domenica 16 novembre 2014

Con Il Santo leggiamo la Sacra Scrittura



........16. “Come igigli lungo un corso d’acqua”. Osserva che il giglio nasce da terra non coltivata, germoglia nelle valli, è profumato e candido; chiuso, mantiene il profumo, aperto lo diffonde; ha sei petali, ha sei stami dorati e nel centro il pistillo; ha la proprietà di guarire le ustioni. È chiamato giglio perché è quasi latteo (lat. lilium,lacteum), e raffigura la beata Vergine, candida per lo splendore della verginità, che è nata da genitori casti e umili: Gioacchino, il cui nome significa “Dio rialza”, e Anna, che vuol dire “grazia”. Oggi Maria ha partorito il Figlio di Dio come il giglio effonde il suo profumo.

Questo giglio ha sei petali, ecc. Su questo leggi la spiegazione del brano evangelico “Mentre le folle facevano ressa intorno a Gesù” (Lc 5,1) della domenica V dopoPenteco­ste, II parte, dove si parla dei sei gradini del trono di Salomone.

Gli stami dorati del giglio sono la povertà e l’umiltà, virtù che in Maria furono l’ornamento della sua verginità. Il pistillo al centro del giglio raffigura la sublimità del divino amore che era nel cuore della beata Vergine. È lei la medicina dei peccatori, che sono stati ustionati dal fuoco dei vizi.

Di costoro dice Gioele: “Tutti i loro volti diverranno del colore della pentola” (Gl 2,6). La pentola è un vaso che serve per cuocere, ed è così chiamata (lat. olla) perché in essa l’acqua, con il fuoco sotto, bolle e produce vapore. Per questo è detta anche “bolla”, la quale si produce all’interno dell’acqua come per lo spirare del vento. La pentola è la mente del peccatore, nella quale sta l’acqua della concupiscenza, che produce le bolle dei pensieri perversi, quando sotto vi è posto il fuoco della suggestione diabolica. 
Da questa pentola procede il fumo del cattivo consenso che acceca gli occhi dell’anima: e così la mente del peccatore si copre di nero. Il volto è chiamato così perché da esso traspare la volontà dell’animo (vultus, voluntas), e sta ad indicare le opere, dalle quali si conosce l’uomo. Perciò i volti dei peccatori diverranno del colore della pentola, quando dalla nerezza della mente vengono contaminate le opere. 

La beata Vergine Maria, con il candore risanante della sua santità elimina questa nerezza, risana questa ustione e ridona la piena salute a coloro che sperano in lei.
 

“Come i gigli lungo un corso d’acqua”, quasi a dire: Come i gigli lungo un corso d’acqua permangono nella loro freschezza e bellezza e con il loro profumo, così la Vergine Maria, quando diede alla luce il Figlio, restò nella freschezza e nella bellezza della sua verginità.

Ti preghiamo quindi, o nostra Signora, alma Madre di Dio: in questa festa della natività del tuo Figlio, che hai generato restando vergine, che hai avvolto in panni, che hai deposto nella mangiatoia, ottienici da lui il perdono, risana le ustioni della nostra anima, che ci siamo procu­rati con il fuoco del peccato; risanale con il balsamo della tua misericordia, per mezzo della quale meritiamo di giungere al gaudio dell’eterna festa.




Ce lo conceda colui che oggi si è degnato di nascere da te, o Vergine gloriosa, e al quale è onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen.




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