venerdì 28 novembre 2014

CLEONICE MORCALDI E PADRE PIO



CLEONICE MORCALDI E PADRE PIO

   Non si può pensare di conoscere la Persona ed i sentimenti di Padre Pio senza un approccio con i suoi scritti a Cleonice Morcaldi. E questo alcuni biografi lo hanno capito evidenziando l'affetto straordinario che Cleonice nutre per il suo "Babbo" e la tenerezza paterna e, diremmo materna, che Padre Pio nutre per questa sua figlia spirituale prediletta. Tante testimonianze scritte rivelano, casomai ce ne fosse bisogno, l'intenso rapporto spirituale tra queste due anime consacrate a Dio.
Il sorriso radioso di Cleonice dietro a Padre Pio   Cleonice si comporta spesso, nella sua semplicità, come una bambina nei confronti di Padre Pio. E poiché non le è sempre possibile incontrarlo e parlargli, escogita lo stratagemma del "dialogo scritto", a distanza. Su un foglio scrive le domande, lasciando uno spazio libero dopo ciascuna, in modo che il Padre possa mettere le sue risposte.   
   Decine e decine di fogli riempiti in questo modo, con la scrittura di Cleonice Morcaldi intrecciata a quella di Padre Pio. Vogliamo qui rappresentare, tra i più significativi, alcuni biglietti scritti tra Cleonice ed il suo "Babbo" spirituale:

- Un sacerdote mi ha detto che bisogna distaccarsi da te, per piacere a Dio.
- Tu gli dirai: bisogna distaccarsi da chi ci allontana o ci distrae da Dio, non da chi ci porta a Dio.
- Quanti dubbi mi vengono!.... Ma... Non avrò più fede? Dimmi una parola.
- (sorridente) Sta tranquilla, il Signore risplende nell'animo tuo!
- Meno male che il Signore mi ha dato te per guida!
- Il Signore ha provvisto. Il Signore è provvidenza!
- Sei proprio un sole che riscalda tutti e tutto!
- E tu sei la stella matutina che splende e riscalda il mio cuore!
- Se troverai una creatura più volenterosa e buona, che sia la tua diletta, mi amerai lo stesso?
- Rifiuto tutti. Tu sarai per sempre.
- Chi mi darà da amare Gesù nell'aridità di spirito?
- Io te la darò questa grazia; te l'otterrò da Gesù.
- La gente mormora perché sto vicina al confessionale tuo. Ce ne sono tante altre! E poi, che faccio di male? Prego  e ogni tanto ti guardo, penso a quello che soffri e ne dò gloria a Dio.
- Canta e lascia cantare! Se ti fa bene all'anima continua a fare quello che hai sempre fatto. -
- Chi compenserà tanto sacrificio e amore?
- Tu sei la mia ricompensa" (Renzo Allegri, A tu per tu con Padre Pio. Ed. Mondadori pag. 241 ss). "

   "La santa messa e la confessione", scrive il cardinale Corrado Ursi, "furono il centro di tutta la testimonianza di Padre PioGesù Eucaristico, centro della spiritualità di Padre Pio ed il pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo aveva come meta, più che l'umile figura del frate, l'altare e il confessionale per un'ansia di rinnovamento spirituale in Cristo".
   Padre Domenico Mondrone, su Civiltà Cattolica annota "Chi vi ha assistito anche una sola volta, non ha più dimenticato la messa di Padre Pio, tanto viva era l'impressione di vedere annullare ogni distanza di tempo e di spazio tra l'altare e il Calvario" 

(Renzo Allegri, A tu per tu con Padre Pio, Ed. Mondadori, pag. 269). 

Che cosa avvenisse realmente nell'animo, nel cuore di Padre Pio, durante quel rito che lo mette in diretto contatto con Cristo crocifisso, di cui Egli porta sul suo corpo i segni della passione, resta un mistero. Ma un mistero rischiarato ancora una volta da questi famosi "biglietti scritti a mano" da Cleonice Morcaldi, con la risposta scritta di Padre Pio. 

Alcuni di questi brevi dialoghi scritti ci aiutano a intravedere i sentimenti più intimi del Padre stigmatizzato durante la celebrazione della Santa Messa:
   - Padre, che cos'è la vostra messa? Un completamento sacro della passione di Gesù.
   - Che cosa debbo leggere nella vostra Santa Messa? Tutto il Calvario. - Padre, ditemi quanto soffrite nella Santa Messa. Tutto quello che ha sofferto Gesù nella sua Passione, inadeguatamente, lo soffro anch'io, per quanto a umana creatura è possibile. E ciò contro ogni mio demerito e per sola sua bontà.
   - Padre, è vero che durante la Messa soffrite il supplizio della coronazione di spine?
   -E lo metti in dubbio? - Vi ho visto tremare mentre salivate i gradini dell'altare. Perché? Per quello che dovevate soffrire?
   -Non per quello che dovevo soffrire, ma per quello che dovevo offrire.
   - Perché piangete quasi sempre, Padre, quando leggete il Vangelo?
   -E ti par poco che un Dio conversi con le sue creature? E che sia da loro contraddetto? e che sia continuamente ferito dalla loro ingratitudine e incredulità?
   - Perché piangete all'offertorio?
   -Vorresti strapparmi il segreto? E sia pure. Allora è il momento che l'anima viene separata dal profano.
   - Ditemelo perché soffrite tanto nella consacrazione.
   -Perché è proprio lì che avviene una nuova e ammirabile distruzione e creazione. I segreti del Sommo Re non si svelano senza profanarli. Mi domandi perché soffro? Non lacrimucce, ma torrenti di lacrime vorrei versare! Non rifletti al tremendo mistero? Un Dio vittima dei nostri peccati!... Noi, poi, siamo i suoi macellai.
   - Padre, perché non cedete anche a noi un po' di questa vostra passione?

   -I monili dello Sposo non si regalano a nessuno"

(Renzo Allegri, A tu per tu con Padre Pio, Ed. Mondadori, pag. 270 ss.).

Nessun commento:

Posta un commento