venerdì 6 dicembre 2013

La pià bella preghiera: il "Pater noster". - 7 -


IL PATER NOSTER RECITATO DA MARIA

II Pater Noster è la più bella preghiera mai recitata nel mondo, la più completa nelle sue richieste, la più perfetta nella sua forma, la più ordinata nella sua disposizione, la più volentieri ascoltata dal Padre celeste, la più facilmente esaudita da lui, perché è la preghiera formulata e recitata la prima volta da Colui che era un maestro della preghiera, un tecnico nel senso più alto della parola, Gesù Cristo.

Il Pater Noster, eco delle lunghe ore di preghiera passate nella notte sepolta nella solitudine, non preghiera formulata a tavolino, artefatta, retorica, convenzionale, vuota, fatta di sole parole: una preghiera viva e vivificante. Nessuna preghiera composta da uomini, anche mistici altissimi, la potrà mai eguagliare.
Fu recitata da Maria? Certamente.


Maria amava il Pater Noster perché amava il Padre celeste. Essa si sentiva di Lui la figlia più amata e prediletta. 
Tra le petizioni del Pater Noster, prese ad una ad una, e le intenzioni e gli ideali di Maria, c'era la corrispondenza e la risonanza più piena. 
E, in secondo luogo, il Pater Noster era la preghiera formulata dalle labbra e dal cuore di Gesù. Era il ricordo di Gesù, quasi il suo motto, la sua eredità. 

Il colloquio materno col Padre non poteva trovare accesso migliore che tramite le parole stesse di Gesù. Gesù metteva sulle labbra della Madre le parole da indirizzare al Padre.


Come recitava Maria il Pater Noster?

Non sola. Nel ripetere la preghiera più profondamente comunitaria che esista la Vergine si sentiva spiritualmente unita, nella prima parte, col Figlio Gesù; nella seconda parte con gli uomini, con noi, suoi figli spirituali.

Essa, in plenitudine di intenzioni e di voti, pregava col Figlio:
- che il nome del Padre fosse sempre glorificato e amato da tutte le sue creature come riconoscimento pubblico e gratitudine dei suoi molti benefici quale creatore, conservatore, guida e provvidenza di tutto l'universo;
- che il regno di Dio si affermasse sempre più nel mondo col trionfo della verità, riflesso della divinità, fugando tutte le forme di errore e di menzogna che ottenebrano il mondo; col trionfo della pace in un mondo dilaniato dalla guerra e da tutte le sue conseguenze; col trionfo dell'amore in un mondo affogato e soffocato dall'odio e diventato, da Eden sereno, una giungla di belve feroci;
- che la sua santa volontà, sorgente di ordine, di armonia sociale, di progresso vero, di pace, sia veramente fatta sulla terra come è fatta, senza tregua e senza eccezione, nel ciclo.



Ella in plenitudine di amore materno e di misericordia prega con noi e per noi:

- che non manchi mai il pane quotidiano per i corpi, come non deve mancare il pane soprasostanziale per le anime;

- che da ciascuno dei suoi figli sia allontanata per sempre, definitivamente, la realtà del peccato: la sciagura dell'inimicizia di Dio, della privazione dell'amore, della privazione della vita soprannaturale, della morte dell'anima; perché il vero male è tutto là, in questo « debito » formidabile con Dio, in questo vuoto che deve assolutamente essere colmato, anche a costodi cedere i vuoti e i debiti che altri possa avere con noi;

- che il tentatore e il maligno sia sempre scornato e sconfitto nelle sue offensive, e i suoi figli possano sempre essere liberi e vittoriosi su di lui. Maria si sente investita del dovere e del potere di schiacciare ancora una volta la testa del serpente per preservare i suoi figli dall'estrema rovina.

E Maria sa che la sua preghiera sarà sempre esaudita.
Amen.

"Totus tuus ego sum, et omnia mea tua sunt. 
 Accipio Te in mea omnia, 
praebe mihi Cor tuum, o Maria"

Nessun commento:

Posta un commento