lunedì 4 ottobre 2021

L'ANGELO DEL GIORNO 4 di ottobre

 L'ANGELO DEL GIORNO

III Coro4 ottobre
Trono della Volontà Divina sopra LuciferoSan Francesco d'Assisi

S. Aralim Enneth

O Dio, tu ha detto una volta di lui: “il più debole dei troni…”, e ora è tutto sommerso in un mare di fuoco, come se il mondo fosse andato in fiamme. È questo il tuo angelo, il tuo trono, S. Aralim Enneth?

Da questo mare fluttuante si erge una figura: l’intercessore odierno! È diverso dal Cherubino S. Samaliel, che con il mantello blu della Madre di tutto il creato si inchina così benevolo e tutto pone davanti al trono di Dio con umile gesto. È diverso anche dall’angelo di Maria sul Cuore di Dio (S. Eja), che nella sua umiltà è sommerso col flusso dall’infinita acqua dell’amore fluente dal Cuore di Dio. Egli sta qua, trapassato da una potenza, sulla quale lui stesso non è padrone, la potenza della Volontà di Dio. Però anche lui è volontà. Egli è volontà per Dio. Egli è volontà per il “sì”, per la vita di Dio, per la parola di Dio, per l’amore di Dio. Egli resta semplice in Dio, e non può fare diversamente, non vuole nulla di diverso da ciò. Egli sta qua oggi nel nome di Maria. Egli porta il suo mantello marrone, quello dei fratelli minori, dei fratelli della strada, egli ha il dimesso vestito dell’angelo custode. Dio mostra

S. Aralim Enneth

oggi in triplice aspetto: il primo nella sua essenza come trono davanti a Dio, fragile accanto all’altro potente trono che riempie lo spazio tra cielo e terra, barcollante per il peso del compito, di portare la Volontà Divina sopra Lucifero ed il suo regno, ancor più fluttuante per la sorte di essere tra gli angeli chiamato “Trono di Maria”. Il secondo Dio lo mostra nella sua posizione per il suo compito come possente, oltre il tempo, apocalittica figura con artigli da leone e gigantesche ali come portoni, il suono dalla sua bocca erutta fuori come fuoco e rimbomba come cento tuoni.

Il terzo aspetto lo pone oggi come angelo custode e intercessore davanti al trono di Dio. Sempre ancora potente, è però questo il suo aspetto più semplice. Egli tiene nella mano un cerchio rotto, il cerchio di stelle – diadema - di Lucifero. Con entrambe le mani copre le estremità del cerchio, nonostante che fluiscano fuori ininterrotte serpeggianti fiamme nere dalle estremità del cerchio attraverso le sue dita. Ancora il regno infernale non dà nessun riposo, ancora vive fino nelle ultime istanze. Ma non ha anche san Francesco vissuto in un tempo, dove le fiamme infernali hanno serpeggiato in tutti gli angoli ed estremità? Non è anche S. Francesco stato trapassato dall’ardore di Dio, soave e debole, però con il più chiaro volere del “sì” fino all’ultima conseguenza? Le fiamme dell’amore di Dio hanno trovato un cuore così pronto che l’ardore dell’amore in questo debole corpo a ragione può essere chiamato un amore serafico. In questo modo è da intendere il massimo amore raggiungibile da creatura. Ciò non dipende da cosa siamo, ma cosa Dio fa di noi, e questo solo dobbiamo essere davanti a Dio. Questa è anche la nostra meta: l’incondizionato “sì” detto come S. Francesco, come S. Aralim Enneth.

Preghiera: Signore e Dio, tu hai nella tua sapienza e meravigliosa bontà durante il giudizio assegnato al più debole dei tuoi angeli dei troni il trono di Maria, daglielo fino a quel tempo, affinché porti su di noi in pienezza, ciò che oggi noi invidiamo al nostro padre serafico S. Francesco: l’ardente volontà alla tua vita, alla tua parola, al tuo amore. Amen.

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III Coro3a domenica dopo Pentecoste
La Volontà Divina sopra Lucifero 

S. Aralim Enneth

“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario sta vagando come un leone ruggentecercando chi divorare”, si legge nell’epistola di oggi. Leone contro leone! Anche il nostro Signore viene appellato il “Leone di Giuda”. E questo santo angelo, il più debole tra tutti i troni-angeloè stabilito da Dio come il trono di Maria, la sua Regina, e lei porta la volontà di Dio su Lucifero. Dio lascia che questo angelo venga una volta considerato come un essere simile a un tronoma con ali possenti, una testa d'angelo e quattro zampe di leoneE nel libro degli angeli è descritto come quello che si erge contro il potere dell’inferno con tutta la sua potenzae quindi formalmente vacillante, particolarmente nelle ore di punta degli attacchi infernali.

Quanto ampiamente Dio mostra fuori queste contraddizioni: l’impotenza del cielo contro il potere dell'inferno, Maria, contro l’intero branco di demoni. Aralim Enneth contro la violenza del “leone ruggente”, così come sulla terra: Davide contro Golia“Ho scelto le cose deboli per confondere i forti.” E cosa accade con un peccatore, che fa penitenza? Egli diviene molto piccolo, come un nulla nel suo pentimentovincendo così tutto l'inferno!

 
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