giovedì 19 dicembre 2013

IDENTIKIT DEL SACERDOTE ALL’ANTICA. (Un consiglio da amico: legga fino in fondo).


IDENTIKIT DEL SACERDOTE ALL’ANTICA

Gesù ci presenta il Sacerdote all’antica.


(P*17.06.02) “Il Sacerdote ha un compito molto importante nella Chiesa, deve perciò stare attento a quali sono gli obblighi nei confronti del loro Dio. La Chiesa tutta ne trae beneficio quando ogni atto, ogni cosa viene fatta con vera fede, una fede genuina, una fede basata sull’insegnamento del Cristo, del Cristo Risorto”.

A volte mi viene chiesto: “Dove posso trovare un bravo Sacerdote?”. Ecco alcune indicazioni per scoprirlo presto.
E’ un Sacerdote all’antica se ha la corona del Rosario in mano ed è innamorato della Madonna, sta molto tempo con Gesù Eucaristia, e il Confessionale è la sua seconda casa, perché è sempre pronto ad ascoltare le confessioni: questo è un vero “figlio prediletto” del Padre e della Mamma Santissima, perché Lei chiama così ogni Sacerdote.

Il Sacerdote all’antica è secondo il Cuore di Gesù. 
Suo impegno è di ‘rivestirsi’ di Cristo’ e di ‘avere i suoi sentimenti’ (Fil.2, 5), perché sia Cristo a vivere in lui (Gal.2, 20). Come Cristo, porta in sé una grande ‘sete’ (Gv 19, 28) per la salvezza delle anime. Per esse dona il suo tempo e la sua vita come il Buon Pastore (Gv 10, 15).

Il Sacerdote all’antica è secondo il Cuore di Maria

Egli si è Consacrato al Cuore Immacolato di Maria e ha preso la Mamma Santissima “con sé”come Giovanni (Gv 19, 27). Consacratosi a Maria, Lei stessa penserà a tutto per lui e guiderà tutta la sua pastorale con frutti copiosi.

L’immagine della Regina troneggia nella sua Chiesa, ‘come’ in Cielo. Fiori e lumini dicono l’amore del Sacerdote e delle anime verso di Lei. Le sue feste vengono celebrate con Amore e Solennità: è proprio gioia della famiglia della terra , con quella del Cielo. Passando davanti “alla sua immagine” non manca mai l’inchino, è convinto che Lei è lì ‘viva’.

Il Rosario è l’arma che porta sempre con sé, perché sa che vale più del suo portafoglio e recita la corona tutti i giorni. Non manca di recitarlo con i suoi fedeli davanti a Gesù Eucaristia. È un innamorato della Mamma Santissima e vive tutto donato a Lei come il Papa: Totus Tuus! (Tutto tuo!). I fedeli li ha abituati al Rosario in famiglia tutti i giorni, come richiesto dalla Madonna a Fatima.


La Confessione 
La Mamma desidera che il Sacerdote sia sempre più puro, e così lo ‘invita’ spesso ai piedi della Croce, dove con la Confessione frequente lo fa risplendere col Sangue di Cristo! Lei a Lourdes aveva detto: “Va a lavarti alla fonte!”. Così guarito, lo fa “medico”, pronto a guarire le anime. Con lui nessuno dei fedeli rimane senza Confessione.


Invita i fedeli alla confessione frequente. 
Parla del peccato mortale che porta all’inferno e per questo insiste che occorre confessarsi spesso per essere sempre in Grazia di Dio. Farà di tutto, anche con dei richiami, perché nessuno faccia la Comunione in peccato grave, perchè non abbiano a compiere un sacrilegio!

Si fa obbligo di essere a disposizione per le Confessioni: assetato di anime, non vuole perdere nessuno.
La fila di fedeli presso il suo ‘confessionale’ si allunga, perché vengono anche le “pecore” di altri Sacerdoti che non aiutano i loro fedeli, perché purtroppo, essi non credono al demonio e alla sua azione malefica.
Combatte il Nemico per difendere i suoi fedeli

Mette in guardia i fedeli dall’azione malvagia del demonio che, come dice la Liturgia Battesimale, è “origine e causa di ogni peccato”. Smaschera la sua azione diabolica, fa conoscere i suoi tranelli, mette in guardia dalle tentazioni. Dona loro una difesa immunitaria a tutta prova, mettendo nelle loro mani: il Rosario - la Confessione (il più potente Esorcismo) - la Comunione (che “abbatte il Nemico”) - la Parola di Dio - la Preghiera - la Penitenza e la Mortificazione. 

I Sacramentali sono altri mezzi spirituali che dona a loro: Benedice con Esorcismo l’olio, l’acqua, il sale. Li distribuisce ai fedeli, e insegna a loro ad usarli con fede.

Con il “Sigillo nel Sangue di Gesù”, dona loro una potente difesa.
È Gesù stesso che ci invita a farlo (P*31.08.02): “Ungetevi, benedite, sigillatevi. Sigillate ogni cosa che vi serve per lavorare e così scaccerete il malefico, nemico mio da sempre”.

Insegna a portare addosso oggetti religiosi benedetti per difendersi dal demonio, come ha insegnato Gesù (P*10.06.01): “Abbiate con voi sempre qualcosa di Benedetto e di Esorcizzato, premunitevi per non avere attacchi forti, già vi parlai che saranno tempi brutti”.

Prega per liberare dal demonio. Ha imparato da Gesù che il primo atto d’amore è quello di liberare i fratelli dal nemico perché Lui, Gesù, è venuto a “guarire tutti quelli che il demonio tiene sotto il suo potere” (At 10, 38). Lui obbedisce al comando del Signore: “Cacciate i demoni” (Mt 10, 8). Accoglie questi sofferenti “disturbati” che portano una pesante croce, che Satana infligge loro.

Li Benedice e impone loro le mani invocando lo Spirito Santo, offrendo ai bisognosi la preghiera di liberazione, consapevole di avere le mani Consacrate e di avere tutti i poteri di Gesù.
Il Sacerdote all’antica è orgoglioso di fare con i suoi fedeli come faceva il suo Maestro (Mt 19, 13-15): “Gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse… e Gesù dopo aver imposto loro le mani se ne partì”.
Gesù dà il dono della Benedizione ai suoi Strumenti

Poiché in questo tempo molti Sacerdoti si rifiutano di “Benedire”, Gesù e Maria stanno dando questo potere ai loro Strumenti laici, Veggenti e Profeti, perché vogliono salvare i loro figli ad ogni costo.
Queste parole di Cielo, date a Margherita, lo confermano (P*06.08.01): “Benedici, benedici sempre… con il potere che ti ho dato benedirai… Imporrai le mani e guariranno, non avere dubbi, solo certezze”. E in un altro Messaggio le dice (P*04.09.01): “Nella semplicità tu devi pregare sulle persone che ti si accostano bisognose, inquiete perché disturbate… hanno tanto bisogno, tante te ne farò incontrare”. E ancora la invita ad operare (P*16.09.01): “Porta in loro la Pace e l’amore, pregando su di loro. La tua preghiera sarà la Mia Preghiera e la tua benedizione sarà la Mia Benedizione”. 
Se tutto questo può compiere uno Strumento laico, quanto di più vale per noi Sacerdoti che questo potere già lo possediamo per l’ordinazione Sacerdotale!
Il Sacerdote servo di Gesù Eucaristia e della Sua Parola.

Il Sacerdote all’antica, quando lo cerchi, lo trovi davanti a Gesù Eucaristia nella Chiesa, dove Gesù rimarrebbe solo. Ignora il “falso tabernacolo” della tv.
La Chiesa la tiene sempre aperta, altrimenti da chi andrebbero le anime per “ristorarsi”? (Mt 11, 28).
È adoratore dell’Eucaristia
Gesù, il Re dei Re è al centro del suo cuore e dell’altare, e con i suoi fedeli è sempre pronto per la solenne Adorazione, con preghiere e canti, tra ceri , fiori e incenso, come si addice a Dio. Lo stare in ginocchio davanti al Re è di obbligo per vivere la sua fede e onorare l’Onnipotente. Fare la genuflessione con un ginocchio e anche con tutti e due è esempio che dà e insegna a farlo.

Non dà la Comunione su mani non Consacrate, e se può, la fa ricevere in ginocchio.

Celebrando la S. Messa e i Sacramenti, non guarda l’orologio, ma tiene conto dell’onore da dare a Dio e al bene delle anime.

La sua predicazione “coraggiosa” e fedele, sa di Spirito Santo, perché da Lui si lascia guidare, e non sa solo di “predicabili”.

Non si lascia condizionare dal malumore e critiche di alcuni che non amano Dio; non cerca la sua “popolarità” (1Ts 2,4), ma il bene dei fedeli, anche se è certo che dovrà sopportare calunnie, accuse, e “richiami ingiustificati”. Ricorda sempre le Parole del Maestro (Lc 6,26): “Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi!”

Il Vangelo lo annuncia “tutto”, non escludendo ciò che non piace ai “pagani” del nostro tempo. Parla senza paura anche del demonio, della Giustizia di Dio, dell’inferno, del peccato, della purezza, della povertà…
Egli fa come San Paolo dice a Timoteo: “Predica la parola di Dio, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, rimprovera, raccomanda e incoraggia usando la tua pazienza e tutta la capacità di insegnare” (2Tm 4, 2).

Il suo Breviario lo prega tutto, tutti i giorni e quando può coinvolge i fedeli.

La sua chiesa è solo ‘Casa di Preghiera’.
Per non macchiarsi di peccato di omissione e di profanazione, richiama chi si presenta in Chiesa con un vestire non pudico, non degno della casa del Re, del Re Eucaristico.
Corregge con forza ciò che nel Tempio è profanazione (Mc 11,17), e mancanza di rispetto a Dio, non ultimo il parlare in chiesa che, come dice Gesù, è la Sua “ Casa di preghiera” (Mt 21-13).
Per questo non usa il Tempio di Dio come “sala” per musiche, concerti, manifestazioni canore, recite o altro, dove il fatto religioso è solo un pretesto, ma non è vera Preghiera di lode e di adorazione a Dio.
Le Processioni sono glorificazione di Dio, preghiera e canto di fede e di lode.

I pellegrinaggi non sono “gite”, ma un vero andare da Gesù e da Maria in canti, preghiere, catechesi, confessioni, Messe, Comunioni…

Il Sacerdote serve e ama il suo gregge.

Gli ammalati sono nel Suo Cuore come lo erano nel Cuore di Gesù (Mt 8,16; 15,30).

Sa aprire il suo cuore ai poveri e il portafoglio ai fratelli nelle loro necessità.

Sa amare i suoi nemici, quelli che lo perseguitano, lo calunniano e lo fanno soffrire. Vive le Parole di Gesù: “Amate i vostri nemici…” e “Perdonate e sarete perdonati…(Lc 6,27; 37).
Il suo forte è l’umiltà (Mt 11,29) e per questo ama il nascondimento.

Il Sacerdote segue i nuovi profeti e i Messaggi del Cielo

Crede con discernimento della mente e del cuore, alle apparizioni, ai veri profeti di oggi e con coraggio ne divulga i Messaggi divini. Non teme di far conoscere la parola proclamata dai nuovi Profeti: come potrebbe non ascoltare e obbedire al suo Re e alla sua Madre Regina?

Annuncia la prossima venuta di Gesù nella gloria, con coraggio: vuole che tutti siano pronti e “in grazia” per riceverLo.

Prepara i suoi fedeli all’Avvertimento, invitandoli a fare la Confessione generale, perché purificati, abbiano meno da soffrire nel “Battesimo… di fuoco” annunciato da Giovanni Battista (Mt 3,11).

Porta il vestito ecclesiastico con amore e fedeltà facendo riconoscere la sua presenza in mezzo alla gente senza vergognarsi di essere servo di Gesù e di Maria.

Le cose del “mondo”, gli “affari”, li affida ai laici per essere tutto dedito a Dio e ai fratelli.

Gesù dirà ai ‘Suoi’ Sacerdoti: ‘Bentornato figlio mio’!

Cari Sacerdoti all’antica, ascoltiamo ora la voce dello Sposo (P*02.02.02): “Sono con voi e rimarrò con voi per indicarvi il giusto sentiero e quando ci incontreremo sarò a braccia aperte ad aspettarvi tutti, perché tutti voglio abbracciare e dire: “Bentornato figlio mio”!”.

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