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venerdì 9 febbraio 2018

Benedetto XVI, «Maria e il sacerdote»





BENEDETTO XVI

UDIENZA GENERALE

Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo

Mercoledì, 12 agosto 2009





Benedetto XVI: «Maria e il sacerdote»

Cari fratelli e sorelle,

è imminente la celebrazione della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine, sabato prossimo, e siamo nel contesto dell’Anno Sacerdotale; così vorrei parlare del nesso tra la Madonna e il sacerdozio. È un nesso profondamente radicato nel mistero dell’Incarnazione. Quando Dio decise di farsi uomo nel suo Figlio, aveva bisogno del «sì» libero di una sua creatura. Dio non agisce contro la nostra libertà. E succede una cosa veramente straordinaria: Dio si fa dipendente dalla libertà, dal «sì» di una sua creatura; aspetta questo «sì». San Bernardo di Chiaravalle, in una delle sue omelie, ha spiegato in modo drammatico questo momento decisivo della storia universale, dove il cielo, la terra e Dio stesso aspettano cosa dirà questa creatura.


Il «sì» di Maria è quindi la porta attraverso la quale Dio è potuto entrare nel mondo, farsi uomo. Così Maria è realmente e profondamente coinvolta nel mistero dell’Incarnazione, della nostra salvezza. E l’Incarnazione, il farsi uomo del Figlio, era dall’inizio finalizzata al dono di sé; al donarsi con molto amore nella Croce, per farsi pane per la vita del mondo. Così sacrificio, sacerdozio e Incarnazione vanno insieme e Maria sta nel centro di questo mistero.


Andiamo adesso alla Croce. Gesù, prima di morire, vede sotto la Croce la Madre; e vede il figlio diletto e questo figlio diletto certamente è una persona, un individuo molto importante, ma è di più: è un esempio, una prefigurazione di tutti i discepoli amati, di tutte le persone chiamate dal Signore per essere «discepolo amato» e, di conseguenza, in modo particolare anche dei sacerdoti. Gesù dice a Maria: «Madre ecco tuo figlio» (Gv 19, 26). È una specie di testamento: affida sua Madre alla cura del figlio, del discepolo. Ma dice anche al discepolo: «Ecco tua madre» (Gv 19, 27). 

Il Vangelo ci dice che da questo momento san Giovanni, il figlio prediletto, prese la madre Maria «nella propria casa». Così è nella traduzione italiana; ma il testo greco è molto più profondo, molto più ricco. Potremmo tradurlo: prese Maria nell’intimo della sua vita, del suo essere, «eis tà ìdia», nella profondità del suo essere. Prendere con sé Maria, significa introdurla nel dinamismo dell’intera propria esistenza – non è una cosa esteriore – e in tutto ciò che costituisce l’orizzonte del proprio apostolato. 

Mi sembra si comprenda pertanto come il peculiare rapporto di maternità esistente tra Maria e i presbiteri costituisca la fonte primaria, il motivo fondamentale della predilezione che nutre per ciascuno di loro. Maria li predilige infatti per due ragioni: perché sono più simili a Gesù, amore supremo del suo cuore, e perché anch’essi, come Lei, sono impegnati nella missione di proclamare, testimoniare e dare Cristo al mondo. Per la propria identificazione e conformazione sacramentale a Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria, ogni sacerdote può e deve sentirsi veramente figlio prediletto di questa altissima ed umilissima Madre.


Il Concilio Vaticano II invita i sacerdoti a guardare a Maria come al modello perfetto della propria esistenza, invocandola “Madre del sommo ed eterno Sacerdote, Regina degli Apostoli, Ausilio dei presbiteri nel loro ministero”. E i presbiteri – prosegue il Concilio – “devono quindi venerarla ed amarla con devozione e culto filiale” (cfr. Presbyterorum ordinis, 18). 

Il Santo Curato d’Ars, al quale pensiamo particolarmente in quest’anno, amava ripetere: «Gesù Cristo, dopo averci dato tutto quello che ci poteva dare, vuole ancora farci eredi di quanto egli ha di più prezioso, vale a dire la sua Santa Madre» (B. Nodet, Il pensiero e l’anima del Curato d’Ars, Torino 1967, p. 305). Questo vale per ogni cristiano, per tutti noi, ma in modo speciale per i sacerdoti. Cari fratelli e sorelle, preghiamo perché Maria renda tutti i sacerdoti, in tutti i problemi del mondo d’oggi, conformi all’immagine del suo Figlio Gesù, dispensatori del tesoro inestimabile del suo amore di Pastore buono. Maria, Madre dei sacerdoti, prega per noi!



Saluti:

Je suis heureux d’accueillir ce matin les pèlerins francophones. À l’approche de la Solennité de l’Assomption de la Vierge Marie, et en cette année sacerdotale, il nous est bon de regarder Marie comme la Mère de tous les prêtres. Sur la croix, Jésus a proclamé sa maternité spirituelle et universelle. En faisant ainsi le don de sa mère à tous, Jésus a voulu particulièrement la confier à ses disciples, aux prêtres qui plus que tout autre sont appelés à la prendre dans leur maison, c’est-à-dire à l’introduire dans le dynamisme de leur existence et dans l’horizon de leur apostolat. Prions pour que Marie aide les prêtres à se conformer à l’image de son Fils Jésus, dispensateur des trésors inestimables de son amour de Bon Pasteur. Marie, Mère des prêtres, priez pour nous!


I offer a warm welcome to the English-speaking visitors present at today’s Audience, including the Sisters of Saint Anne, the altar servers from Malta, and the pilgrims from Australia and the United States of America. As the Feast of the Assumption of the Blessed Virgin draws near in this Year of the Priest, my catechesis today is centered on Mary the Mother of priests. She looks upon them with special affection as her sons. Indeed, their mission is similar to hers; priests are called to bring forth Christ’s saving love into the world. On the cross, Jesus invites all believers, especially his closest disciples, to love and venerate Mary as their mother. Let us pray that all priests will make a special place for the Blessed Virgin in their lives, and seek her assistance daily as they bear witness to the Gospel of Jesus. Upon you and your families I invoke God’s blessings of joy and peace!


Mit Freude begrüße ich die Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache und unter ihnen besonders die vielen Jugendlichen aus dem Ferienlager in Ostia. Bei seiner Menschwerdung erwählte sich Jesus Christus eine leibliche Mutter, deren Ja zum Willen Gottes ihm überhaupt erst das Menschwerden ermöglichte, Fleisch und Blut eines Menschen gab. Vom Kreuz herab hat der Erlöser uns allen Maria als geistliche Mutter geschenkt, und ihre Fürsorge gilt insbesondere den Priestern, die durch ihre Berufung und Weihe ihrem Sohn in besonderer Weise ähnlich geworden sind und mit ihrem ganzen Leben den Menschen die Liebe Christi erfahren lassen sollen. Das Hochfest der Aufnahme Mariens in den Himmel am kommenden Samstag erinnert uns daran, daß die Gemeinschaft unter uns Christen mit dem Tod nicht endet, sondern sich intensiviert, weil die Heiligen im Himmel noch fester mit Gott verbunden und daher uns noch näher sind und für uns Fürsprache leisten. So begleite uns Maria, unsere himmlische Mutter, mit ihrem Segen. Euch allen wünsche ich erholsame Ferien.


Queridos peregrinos de lengua española. Agradezco vuestra visita y os saludo muy cordialmente, en particular a los jóvenes de la Comunidad Misionera de Villaregia, venidos de Perú y México. Pido al Señor que la estancia en la sede de Pedro sea una ocasión para alentar el compromiso de ser verdaderos testigos del Evangelio en el mundo de hoy, como lo fueron los primeros Apóstoles que nos transmitieron con su palabra y su ejemplo de vida el mensaje salvador de Jesucristo.

Saluto in lingua polacca:
Witam obecnych tu w Castel Gandolfo Polaków, a szczególnie młodzież z Ruchu Światło-Życie, przebywającą na rzymskich rekolekcjach. Zainicjował je trzydzieści lat temu Sługa Boży Jan Paweł II. Niech one umocnią was w waszym charyzmacie. Proszę wszystkich: za wstawiennictwem Matki Kapłanów, wypraszajcie w Roku Kapłańskim potrzebne łaski dla waszych pasterzy. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.
Traduzione italiana:
Do il mio benvenuto ai Polacchi presenti qui a Castel Gandolfo, e in modo particolare alla gioventù del movimento Luce e Vita che segue a Roma il corso di esercizi spirituali. Essi nacquero sotto l’invito del Servo di Dio Giovanni Paolo II. Il tema di quest’anno vi consolidi nel vostro carisma. Chiedo a tutti voi presenti: implorate le grazie di cui i vostri pastori hanno bisogno per l’intercessione della Madre dei Sacerdoti nell’Anno Sacerdotale. Sia lodato Gesù Cristo.

* * *

Un cordiale saluto rivolgo ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alle Figlie della Madonna del Divino Amore e ai partecipanti alla Fiaccola della Speranza. Nel ringraziarvi per la vostra presenza, sono lieto di invocare su di voi l’abbondanza dei doni dello Spirito per un rinnovato fervore spirituale e apostolico.

Mi rivolgo ora ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Abbiamo celebrato ieri la memoria di Santa Chiara d’Assisi, che ha saputo vivere con coraggio e generosità la sua adesione a Cristo. Imitate il suo esempio particolarmente voi, cari giovani, perché possiate come lei rispondere fedelmente alla chiamata del Signore. 

Incoraggio voi, cari malati, ad unirvi a Gesù sofferente nel portare con fede la vostra croce. E voi, cari sposi novelli, siate nella vostra famiglia apostoli del Vangelo dell’amore.
Il mio pensiero va, infine, alle numerose popolazioni che nei giorni scorsi sono state colpite dalla violenza del tifone nelle Filippine, a Taiwan, in alcune province sud-orientali della Repubblica Popolare Cinese e in Giappone, Paese, quest’ultimo, provato anche da un forte terremoto. Desidero manifestare la mia vicinanza spirituale a quanti si sono venuti a trovare in condizioni di grave disagio e invito tutti a pregare per loro e per quanti hanno perso la vita. Mi auguro che non manchino il sollievo della solidarietà e l’aiuto dei soccorsi materiali.
  

AMDG et DVM

giovedì 19 dicembre 2013

IDENTIKIT DEL SACERDOTE ALL’ANTICA. (Un consiglio da amico: legga fino in fondo).


IDENTIKIT DEL SACERDOTE ALL’ANTICA

Gesù ci presenta il Sacerdote all’antica.


(P*17.06.02) “Il Sacerdote ha un compito molto importante nella Chiesa, deve perciò stare attento a quali sono gli obblighi nei confronti del loro Dio. La Chiesa tutta ne trae beneficio quando ogni atto, ogni cosa viene fatta con vera fede, una fede genuina, una fede basata sull’insegnamento del Cristo, del Cristo Risorto”.

A volte mi viene chiesto: “Dove posso trovare un bravo Sacerdote?”. Ecco alcune indicazioni per scoprirlo presto.
E’ un Sacerdote all’antica se ha la corona del Rosario in mano ed è innamorato della Madonna, sta molto tempo con Gesù Eucaristia, e il Confessionale è la sua seconda casa, perché è sempre pronto ad ascoltare le confessioni: questo è un vero “figlio prediletto” del Padre e della Mamma Santissima, perché Lei chiama così ogni Sacerdote.

Il Sacerdote all’antica è secondo il Cuore di Gesù. 
Suo impegno è di ‘rivestirsi’ di Cristo’ e di ‘avere i suoi sentimenti’ (Fil.2, 5), perché sia Cristo a vivere in lui (Gal.2, 20). Come Cristo, porta in sé una grande ‘sete’ (Gv 19, 28) per la salvezza delle anime. Per esse dona il suo tempo e la sua vita come il Buon Pastore (Gv 10, 15).

Il Sacerdote all’antica è secondo il Cuore di Maria

Egli si è Consacrato al Cuore Immacolato di Maria e ha preso la Mamma Santissima “con sé”come Giovanni (Gv 19, 27). Consacratosi a Maria, Lei stessa penserà a tutto per lui e guiderà tutta la sua pastorale con frutti copiosi.

L’immagine della Regina troneggia nella sua Chiesa, ‘come’ in Cielo. Fiori e lumini dicono l’amore del Sacerdote e delle anime verso di Lei. Le sue feste vengono celebrate con Amore e Solennità: è proprio gioia della famiglia della terra , con quella del Cielo. Passando davanti “alla sua immagine” non manca mai l’inchino, è convinto che Lei è lì ‘viva’.

Il Rosario è l’arma che porta sempre con sé, perché sa che vale più del suo portafoglio e recita la corona tutti i giorni. Non manca di recitarlo con i suoi fedeli davanti a Gesù Eucaristia. È un innamorato della Mamma Santissima e vive tutto donato a Lei come il Papa: Totus Tuus! (Tutto tuo!). I fedeli li ha abituati al Rosario in famiglia tutti i giorni, come richiesto dalla Madonna a Fatima.


La Confessione 
La Mamma desidera che il Sacerdote sia sempre più puro, e così lo ‘invita’ spesso ai piedi della Croce, dove con la Confessione frequente lo fa risplendere col Sangue di Cristo! Lei a Lourdes aveva detto: “Va a lavarti alla fonte!”. Così guarito, lo fa “medico”, pronto a guarire le anime. Con lui nessuno dei fedeli rimane senza Confessione.


Invita i fedeli alla confessione frequente. 
Parla del peccato mortale che porta all’inferno e per questo insiste che occorre confessarsi spesso per essere sempre in Grazia di Dio. Farà di tutto, anche con dei richiami, perché nessuno faccia la Comunione in peccato grave, perchè non abbiano a compiere un sacrilegio!

Si fa obbligo di essere a disposizione per le Confessioni: assetato di anime, non vuole perdere nessuno.
La fila di fedeli presso il suo ‘confessionale’ si allunga, perché vengono anche le “pecore” di altri Sacerdoti che non aiutano i loro fedeli, perché purtroppo, essi non credono al demonio e alla sua azione malefica.
Combatte il Nemico per difendere i suoi fedeli

Mette in guardia i fedeli dall’azione malvagia del demonio che, come dice la Liturgia Battesimale, è “origine e causa di ogni peccato”. Smaschera la sua azione diabolica, fa conoscere i suoi tranelli, mette in guardia dalle tentazioni. Dona loro una difesa immunitaria a tutta prova, mettendo nelle loro mani: il Rosario - la Confessione (il più potente Esorcismo) - la Comunione (che “abbatte il Nemico”) - la Parola di Dio - la Preghiera - la Penitenza e la Mortificazione. 

I Sacramentali sono altri mezzi spirituali che dona a loro: Benedice con Esorcismo l’olio, l’acqua, il sale. Li distribuisce ai fedeli, e insegna a loro ad usarli con fede.

Con il “Sigillo nel Sangue di Gesù”, dona loro una potente difesa.
È Gesù stesso che ci invita a farlo (P*31.08.02): “Ungetevi, benedite, sigillatevi. Sigillate ogni cosa che vi serve per lavorare e così scaccerete il malefico, nemico mio da sempre”.

Insegna a portare addosso oggetti religiosi benedetti per difendersi dal demonio, come ha insegnato Gesù (P*10.06.01): “Abbiate con voi sempre qualcosa di Benedetto e di Esorcizzato, premunitevi per non avere attacchi forti, già vi parlai che saranno tempi brutti”.

Prega per liberare dal demonio. Ha imparato da Gesù che il primo atto d’amore è quello di liberare i fratelli dal nemico perché Lui, Gesù, è venuto a “guarire tutti quelli che il demonio tiene sotto il suo potere” (At 10, 38). Lui obbedisce al comando del Signore: “Cacciate i demoni” (Mt 10, 8). Accoglie questi sofferenti “disturbati” che portano una pesante croce, che Satana infligge loro.

Li Benedice e impone loro le mani invocando lo Spirito Santo, offrendo ai bisognosi la preghiera di liberazione, consapevole di avere le mani Consacrate e di avere tutti i poteri di Gesù.
Il Sacerdote all’antica è orgoglioso di fare con i suoi fedeli come faceva il suo Maestro (Mt 19, 13-15): “Gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse… e Gesù dopo aver imposto loro le mani se ne partì”.
Gesù dà il dono della Benedizione ai suoi Strumenti

Poiché in questo tempo molti Sacerdoti si rifiutano di “Benedire”, Gesù e Maria stanno dando questo potere ai loro Strumenti laici, Veggenti e Profeti, perché vogliono salvare i loro figli ad ogni costo.
Queste parole di Cielo, date a Margherita, lo confermano (P*06.08.01): “Benedici, benedici sempre… con il potere che ti ho dato benedirai… Imporrai le mani e guariranno, non avere dubbi, solo certezze”. E in un altro Messaggio le dice (P*04.09.01): “Nella semplicità tu devi pregare sulle persone che ti si accostano bisognose, inquiete perché disturbate… hanno tanto bisogno, tante te ne farò incontrare”. E ancora la invita ad operare (P*16.09.01): “Porta in loro la Pace e l’amore, pregando su di loro. La tua preghiera sarà la Mia Preghiera e la tua benedizione sarà la Mia Benedizione”. 
Se tutto questo può compiere uno Strumento laico, quanto di più vale per noi Sacerdoti che questo potere già lo possediamo per l’ordinazione Sacerdotale!
Il Sacerdote servo di Gesù Eucaristia e della Sua Parola.

Il Sacerdote all’antica, quando lo cerchi, lo trovi davanti a Gesù Eucaristia nella Chiesa, dove Gesù rimarrebbe solo. Ignora il “falso tabernacolo” della tv.
La Chiesa la tiene sempre aperta, altrimenti da chi andrebbero le anime per “ristorarsi”? (Mt 11, 28).
È adoratore dell’Eucaristia
Gesù, il Re dei Re è al centro del suo cuore e dell’altare, e con i suoi fedeli è sempre pronto per la solenne Adorazione, con preghiere e canti, tra ceri , fiori e incenso, come si addice a Dio. Lo stare in ginocchio davanti al Re è di obbligo per vivere la sua fede e onorare l’Onnipotente. Fare la genuflessione con un ginocchio e anche con tutti e due è esempio che dà e insegna a farlo.

Non dà la Comunione su mani non Consacrate, e se può, la fa ricevere in ginocchio.

Celebrando la S. Messa e i Sacramenti, non guarda l’orologio, ma tiene conto dell’onore da dare a Dio e al bene delle anime.

La sua predicazione “coraggiosa” e fedele, sa di Spirito Santo, perché da Lui si lascia guidare, e non sa solo di “predicabili”.

Non si lascia condizionare dal malumore e critiche di alcuni che non amano Dio; non cerca la sua “popolarità” (1Ts 2,4), ma il bene dei fedeli, anche se è certo che dovrà sopportare calunnie, accuse, e “richiami ingiustificati”. Ricorda sempre le Parole del Maestro (Lc 6,26): “Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi!”

Il Vangelo lo annuncia “tutto”, non escludendo ciò che non piace ai “pagani” del nostro tempo. Parla senza paura anche del demonio, della Giustizia di Dio, dell’inferno, del peccato, della purezza, della povertà…
Egli fa come San Paolo dice a Timoteo: “Predica la parola di Dio, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, rimprovera, raccomanda e incoraggia usando la tua pazienza e tutta la capacità di insegnare” (2Tm 4, 2).

Il suo Breviario lo prega tutto, tutti i giorni e quando può coinvolge i fedeli.

La sua chiesa è solo ‘Casa di Preghiera’.
Per non macchiarsi di peccato di omissione e di profanazione, richiama chi si presenta in Chiesa con un vestire non pudico, non degno della casa del Re, del Re Eucaristico.
Corregge con forza ciò che nel Tempio è profanazione (Mc 11,17), e mancanza di rispetto a Dio, non ultimo il parlare in chiesa che, come dice Gesù, è la Sua “ Casa di preghiera” (Mt 21-13).
Per questo non usa il Tempio di Dio come “sala” per musiche, concerti, manifestazioni canore, recite o altro, dove il fatto religioso è solo un pretesto, ma non è vera Preghiera di lode e di adorazione a Dio.
Le Processioni sono glorificazione di Dio, preghiera e canto di fede e di lode.

I pellegrinaggi non sono “gite”, ma un vero andare da Gesù e da Maria in canti, preghiere, catechesi, confessioni, Messe, Comunioni…

Il Sacerdote serve e ama il suo gregge.

Gli ammalati sono nel Suo Cuore come lo erano nel Cuore di Gesù (Mt 8,16; 15,30).

Sa aprire il suo cuore ai poveri e il portafoglio ai fratelli nelle loro necessità.

Sa amare i suoi nemici, quelli che lo perseguitano, lo calunniano e lo fanno soffrire. Vive le Parole di Gesù: “Amate i vostri nemici…” e “Perdonate e sarete perdonati…(Lc 6,27; 37).
Il suo forte è l’umiltà (Mt 11,29) e per questo ama il nascondimento.

Il Sacerdote segue i nuovi profeti e i Messaggi del Cielo

Crede con discernimento della mente e del cuore, alle apparizioni, ai veri profeti di oggi e con coraggio ne divulga i Messaggi divini. Non teme di far conoscere la parola proclamata dai nuovi Profeti: come potrebbe non ascoltare e obbedire al suo Re e alla sua Madre Regina?

Annuncia la prossima venuta di Gesù nella gloria, con coraggio: vuole che tutti siano pronti e “in grazia” per riceverLo.

Prepara i suoi fedeli all’Avvertimento, invitandoli a fare la Confessione generale, perché purificati, abbiano meno da soffrire nel “Battesimo… di fuoco” annunciato da Giovanni Battista (Mt 3,11).

Porta il vestito ecclesiastico con amore e fedeltà facendo riconoscere la sua presenza in mezzo alla gente senza vergognarsi di essere servo di Gesù e di Maria.

Le cose del “mondo”, gli “affari”, li affida ai laici per essere tutto dedito a Dio e ai fratelli.

Gesù dirà ai ‘Suoi’ Sacerdoti: ‘Bentornato figlio mio’!

Cari Sacerdoti all’antica, ascoltiamo ora la voce dello Sposo (P*02.02.02): “Sono con voi e rimarrò con voi per indicarvi il giusto sentiero e quando ci incontreremo sarò a braccia aperte ad aspettarvi tutti, perché tutti voglio abbracciare e dire: “Bentornato figlio mio”!”.

sabato 23 marzo 2013

María es la dispensadora de las gracias; que acuden a Ella con Amor, con humildad y constancia, y alcanzarán llegar al ideal que pide mi Padre, en su transformación en Mí. Este es el camino más corto, ¡María! Para ir al Espíritu Santo, para alcanzar el amor, que es el que transforma, asimila, une y santifica. Este es el medio más dulce, tierno y delicado y puro, ¡María!



Mensajes de Nuestro Señor 
Jesucristo a sus Hijos Los Predilectos.




("A Mis Sacerdotes" de Concepción Cabrera de Armida


XLIX

MARIA

Y un punto muy consolador para el sacerdote y que él solo sería bastante para que buscara con ahínco su transformación en Mí es que, a medida y en escala de esta transformación, serán ellos más hijos de María y más acreedores a su ternura, a sus caricias y a su amor cándido y maternal.


Así como mi Padre dulcifica sus miradas hacia el sacerdote a medida que el sacerdote se va haciendo otro Jesús; así María ensancha más su Corazón y su ternura de Madre en cuánto ve más perfecta mi imagen en el sacerdote.


Como el Padre mira en Mí, su Verbo humanado, todas las cosas y en Mí las almas y no puede amar nada fuera de Mí; así María en Mí, su Jesús divinizado y divino, ama a todos sus hijos, especialmente a los sacerdotes, y más ama a los que más se asemejan a Mí, su Hijo divino; a los que llevan los rasgos de mi fisonomía más marcados a la medida de su transformación en Mí.


Esa Madre Inmaculada posa sus miradas con delicia en los sacerdotes puros. Busca la fragancia de su Jesús, Lirio de los valles, en los sacerdotes destinados a representarlo en la tierra; se complace en la blancura de sus almas, en la candidez de esas manos que tocan al Cordero y quisiera posar sus labios en los labios que pronuncian dignamente las palabras creadoras y operadoras de la Consagración en las Misas; porque María se goza y pone toda su alma en la transubstanciación.


Ella comienza a recrearse en los corazones que se preparan al sacerdocio, y los cubre con su manto. La fiesta más grande para ella en la tierra es el día de la ordenación del sacerdote, el día de su primera Misa, y en todas las que se celebran dignamente.
Ella goza, repito, asiste y se ofrece en unión mía –místicamente en su Corazón- por manos del sacerdote; porque el mayor placer de María en la tierra y ahora en los Altares es ofrecerse pura con el Cordero puro, en unir sus dolores de víctima con la gran Victima, que tuvo con Ella en la tierra un solo Corazón, un solo sacrificio, un mismo fin: el de glorificar a mi Padre y el de salvar a las almas.


¡Qué grande misión tiene María para con el sacerdote y el sacerdote con María! No existe filiación más grande con Ella, después de la de su Hijo Divino, que la del sacerdote. Por eso también no hay dolor tan grande para María como las Misas indignamente celebradas, ni escapadas más agudas para su Corazón maternal que los pecados de los sacerdotes que la traspasan de pena. Y es natural, por la unión tan íntima y estrecha que tiene su Corazón con mi Corazón, su alma con mi alma, sus ideales con los míos, su sed de pureza y de sacerdotes santos para honrar a la Trinidad con la sed mía.


Siempre que un sacerdote me ofende a Mí, ofende vilísimamente a María. Y siquiera por esto debiera el sacerdote indigno ruborizarse, no tan solo a mis miradas, sino también a las de mi Inmaculada Madre, que mira por mis ojos y que palpita al unísono con los mismos latidos de mi Corazón.
María continua en el cielo la misma unión de maternidad divina y humana que tuvo conmigo en la tierra; y tan identificada y transformada en Mí continúa en el cielo como lo estaba en el mundo. Por este motivo, María es y será siempre la más poderosa ayuda para la transformación del sacerdote en Mí. Ella es el ejemplo vivo que el sacerdote debe imitar para acelerar ese parecido Conmigo, para tomas la fisonomía más perfecta y los rasgos más característicos de su parecido y transformación en Mí.


María me engendró en su maternal seno por medio del Espíritu Santo con la fecundación del Padre, y el sacerdote en la Misa reproduce este misterio sublime que se perpetuará en los altares hasta el fin de los siglos. María Virgen quiere sacerdotes vírgenes; María Inmaculada quiere  sacerdotes inmaculados; María amante, María humilde, María sacrificada, María Madre quiere sacerdotes con estas cualidades, virtudes y prerrogativas; porque solo Ella, Virgen y Madre, fue digna de ofrecer y tocar al Padre al cordero sin mancha que borra los pecados del mundo.
Solo la blancura puede borrar las negruras de las culpas de las almas; y María con su pureza y por ser Corredentora en mi unión, transforma, ofrece y alcanza gracias para el mundo, pero especialmente para los sacerdotes.


Tienen los sacerdotes un sitio especial en el Corazón de María y los latidos más amorosos y maternales de Ella, después de consagrarlos a Mí, son para los sacerdotes. Ellos son la parte predilecta y consentida de su alma en el mundo; con su esperanza para la gloria de mi Iglesia y para mi gloria, y no los pierde de vista; y sus clamores y sus plegarias más ardientes, ante el trono de Dios, son para los sacerdotes por representarme a Mí en la tierra.

Y si Yo, su Jesús, , quiero y anhelo y ansío y pido en estas confidencias sacerdotes perfectos transformados en Mí y para gloria de la Trinidad, para brillo de mi Iglesia y para salvación del mundo, también María, unida a Mí, y con un solo querer y voluntad conmigo, pide lo mismo a mis sacerdotes, une a Mí su voz y sus deseos, y se ofrece a ayudarles en su transformación en Mí.


Que no desprecien este filón celestial que les ofresco hoy en el Corazon de mi Madre, que Yo pediré estrecha cuenta si desoyen mi voz – hoy misericordiosa – que los llama a mayor perfección, y por todos los motivos que he venido explicando.

María es la dispensadora de las gracias; que acuden a Ella con Amor, con humildad y constancia, y alcanzarán llegar al ideal que pide mi Padre, en su transformación en Mí. Este es el camino más corto, ¡María! Para ir al Espíritu Santo, para alcanzar el amor, que es el que transforma, asimila, une y santifica. Este es el medio más dulce, tierno y delicado y puro, ¡María!


¡María!


sabato 4 giugno 2011

E' SABATO: GIORNO DI MARIA SS.MA




 ...E perciò preghiamo per i Sacerdoti della Santa Chiesa.
Essi hanno ricevuto un potere che li rende simili alla nostra Mamma Celeste.

    Nella celebrazione della santa Messa, anch'essi generano Gesù.
Cristo si fa realmente presente nell'Ostia consacrata per mezzo della loro parola; presente con il suo corpo, con il suo sangue, con la sua anima, con la sua divinità.

 Senza Sacerdoti non c'è presenza eucaristica.
Certo la venuta di Gesù avviene sempre nel mistero. La candida apparenza del pane nasconde la sua Divinità. Ma come a Betlemme così ora il Figlio di Dio E' realmente presente.

C'è però chi dubita, e fa dubitare.

E così si propaga l'indifferenza verso il Sacramento Eucaristico, si spegne l'adorazione e la preghiera, aumentano i sacrilegi di chi vi si accosta in stato di peccato mortale.

E molti celebrano e non ci credono più, fino a negare la presenza reale di Gesù, o a limitarla al solo momento della santa Messa, oppure riducendola a presenza solo spirituale e simbolica.
Ma la dottrina insegnata dal Magistero e dal Papa non è cambiata.

Ecco perché occorre pregare molto per i Sacri Ministri. Nella Chiesa quasi si sta spegnendo il profumo della adorazione e del santo Sacrificio. E quell'abominio della desolazione, che è già entrato nel Tempio santo di Dio, giunge quasi al culmine.

Se Gesù, come a Betlemme, in verità, rinasce di nuovo sulla pietra dell'altare, dove è generato dai suoi Sacerdoti, occorre adorarLo  con Maria, ricolmarLo di amore con Lei, con la Vergine consolarLo e ringraziarLo, con Lei riparare per le offese, il gelo e la grande indifferenza e irriverenza di cui è circondato.

Con i santi Pastori e i santi Re Magi difendiamo Gesù con la nostra vita, pronti a donare per Lui il nostro sangue.

E COSI' Gesù tornerà a illuminare questo mondo che vuole salvo col suo amore misericordioso.

"Cuore Immacolato di Maria, Madre e Regina dei tuoi Sacerdoti e delle Famiglie a Te consacrate, prega per noi".

AMDG et BVM.