TUTTA BELLA SEI O MARIA!
La bellezza di Maria è l'oggetto delle sue lodi. Anche qui De Maria numquam satis: le lodi alla bellezza di Maria cantate dagli uomini di tutti i tempi saranno sempre inadeguate e resteranno sempre di gran lunga inferiori ai meriti dell'oggetto del canto.
Parliamo della bellezza morale di Maria, non della bellezza fìsica; della bellezza e nobiltà dell'animo, che è in fondo la vera bellezza, non della formosità esteriore, che sarà certamente esistita, ma che qui non ci interessa.
Infatti quello che attira la benevolenza di Dio non è mai, e non può essere, la bellezza fisica, ma la ricchezza interiore, la virtù, la santità, ossia la conformità della volontà della creatura a quella del suo Creatore.
Ed anche gli uomini si sentono maggiormente attirati dalle qualità intcriori che non da quelle esteriori di una persona. Un animo nobile e generoso attira le simpatie anche a chi è dotato di un corpo deforme, e per contrario un animo doppio e vile fa aborrire e fuggire anche una persona dotata di corpo avvenente. La bontà dell'animo è sempre stata la chiave che ha aperto tutte le porte.
Ora la nobiltà o l'ignobilità di una persona è determinata dall'amore. Un amore nobile fa la persona grande e bella, un amore indegno la degrada e l'avvilisce.
La bellezza morale di Maria deriva dal suo amore, dall'amore di cui Essa fu oggetto da parte di Dio, e dall'amore con cui Essa seppe ricambiare il grande dono ricevuto.
Dio ha amato Maria in una misura di eccezione, e Maria ha ricambiato questo amore in una misura di eccezione. Noi non potremo mai scandagliare le profondità e i misteri di questo reciproco amore né parlarne abbastanza, fino cioè ad esaurire il contenuto e l'estensione di questo amore o averne toccato le profondità.
Dio aveva imposto all'uomo il precetto di amarlo « con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con tutte le forze, sopra ogni cosa », ex toto corde tuo (Mt. 22, 37). Si potrà amare Dio ex toto corde sulla terra? San Tommaso dice di no (2,2,24,6). Anche i Santi più innamorati di Dio, finché vissero sulla terra, ebbero qualche imperfezione e commisero qualche mancanza nell'amare Dio. L'amore ex toto corde sarà possibile solo in cielo, nella visione beatifica.
E allora sulla terra non c'è stato mai nessuno che abbia amato Dio ex toto corde? proprio mai? proprio nessuno?
Qualcuno c'è stato, due persone di eccezione: Gesù, l'Uomo-Dio, e Maria, Madre di Dio. Maria amò Dio ex toto corde, nel modo più perfetto possibile. E così il precetto dato da Dio - osserva sant'Alberto Magno — fu almeno in un caso eseguito e messo in atto anche sulla terra. E san Bernardo soggiunge: « L'amore divino totalmente ferì e trapassò l'anima di Maria che in lei non restò parte alcuna che non fosse ferita e bruciata d'amore» (In Cant., Serm. 29, P.L., 183,932).
San Bernardo da anche la ragione di questa eccezionalità di amore: Maria vedeva Dio per la risplendentissima immacolatezza della sua anima: « Beati i puri di cuore perché essi vedranno Dio ». Ora, ubi maior est puritas, ibi maior et charitas, l'amore è più abbondante dove maggiore è la purità interiore.
Maria ama Dio ex toto corde perché è la pura di cuore. In Lei vediamo la somma mondezza e purità in contrasto col demonio, che non ama perché è la somma immondezza e impurità; la bellezza sovrumana in contrasto con la bruttezza più repellente; il profumo di tutte le virtù in contrasto col fetore e col lezzo dei vizi più schifosi; la luce irradiante della verità e della fede in contrasto col buio della menzogna e della negazione.
Nessuna paura quindi di esagerare nelle lodi a Maria! Se per natura Maria è al di sotto, infinitamente, alla divinità, per le sue funzioni e per i suoi privilegi - per quanto anche qui non si debba dimenticare che fra Dio e Lei intercede la distanza che separa l'agente principale dallo strumento - Essa venne introdotta in certo senso nella famiglia stessa di Dio e insediata presso la Santissima Trinità. Ciò sembra troppo, senza dubbio: eppure un antico inno liturgico - lex or andi, lex cre-dendi, ricordiamolo - dice appunto di Maria questo, che è insediata presso la Santissima Trinità:
Gaude Virgo, Mater Christi,
quia sola meruisti,
o Virgo piissima,
esse tantae dignitatis
quod sis Sanctae Trinitatis
sessione proxima.
« Rallegrati, Vergine Madre di Cristo, perché Tu sola, o Vergine piissima, hai meritato così grande dignità di sedere accanto alla Santa Trinità » (in A. LEPICIER, Traci, de B. V. Maria, 125).
La bellezza di Maria! Se il De Maria numquam satis ha ancora qualche valore è proprio in questo campo, della bellezza morale di Maria, campo sempre nuovo, inesplorato, ricco di sorprese e di scoperte inedite, capaci di accontentare e la fantasia e il cuore e la mente, il poeta, l'artista, il teologo, lo storico, il filosofo, la tradizione, il folklore, il costume, la psicologia popolare, in un susseguirsi di risultati e di contrasti che sarà ben difficile poter esaurire in poco tempo.
È Dio che ha fatto bella Maria. La bellezza di Maria porta il sigillo della potenza infinita, la firma di un artista che è abituato a far solo cose belle, che non sarà mai superato da alcuno: « Più di tutti gli spiriti angelici e dell'universalità dei santi Dio ricolmò Maria dell'abbondanza di tutti i favori celesti, attinti al tesoro della divinità; e in una maniera così mirabile che, sempre assolutamente preservata da ogni macchia di peccato, tutta bella e tutta perfetta, ebbe in sé tale pienezza di innocenza e santità, che per nessun modo se ne concepisce una al di sotto di Dio, e che nessun pensiero, tranne che quello di Dio, può giungere fin là » (PIO IX, Bolla Ineffabilis Deus).
« In verità tu, o Gesù, e tua Madre Maria, siete i soli ad essere interamente belli, perché in Te, o Signore, non si trova alcuna macchia, e in tua Madre nessuna contaminazione » (S. EFREM, Canti di Edessa).
La bellezza di Maria! Essa innamorava e faceva andare in estasi i santi. Francesco Solano si fermava lunghe ore davanti alla sua immagine e cantava innamorato accompagnandosi col violino. Alfonso de Liguori, il severo giurista affogato nei codici e nella teologia, diventava poeta e cantava come un bambino spensierato la sua letizia alla Madonna:
La più bella - verginella
cara mia Madre sei tu,
creatura — così pura
come Te mai non vi fu.
Il caro san Bernardino da Siena non ha altro desiderio che vedere Maria Vergine e il suo dolce Figlio in collo:
« Egli mi viene a memoria un detto d'Augustino. Disse che avea tre desideri: l'uno a vedere Gesù Cristo in carne, l'altro d'udire Paulo predicare, l'altro di veder Roma triunfare. Et io ci agiungo la quarta: Maria Vergine vederla col suo dolce Figliuolo in collo con tanta purità e nettezza » (Prediche volgari, I, 21).
P.LANTERI
MAGNIFICAT * ANIMA MEA DOMINUM.
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