l'Immortale. La Vergine pure ha sempre avuto un Cuore tutto amore per il suo Dio, intento solo a non fare né dire, né pensare cosa alcuna a Lui non gradita.

L'amore è duro come l'inferno: lo testimonia l'amore infinito del Salvatore per noi.
Egli disse un giorno a Santa Brigida: «Io sono la stessa carità, e se potesse avvenire che io morissi altrettante volte quante sono le anime nell'inferno, lo farei volentieri, con perfetta carità. Io sono sempre pronto a soffrire per una sola anima la medesima passione e morte sofferte per tutte».

Anche la Vergine avrebbe sopportato mille inferni piuttosto che consentire al più piccolo peccato, e per cooperare alla salute anche d'una sola anima.
Quindi, con ragione, lo Spirito Santo, parlando dell'amore di Maria, dice: Le sue sono vampe di fiamme e di fuoco. 
Infatti pensieri, parole, azioni di Lei erano altrettante fiamme, che uscivano dalla fornace ardente del suo Cuore, si elevavano al cielo infiammando maggiormente il cuore dei Serafini stessi.

Pone me ut signaculum. - Queste parole di Gesù a Maria ci svelano un glorioso privilegio per Maria.
Un re non potrebbe fare un favore maggiore ad un suddito che cedergli il suo sigillo affinché lo adoperi come giudica meglio, a suggellare ogni sorta di lettere. Questo è il favore di cui il Re dei Re onora sua Madre, quando le dice: «Mettimi come un sigillo...».
Come a dirle: «Tu hai avuto parte nei dolori e nelle ignominie della mia Passione: voglio renderti partecipe della mia dignità e potenza regale.
Per questo mi dono a Te come un sigillo vivente e divino affinché tutti i pensieri, disegni, desideri, affezioni che, usciranno dal tuo Cuore, abbiano la stessa virtù come se uscissero dal mio; affinché la tua mano e il tuo braccio abbiano forza e vigore per proteggere, e favorire quanti implorano il tuo soccorso, come fossero la mia mano e il mio braccio.
Affinché ne disponga come meglio giudicherai per ratificare le suppliche, per accordare grazie, a chi ti piacerà. Sarò Io che farò tutto quello che Tu farai, e metterò il sigillo ove tu lo metterai.

«Data est tibi omnis potestas in coelo et in terra». - Infinite ed eterne grazie, Ti rendiamo, Gesù, perché hai dato a tua Madre una tale potenza: ne siamo riconoscenti, come se l'avessi data a ciascuno di noi in particolare.






mercoledì 15 aprile 2015

Il Cuore di Maria rapisce il Cuore del Padre.

Perfetta Vergine Santa Maria di Guadalupe

44 - Il Cuore di Maria 
rapisce il Cuore del Padre

«Vulnerasti Cor meum, Soror mea, Sponsa; vulnerasti Cor meum, in uno oculorum tuorum
et in uno crine colli tui» (Ct 4, 8). Tu hai ferito il mio Cuore, Sorella mia, Sposa mia, hai ferito
il mio Cuore con un tuo sguardo, con un capello del tuo collo. 

Così parla l'Eterno Padre a Maria, ch'Egli chiama Sorella, Sposa, per dimostrarle la tenerezza, del suo purissimo amore. Le ripete ch'Ella gli ha ferito il Cuore per esprimere l'amore ardentissimo di cui il
Cuore di Maria è infiammato per Lui e l'amore incomprensibile ch'Egli nutre per Lei.

O Padre Santo, non senza ragione Voi dite a questa vostra Figlia unica una volta e
un'altra ancora: «Vulnerasti Cor meum!». Nella vita della Vergine vi furono due momenti in
cui Ella ha ferito straordinariamente il vostro Cuore con due strali particolari: l'Immacolata
sua Concezione e l'Incarnazione.

Di più Voi volete rilevare l'amore infocato ch'Ella ha per Voi e quello eccellente che
ha per i vostri figli: due amori che hanno ferito in eguale misura il vostro Cuore, poiché in
Voi, per Voi, con Voi Essa ama tutto quello che Voi amate.

I Settanta traducono: «Rapuisti Cor meum». Maria non l'ha solo attirato a Sé, ma in
qualche modo Ella Lo ha rapito con l'umiltà del suo Cuore, significata da un capello del suo
collo, e col purissimo, semplice ed unico amore, designato da uno dei suoi sguardi.

PREGHIERA. 

<<O Divina Maria, tu hai rapito il Cuore dell'Eterno Padre, del Figlio, e
il cuore e l'anima degli Angeli e dei Santi del Paradiso, che sono in perpetua estasi alla
vista della tua gloria e delle tue grandezze. Tu rapisci il cuore di quelli che, qui in terra,
hanno la fortuna di conoscerti, di contemplare le Cose grandi operate da Dio in Te. Gli
scrittori che parlavano di Te sono come esaltati; non trovano nomi abbastanza gloriosi per
esprimere l'eccellenza delle tue virtù, la venerazione per la tua dignità. Essi dichiarano che
Tu sei al di sopra di tutti gli encomii. 

Dio solo conosce le perfezioni di cui Ti ha ornata e le innumerevoli grazie di cui Ti ha arricchita.
Ma (e ciò sorpassa ogni cosa) le tue bellezze e perfezioni celesti sono pure l'oggetto
dell'ammirazione, del rapimento stesso di Dio, come manifestano le parole che Egli stesso
Ti rivolge: «Quam pulchra es, amica mea, quam pulchra es!» (Ct 4, 1). «O beniamina del mio
Cuore, quanto sono stupende le perfezioni di cui Ti ho arricchita!».

S. Bernardo giustamente Ti chiama: «Raptrix cordium»: Rapitrice dei cuori.
Io non Ti dico ciò che questo gran Santo Ti rivolge nel fervore della sua devozione:
«O Domina, quae rapis corda hominum! O Signora dell'universo, che rapite il cuore degli
uomini»! O Raptrix cordium, quando mihi restitues cor meum? O Tu, che mi hai rubato il cuore, quando me lo restituirai? 

Ma ti dico: «O Raptrix cordium! Tu che hai rapito e rapisci tanti cuori, quando verrà il giorno felice in cui porterai via il mio? Lo toglierai alle cose vane del mondo, a tutto ciò che non è Dio, per prenderne Tu pieno possesso, unirlo al tuo sì che io pure possa dire con S. Bernardo: «Cor meum non
discerno a tuo»?>>

<<SPIRITO SANTO, ISPIRAMI.
AMORE DI DIO, CONSUMAMI.
NEL VERO CAMMINO, CONDUCIMI.
MARIA MADRE MIA, GUARDAMI.
CON GESU’ BENEDICIMI.
DA OGNI MALE, DA OGNI ILLUSIONE,
DA OGNI PERICOLO, PRESERVAMI.>>

giovedì 12 marzo 2015

Cuore Ammirabile


Vùlnera cor meum charitate tua,
Fac me dignum gratia et munéribus tuis.

Ferisci il mio cuore con la tua carità,
Fammi degno della tua grazia e dei tuoi favori
.

23 - Il Cuore di Maria e la bontà e provvidenza di Dio

Bontà di Maria.

L'amabilissima bontà di Dio comunica le sue divine inclinazioni al S. Cuore di Maria.

«Perché l'uomo, nella sua fragilità, teme di avvicinarsi a Maria? Nulla d'austero è in Lei, nulla che sgomenti. Ella è tutta dolcezza. Sfogliate diligentemente il Vangelo, e se voi trovate in Lei un minimo indizio di severità, d'indignazione, temete pure di presentarvi a Lei. 
Ma se, al contrario, trovate in questa Vergine (e lo troverete) un Cuore ripieno d'amore, di pietà, di dolcezza, di bontà, ringraziate Colui che, per la sua grande benignità, vi ha dato una tale Mediatrice» (San Bernardo). 

Ella non respinge nessuno di quanti ricorrono a Lei con umiltà e confidenza. E «Inventa Maria, invenitur omne bonum», dice il sapiente beato Raimondo Jourdain. 
Chiunque ha trovato Maria, ha trovato un tesoro inesauribile 
d'ogni sorta di beni. 
Ella ama quelli che l'amano e serve quanti la servono.

«O felice Maria, dice S. Bernardo, chi ti ama, onora Dio; chi Ti serve contenta Dio, chi invoca con cuore puro il tuo santo Nome, ottiene infallibilmente tutto ciò che domanda»:
«Quis unquam invocavit eam, et non est exauditus ab Ea?»; dice Papa Innocenzo III: chi mai, avendo invocato Maria, non è stato esaudito? 
«Sileat misericordiam tuam, Virgo beata, si quis est qui invocatam te in necessitatibus suis, sibi meminerit defuisse» (S. Bernardo). Chi potrà dire, o Santa Vergine, che alcuno abbia ricorso a Voi nelle sue necessità e non sia stato esaudito?

La SS. Vergine ha un Cuore tanto buono e benigno, non solo verso i buoni, ma verso i peccatori: 
conserva i primi nello stato di grazia, perciò la Chiesa la chiama Madre di grazia;
riconduce i secondi alla divina misericordia, e perciò la Chiesa la chiama Madre di misericordia.

Ella, tutta benignità, non fa del bene solo a chi implora il suo soccorso, ma altresì a chi non l'invoca nemmeno. 
«Quid mirum si advocata ades, quae etiam non vocata praesto est»; qual meraviglia se Ella soccorre quelli che la supplicano, poiché aiuta pure quelli che non la pregano? (S. Bernardo).

Ella ama persino chi la odia e fa del bene a chi le fa del male. Non ha sacrificato suo Figlio anche per quelli che lo hanno crocefisso? La bontà e la benignità del Cuore di Maria fanno sentire i loro effetti su tutti.

La carità dei Santi è universale; tuttavia essi possono esercitarla in singolare misura nei luoghi o per le persone di cui sono particolarmente patroni. Ma siccome Maria è Madre di tutti i cristiani, Regina di tutti gli uomini, Patrona e Avvocata di tutti i figli di Adamo, così la sua bontà e le sue cure si estendono ovunque a favore di tutti: «Omnibus omnia facta est, dice S. Bernardo, ut de plenitudine ejus accipiant universi».

Maria e la Provvidenza. -

La Divina Provvidenza governa tutte le cose create, dalla
più grande alla più piccola; 
così la Madre di Dio, potentissima e buonissima, essendo Regina e governante dell'universo, spande le cure affettuose del suo Cuore regale su tutte le creature, per indirizzarle al fine per cui Dio le ha create, cioè alla sua gloria. 

*Ha cura speciale dei cristiani e soprattutto dei veri figli che si studiano di onorarla, servirla, imitarla.
*Vigila su di essi, li conserva e protegge come la pupilla degli occhi suoi; 
*li conduce per mano in tutte le loro vie, toglie gli ostacoli; 
*provvede loro gli aiuti necessari, li porta tra le braccia nei passi pericolosi; 
*infine li assiste maternamente nel passaggio da questa all'altra vita; 
*li difende dagli assalti del demonio; riceve nelle sue mani la loro anima; 
*li alberga nel suo Cuore; 
*li porta con gioia nel suo regno; 
*li presenta con indicibile bontà al suo Figliolo benedetto.

AMDG et BVM

sabato 7 marzo 2015

Il Cuore di Maria, tesoro di bellezza.


43. - Il Cuore di Maria, tesoro di bellezza

Tre bellezze di Maria. - 

«Stupenda la tua bellezza, o mia diletta, stupenda! - I tuoi sono occhi di colomba, senza dire di quello che è nascosto nella tua anima! Meravigliosa la tua bellezza! Incantevole la tua grazia!» (Ct 4, 1 e 7, 6).
Così parla alla Vergine il Re del cielo, ammirando in Lei tre specie di bellezza: corporale, spirituale, divina.

l - Corporale. -. Vi è una meravigliosa rassomiglianza tra la bellezza dell'adorabile corpo di Gesù e di quello di Maria. S. Bonaventura, S. Antonino, il Suarez ed altri sono d'accordo nel dire che Gesù era il più bello tra i figli degli uomini (Sal 44, 3). Maria era la più bella fra tutte le donne «pulcherrima inter mulieres». Venne rivelato a S. Brigida che il Figlio e la Madre si rassomigliavano perfettamente: uguale statura, uguali i tratti e il
colorito del volto, uguali forme.


2 - Bellezza spirituale dell'anima che è splendore procedente da tutte le grazie, virtù, doni e frutti dello Spirito Santo che rendono Maria SS. bella e luminosa più di quanto vi ha di bello e glorioso nel cielo e sulla terra, e le danno una rassomiglianza perfetta con Colui che è la bellezza essenziale ed eterna.

«Quam pulchra es!». Quanto è ammirabile la tua bellezza! Una di queste grazie dello Spirito Santo è espressa dalla frase: «Oculi tui columbarum». I tuoi sono occhi di colomba.
Gli occhi di Maria sono le santissime e purissime intenzioni con cui faceva tutte le sue azioni, non cercando in tutte le cose se non di compiere il volere di Dio, nel modo a Lui più gradevole.
Fortunati coloro che si sforzano d'imitare la Madre del Salvatore, servendo a Dio non per il timore dei castighi e per il desiderio di consolazioni, di ricompensa, ma solo per amore di Lui, che tutto merita. 

S. Bernardo diceva che se gli avessero domandato per quale
motivo e per quale fine amava Dio, avrebbe risposto: «Amo quia amo, amo ut amem: Amo perché amo, amo per amare».

S. Agostino racchiude in una frase sola tutto quanto si può pensare e dire e quanto non si può né pensare né dire di questa bellezza ineffabile: «O Ss. Vergine, egli esclama, quando io dicessi che sei il ritratto, anzi il volto stesso di Dio, formam Dei, credo che non si
potrebbe trovar nulla a ridire, perché Tu sei degna di questo nome»: «Si formam Dei Te appellem, digna existis».
Se la bellezza di Maria era tanto meravigliosa quando viveva su questa terra, che si potrà dire del suo splendore in Cielo?


3 - La terza bellezza di Maria è la grazia, che comprende e supera tutte le grazie, perché corrispondente e proporzionata all'infinita sua dignità di Madre di Dio.
Quando Dio chiama qualcuno ad uno stato o ad una carica, gli dona la grazia corrispondente, perché possa adempierne tutti i doveri. Ora Maria è stata scelta per essere Madre di Dio; per avere su Dio tutto il potere, l'autorità e i diritti di una madre sul proprio figlio; e in seguito per essere la madre dei figli di Dio, la Regina del cielo e della terra.

Quale dunque deve essere la grazia particolare d'una simile vocazione?
Poiché la dignità di Madre di Dio è di un'altezza infinita, bisogna concludere che la grazia di Madre Divina la innalza ad un grado infinito.

«Non fa meraviglia, -dice S. Bernardino da Siena-, che un Dio generi un Dio, ma che Una donna generi un Uomo-Dio è il miracolo dei miracoli: miraculum miraculorum, poiché
questa donna dev'essere innalzata ad una qualche uguaglianza con Dio, mercé una infinità di grazie e di perfezioni, comprensibile soltanto allo spirito di Dio.
Gesù è la gloria, lo splendore e la bellezza del Padre, ma è altresì la gloria, l'ornamento, la bellezza di sua Madre.


"Gesù, vero cuore di Maria,
attira, prendi, rapisci i nostri cuori.
Fa' che amino, desiderino,
cerchino e gustino solo Te .
Fa' che aspirino e tendano senza posa verso di Te,
non trovino riposo né compiacimento se non in Te,
rimangano continuamente in Te:
si consumino nella fornace ardente del Tuo divin Cuore
e siano trasformati in esso, per sempre".
(di San Giovanni Eudes)

domenica 11 gennaio 2015

Gesù maestro di devozione a Maria.

19 - Gesù e la devozione a Maria

Gesù maestro di devozione a Maria. 

- L'amor di Gesù per Maria SS. lo spinge a
predicarne la devozione con la parola e con l'esempio.

Desiderando S. Matilde salutare la Madonna nel modo a Lei più gradito, Gesù le
disse: 

«Tu saluterai il cuore verginale della mia S. Madre come un mare di grazie celesti e
come un tesoro ripieno d'ogni sorta di beni a favore degli uomini.

Lo saluterai come il cuore più puro, dopo il mio, poiché Ella fu la prima a fare il voto
di verginità.

Lo saluterai come il più umile che per la sua umiltà mi ha tratto dal seno di mio Padre,
e ha meritato di concepirmi nel suo seno.

Lo saluterai come il più ardente nel desiderare la mia venuta sulla terra.

Tu la saluterai come la più infiammata d'amore di Dio e del prossimo.

La saluterai come la più prudente, poiché ha conservato nel suo cuore tutti i misteri
della mia vita e ne ha fatto l'uso più salutare.

La saluterai come la più addolorata e paziente, durante la mia passione, e dopo, a causa
del ricordo perpetuo delle mie sofferenze.

La saluterai come la più fedele, perché non solo ha consentito che io fossi immolato, ma
Ella stessa mi ha offerto in sacrifizio a mio Padre per la redenzione del mondo.

La saluterai come la più vigile e zelante per la mia Chiesa.

La saluterai come la più assidua ed elevata nella contemplazione: non si può dire quante
grazie Ella abbia impetrato con le sue orazioni a favore degli uomini».

La devozione al Cuor di Maria è dunque gradita a Dio e proficua a coloro che la
praticano.

Maria dono di Gesù. 

- Io sono il principio, ci dice Gesù, di tutto ciò che è grande e
meraviglioso in questo abisso di miracoli, la madre mia; per conseguenza ho una
cognizione perfetta delle sue eminenti perfezioni. Io sono il primo frutto del cuore
adorabile del mio eterno Padre e sono pure il primogenito del cuore incomparabile .della
mia grande Madre. Ella mi ha portato nel suo cuore più lungamente che non nel suo seno.

Questo cuore è la più eccellente opera della mia onnipotente bontà! Io ve l'ho donato,
perché sia in mezzo a voi come una fontana inesauribile di benedizioni, come un sole
divino per illuminarvi, per riscaldarvi, per allietarvi e consolarvi e per rinvigorirvi.

Ve l'ho donato come un bello specchio in cui dovete mirarvi sovente per scorgere e
cancellare le macchie dell'anima, per ornarla degnamente e renderla gradita ai miei occhi.

Ve l'ho donata come un libro sul quale dovete studiare senza posa la meravigliosa
bellezza di tutte le virtù.

Ve l’ho donato come una santa regola che se osservata vi farà santi.

Ve l'ho donato come un mare immenso nel quale potete attingere le grazie di cui avete
bisogno.

Ve l'ho donato come un vaso prezioso, pieno di manna celeste e di nèttare del
Paradiso affinché dimentichiate interamente le cose terrene e temporali e godiate di quelle
celesti ed eterne.

Ve l'ho donato, perché sia il re dei vostri cuori e vi governi secondo l'adorabile volontà
del Padre mio.

Ve l'ho donato, perché sia il vostro vero cuore. Dovete servire, adorare, amare Dio con
un cuore degno della sua grandezza infinita: «Corde magno et animo volenti!» con un cuore
immenso, puro, santo. Dovete cantare le sue lodi divine e fare tutte le azioni con tutte le
sante disposizioni di cuore. Ma per riuscirvi è necessario che rinunciate al vostro spirito,
all'amor proprio, alla vostra volontà. Lavorate, dunque, a disfarvi di questo cuore
terrestre, cattivo e depravato, e avrete un cuore tutto celeste, santo, divino.

Mettete questi suggerimenti nel vostro cuore e seguiteli fedelmente; cosi sarete figli
veri del Cuor di Maria.

Gesù modello di devozione a Maria. 

- Osserviamo gli affetti del Cuor di Gesù verso
il Cuore di sua Madre: essi sono più efficaci delle parole.

Egli ha tanto amato e onorato un sì grande Cuore da esaltarlo sopra tutti gli altri e da
sceglierlo quale fondamento dell'impero della sua gloria; da farne il suo cielo nel quale più
che altrove risplende la sua gloria. Ne ha fatto il più degno amabile e ammirabile di tutti i
cuori grazie alla comunicazione delle Sue divine perfezioni.
Poiché ci deve essere una perfetta rassomiglianza tra il Figlio e la Madre, ne consegue
che, avendo Maria dato a Gesù la sua umanità, Gesù ha voluto farla simile a sé nella sua
divinità.
L'Eterno Padre ha comunicato al Figlio tutti i propri attributi divini; il Figlio ne ha
reso partecipe il Cuore della Madre, con tanta pienezza che questo Cuore porta in sé una
meravigliosa rassomiglianza con le perfezioni del Salvatore. Ecco perché il Cuore di Maria
è il primo oggetto di venerazione in cielo e di devozione in terra.

domenica 2 novembre 2014

Il Cuore di Maria specchio dei divini attributi


20 - Il Cuore di Maria specchio dei divini attributi

Tra le infinite lodi dello Spirito Santo alla sua Divina Sposa, una ne emerge: «Mulier amicta sole». Maria è rivestita del sole della divinità e delle divine perfezioni che la riveste, la circonda, la ricolma, la penetra, trasformandola in Sé stesso.

 «Maria è un compendio incomprensibile delle perfezioni di Dio» (S. Andrea Cret.).

Il Cuore benedetto di Maria è come un magnifico specchio nel quale l'ardente amore di Gesù ha riflesso tutte le perfezioni della divina umanità in modo meraviglioso.

1) Esso è l'immagine viva della divina Unità; perché non ha avuto che un solo amore, Dio. Non ha avuto la molteplicità dei pensieri superflui, dei desideri inutili, delle vane affezioni che occupano d'ordinario il misero cuore dei figli d'Adamo; non ha avuto che un pensiero, un ideale, una volontà, 
un affetto, un'intenzione e un solo desiderio: piacere a Dio e fare in tutto e per tutto la sua volontà.

2) Il Cuore ammirabile di Maria ritrae anche la divina semplicità. 
La doppiezza, l'inganno, la menzogna, la curiosità, l'amor proprio e tutto 
ciò che è contrario alla santa semplicità non ha mai trovato posto nel Cuore 
di questa celeste colomba.

3) Esso partecipa in modo meraviglioso dell'infinità e della 
incomprensibilità di Dio: la dignità di Madre di Dio nobilita e sublima tutto 
ciò che è in Lei, particolarmente il suo Cuore. 
S. Bernardino da Siena dice che era necessario che Ella fosse elevata ad una 
dignità pressoché infinita da renderla simile a Dio, per essere degna Madre 
dello stesso Figlio di Dio.

4) Questo Cuore ammirevole porta pure in sé una partecipazione singolare
dell'Immensità di Dio. 
Dice S. Bonaventura: «O Maria, vedo in Te una grandezza, una
capacità più che immensa. In Te vedo tre specie di immensità: 

la prima è quella del tuo seno, che ha rinchiuso in sé colui che è tanto grande, 
infinito, da non poter essere contenuto dall'universo intero. 

La seconda è l'immensità del tuo spirito e del tuo Cuore, più vasto
ancora del tuo seno stesso. - 

La terza è l'immensità della tua grazia e della tua carità. Essa
non si estende solo in tutti i secoli ed in tutti i luoghi e su tutte le cose, 
ma è tanto grande da estendersi in una infinità di mondi, se ci fossero.

5) Il Cuor di Maria rappresenta ancora in sé la divina Stabilità ed Immutabilità. 

È sempre stato costante, fermo, invariabile nel suo perfetto amore verso 
Dio e in tutte le sante disposizioni che formano un cuore ad immagine di 
quello di Lui.

O mio Gesù, vi supplico per il costante amore che questo S. Cuore vi ha sempre
portato e vi porterà eternamente, di confermare il nostro cuore nella 
vostra santa dilezione, così da poter dire anche noi con S. Paolo: 

«Chi ci separerà dall'amore di Gesù Cristo? La tribolazione, l'angoscia, la fame, la 
nudità, il pericolo, la persecuzione, la spada?
No, poiché noi riportiamo vittoria su tutte queste cose. lo sono sicuro che né 
la morte, né la vita, né i Principati, né alcuna altra creatura ci potrà separare 
dalla carità di Dio che è in Cristo Gesù. (Rm 8, 35)>>.

6) Il Cuore di Maria è un bel riflesso dell'Eternità di Dio. Infatti tutte le 
sue affezioni sono sempre state indipendenti dalle cose temporali e 
strettamente congiunte alle eterne, per cui questo bel Cuore è stato riempito 
di spirito di profezia in modo molto più perfetto di tutti i Profeti. 
Partecipazione dell'Eternità di Dio la quale fa sì che ogni cosa gli sia
presente sempre.

7) Il fortunato Cuore di Maria rivela in sé una perfetta imitazione della 
Pienezza e della Sufficienza di Dio; definito «Shaddai» sufficiente a sé stesso, 
perché non ha bisogno di nulla, essendo ricolmo di beni infiniti.

Il Cuore di Maria, non avendo amato che Dio, ed essendo sempre stato 
totalmente vuoto di tutto ciò che non è Dio, è tutto di Dio.
Ne consegue quindi che non avendo mai desiderato né cercato, né goduto 
alcuna compiacenza o soddisfazione all'infuori di Dio, ha sempre goduto 
riposo e pace perfetta, perché la sua capacità era continuamente ricolma 
della pienezza di Dio.

8) Il Cuor di Maria, immagine della divina purezza e santità. Purezza e 
santità sono una medesima cosa; poiché la santità è una purezza perfetta, 
come dice S. Dionigi l'Areopagita. Per questo è stata chiamata da S. Giovanni 
Damasceno: «Virtutum omnium domicilium». «La casa, la dimora di tutte le 
virtù». Era unicamente unito a Dio. 

Benché costretta a vivere in un mondo pieno d'inganni e di male, non ha 
mai contratto macchia alcuna, né s'è attaccato ad alcuna cosa creata, 
compresi i doni e le grazie di Dio.
La purissima santità e la santissima purità del suo Cuore supera 
incomparabilmente tutte le purità e tutte le santità delle creature tutte, 
meritando di essere la degnissima Riparatrice del mondo piombato nel più 
profondo abisso di perdizione (S. Anselmo).

“Ave candidum Lilium fulgidae semperque tranquillae Trinitatis,
Rosaque praefulgida coelicae amoenitatis
“Ti saluto, o candido Giglio della luminosissima e sempre tranquilla Trinità,
O Rosa fulgidissima della celeste beatitudine
De qua nasci
Da Te nascere
Et de cuius lacte pasci
Da Te suggere il latte volle
Rex Coelorum voluit.
Colui che è Re di tutti i cieli.                    
Noi pure allatta con doni divini!"
Divinis influxionibus animas nostras pasce!"