domenica 24 maggio 2015

118, 119, 120.


«ASCOLTA, FIGLIO MIO, RIPONILO NEL TUO CUORE. NON TEMERE E NON AFFLIGGERTI. NON SI TURBI IL TUO CUORE E NON PREOCCUPARTI NÉ DI QUESTA NÉ DI QUALSIASI ALTRA INFERMITÀ.

NON STO FORSE QUI IO, CHE SONO TUA MADRE? NON STAI FORSE SOTTO LA MIA PROTEZIONE? NON SONO FORSE IO LA FONTE DELLA TUA GIOIA? NON SEI FORSE NEL CAVO DEL MIO MANTO, NELLA CROCE DELLE MIE BRACCIA? COSA VUOI DI PIÙ?

NIENTE DEVE AFFLIGGERTI E TURBARTI. NON ANGUSTIARTI PER L'INFERMITÀ DI TUO ZIO, PERCHÉ PER ORA NON MORIRÀ. SAPPI ANZI CON CERTEZZA CHE È GIÀ PERFETTAMENTE GUARITO».

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