martedì 12 ottobre 2021

Mons. Ottavio

 

Confidenze di Gesù ad un Sacerdote

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Confidenze di Gesù ad un Sacerdote (Mons. Ottavio Michelini)..

 

INTRODUZIONE

 

Perché Dio ha scelto me?

Chi sono io? Sono meno di un granello di polvere di fronte all’universo, sono meno di una gocciolina invisibile di fronte all’oceano, sono meno di un ripugnante vermiciattolo che striscia nel fango dalla terra. sono un povero prete, fra i tanti, il meno colto, il meno dotto, il più sprovveduto, un povero prete ricco solo di innumerevoli miserie di ogni natura.

Perché Dio ha scelto me? Perché si capisca che io non sono altro che un povero strumento nelle sue mani, perché da tutti si capisca che non sono altro che una miserabile penna spuntata, la mia stessa calligrafia è simbolo della mia incommensurabile povertà e nullità.

Perché Dio ha scelto me? Per confondere i superbi, gonfi di orgoglio per il loro sapere, che di errori, di eresie hanno riempito la Chiesa, avvelenando le anime.

Sì, scemenze, errori , eresie, su Dio, sulla Chiesa, sulla Vergine SS.ma, sulla Rivelazione; Dio è infinitamente semplice e semplici ed umili vuole noi.

” In verità vi dico che se non diventerete semplici come questi piccoli, non entrerete nel regno dei cieli “.

Basta trasformare le cose semplici, nelle cose più complesse, basta coniare nuovi vocaboli, nuove parole, per ostentare il loro sapere e attirare in tal modo su di sè l’attenzione altrui.

Questa breve introduzione la reputo utile, se non necessaria, perché si stabilisca, tra me, strumento, e i lettori ai quali questo libro è indirizzato, entrambi coinvolti in un disegno d’amore della Provvidenza Divina, un contatto spirituale che faciliti l’attuazione della volontà divina.

d. O. M.

5 maggio 1975

LI VOGLIO VIVI

Figlio mio, non mi accontento della adesione poco più che formale di molti miei sacerdoti.

Figlio, dai miei sacerdoti voglio una attiva partecipazione alla mia Redenzione.

Voglio i miei sacerdoti con me sul Calvario. Molti si rifiutano di seguirmi nella mia dolorosa ascesa.

I miei sacerdoti li voglio oranti e operanti con Me nell’Eucaristia. Alcuni non credono neppure alla mia presenza sugli altari, altri mi trascurano e si dimenticano di Me, altri – novelli Giuda – mi tradiscono.

Voglio i miei sacerdoti costruttori del Regno nelle anime, non devastatori del mio Regno!

Voglio dai miei sacerdoti l’amore, perché Io li amo infinitamente dall’eternità. Anima dell’amore è la sofferenza: si ama nella misura con cui si soffre. Ma oggi da molti si fugge dalla sofferenza, quindi dall’amore.

Figlio, voglio i miei sacerdoti consapevoli, responsabili e coscienti del loro ruolo nel Corpo (p. 7) Mistico. Li voglio vivi: vibranti di grazia, di fede, di amore e quindi di sofferenza.

Quanto tempo perduto, quanto bene non compiuto, quanti ostacoli e intoppi nel mio Corpo Mistico! Che sciupio di soprannaturale… perché molti, molti non hanno come supporto che scarsa fede, speranza e amore.

Poveri miei sacerdoti che vanno brancolando nel buio! Li amo, voglio la loro conversione, figlio.

Ti stupisce dunque se per loro ti domando di soffrire un poco e di pregare?

Li voglio coscienti

– Gesù, fammi intendere che cosa vuoi da noi sacerdoti.

 Te l’ho già detto: vi voglio coscienti della vostra vocazione. Io vi ho scelti, con speciale predilezione e amore.

Voglio i miei sacerdoti coscienti della loro partecipazione al mio Sacrificio, non simbolico ma reale. Ciò importa unione e fusione della mia e della loro sofferenza. Non formalismo esteriore ma stupenda e tremenda realtà: la santa Messa!

Il sacerdote deve unirsi a Me nell’offerta di Me stesso al Padre. Che Messa è quella del sacerdote carente di questa coscienza e convinzione? (p. 8)

Pensa, figlio mio, che dignità, grandezza e potenza, ho dato ai miei sacerdoti! Il potere di transustanziare il pane e il vino in Me stesso: nel mio Corpo, nel mio Sangue, in tutto Me stesso. Nelle loro mani ogni giorno si ripete il prodigio dell’Incarnazione.

Li ho costituiti depositari e distributori dei frutti divini del Mistero della Redenzione. Ho conferito a loro il potere divino di rimettere o di ritenere i peccati degli uomini.

Come il mio Padre putativo, li ho costituiti miei custodi sulla terra. Ma per molti quale differenza tra l’amore con cui mi custodiva San Giuseppe e la loro noncuranza di Me nel tabernacolo!

Figlio, ai miei sacerdoti ho affidato il compito di annunciare la mia Parola. Ma in che modo si attua questo importante compito del ministero sacerdotale? Lo dice la sterilità in genere che accompagna la predicazione.

Ai miei sacerdoti è affidato il compito di combattere contro le forze oscure dell’Inferno. Ma chi si cura di farlo? di cacciare i Demoni? Per far questo bisogna tendere alla santità; così pure per guarire gli infermi occorrono preghiere e mortificazione.

Figlio mio, i miei sacerdoti li voglio santi perché debbono santificare. Non debbono fare affidamento, per il loro ministero, sui mezzi umani come da molti si fa. Non devono confidare nelle (p. 9) creature, ma nel mio Cuore Misericordioso e nel Cuore Immacolato di mia Madre.

I sacerdoti sono veri ministri miei ma non hanno, fatta eccezione di pochi, coscienza di questa loro qualifica. Sono i miei ambasciatori, accreditati da Me presso gli uomini, le famiglie e i popoli.

https://gesugiuseppeemaria.wordpress.com/2016/03/23/confidenze-di-gesu-ad-un-sacerdote/

AMDG et DVM

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