- Ora parlo dei sacerdoti, di coloro che hanno l'onore sublime di perpetuare dall'altare il mio Sacrificio, di toccare Me, di ripetere il mio Vangelo.
Dovrebbero essere fiamme. Invece sono fumo. Fanno stancamente quello che devono fare. Non si amano fra loro e non amano voi come pastori che devono essere pronti a dare tutti se stessi, anche sino al sacrificio della vita, per le loro pecorelle. Vengono al mio altare con il cuore colmo di sollecitudini della terra. Mi consacrano con la mente altrove e neanche la mia Comunione accende nel loro spirito quella carità che deve essere viva in tutti ma che nei miei sacerdoti deve essere vivissima. 14.6.43
Troppo pochi i veri sacerdoti che spezzano se stessi per prodigarsi ai loro figli! Mai come adesso è necessario pregare il Padrone della messe, perché mandi “veri” operai alla sua messe che cade sciupata perché non è sufficiente il numero dei veri instancabili operai, sui quali il mio occhio si posa con benedizioni e amore infiniti e grati. (…)
- Quanti più veri sacerdoti saranno nel mondo quando i tempi saranno compiuti, meno lungo e crudele sarà il tempo dell'Anticristo e le ultime convulsioni della razza umana.14.6.43
Uno dei maggiori dolori che Io abbia, è quello di vedere come il razionalismo sia infiltrato nei cuori, anche nei cuori che si dicono miei. Sarebbe inutile mettere a parte di tanto dono i sacerdoti. Proprio tra questi si trovano quelli che, predicando Me e i miei passati miracoli, negano la Potenza mia, quasi Io non fossi più il Cristo capace di parlare ancora alle anime che languono per mancanza della mia Parola, quasi ammettendo la mia incapacità attuale al miracolo e la potenza della grazia in un cuore.
- Credere è segno di purezza oltre che di fede. Credere è intelligenza oltre che fede. Chi crede in purezza e in intelligenza distingue la mia Voce e la raccoglie. (…)
Non pensano che Io possa avere altro da dire, atto ai bisogni dei tempi, e che sono Padrone di dirlo come e a chi mi piace, poiché Io sono il Dio e il Verbo eterno che mai non cessa d’essere Parola del Padre.
Tento le ultime prove per infiammare le anime che non sono più anime vive ma automi dotati di moto, ma non d’intelligenza e carità.
Il mio operare, dal principio di questo secolo, è un miracolo di Carità per tentare la 2° salvezza del genere umano, specie delle anime sacerdotali senza le quali la salvezza di molti è impossibile.
Mi sostituisco Io ai pulpiti vuoti o suonanti parole senza vita vera. Ma pochi sono coloro che sono degni di capirmi, pochi anche tra i miei ministri. (…)
Meno scienza e più carità. Meno libri e più Vangelo. E luce nelle anime perché Io sono Luce. Sgomberare tutto per far posto alla Luce. 18.7.43
- Quando il tempo verrà, molte stelle saranno travolte dalle spire di Lucifero che per vincere ha bisogno di diminuire le luci delle anime.
Ciò potrà avvenire perché non solo i laici, ma anche gli ecclesiastici hanno perso e perdono sempre più quella fermezza di fede, di carità, di forza, di purezza, di distacco dalle seduzioni del mondo, necessarie per rimanere nell’orbita della luce di Dio.
Comprendi chi sono le stelle di cui parlo? Sono quelli che Io ho definito sale della terra e luce del mondo: i miei ministri. Studio dell’acuta malizia di Satana è di spegnere, travolgendoli, questi luminari che sono luci riflettenti la mia Luce alle turbe. (…)
Non morrà la Chiesa perché Io sarò con essa, ma conoscerà ore di tenebre e orrore simili a quelle della mia Passione, moltiplicate nel tempo perché così deve essere.
Deve essere che la Chiesa soffra quanto sofferse il suo Creatore, avanti di morire per risuscitare in forma eterna. 23.7.43
- “Guai ai pastori i quali pascono se stessi“. Pastori d’anime e pastori di uomini. Miei sacerdoti e capi di nazioni. (….) Svisate la vostra missione ; vi pascete in luogo di pascere. (…)
“Il buon pastore dà la vita per quella delle sue pecore“. Voi badate a conservarvi la vostra; e le grandi e piccine si sono disperse, preda ai feroci, e sono morte per essersi cibate di pascoli malsani. (…)
Ora Io vi dico: ecco, Io stesso diverrò il loro Pastore. Io verrò per radunare le mie pecore. Le radunerò nei miei pascoli fuor dalla caligine delle dottrine stolte e perniciose che danno le febbri mortali dello spirito. Le separerò, anzi da se stesse si separeranno dai capretti e dagli arieti, perché udranno la Voce che li ama. La udranno non più come ora, attraverso ai miei servi, ma sgorgante come fiume di Vita dalla bocca del Verbo, tornato a prendere possesso del suo Regno.
Raccoglierò con pietà le mie pecore, anche quelle che la vostra incuria ha rovinato. Ma via, via dal mio gregge i lupi in veste d’agnello, via i pastori infingardi, via gli avidi di ricchezze e di piacere. Chi mi segue deve amare ciò che è netto e onesto. Chi mi segue deve avere carità per il fratello e non impinguarsi lasciando ad altri miseria d’erba calpestata e sporca e acqua intorbidata da mene umane. (…) (Ezechiele, 33-34 )
Quando avrò mondato il gregge da ciò che è falso e impuro, nel mio periodo di Re della Pace, istruirò i rimasti per l’ultima istruzione. Conosceranno Me come ora solo gli eletti mi conoscono. Saranno non dodici ma, dodicimila volte dodicimila creature chiamate alla conoscenza del Re. Cadranno le eresie e le guerre. Luce e Pace saranno il sole della Terra. Si nutriranno del germe vivo della mia Parola e non saranno più languenti della fame spirituale. Mi adoreranno in spirito e verità. Quando l’ultima rivolta di Satana a Dio, avverrà, non mancheranno gli ultimi Giuda fra i chiamati alla conoscenza del Re.
L’oro della Città eterna deve essere depurato per tre filtri per divenire turibolo davanti al trono dell’Agnello glorioso. E questo sarà l’ultimo filtro, ma i “fedeli“ resteranno fedeli, conosceranno che Io sono in essi e che essi sono il mio popolo eterno. 28.10.43
Portate il Cristo in voi. Il mondo ha bisogno, fra tanta scienza inutile, di avere chi comunica la sapienza vera. E chi mi ha in sé, anzi chi annulla sé in Me, anche se non dice parole, comunica con le sue opere la Sapienza, perché le sue opere testimoniano Dio. 1.11.43
I dottori della scienza sacra dimenticano troppo di che trattano, a servizio di chi sono e di quali potenze parlano. Dimenticano anche a chi parlano e le conseguenze del loro insegnamento. (…)
- La Parola non ha bisogno di erudizione umana per essere compresa, ma di purezza d’animo e di amore. Amore, amore, amore intorno e dentro di voi … perché è da quanto è nell’interno che s’irraggia essenza all’esterno. Le anime non hanno bisogno di scienza ma di luce. 4.11.43
- Per meritare di trasmettere la Parola di Dio occorre avere labbra e cuore mondi. Cuore mondo, poiché è dal cuore che escono i moti che muovono pensiero e carne. 13.11.43
- Imparate da Me, Sacerdote eterno, come si è sacerdoti. Esser sacerdoti vuol dire essere angelici, vuol dire essere santi. In voi le folle dovrebbero vedere il Cristo con un’evidenza totale. Ahi! che spesso mostrate loro un aspetto più simile a quello di Lucifero. 13.11.43
- Semplicità, carità, castità, umiltà, amore al dolore sono le cinque gemme maggiori della corona sacerdotale. Distacco dalle sollecitudini, longanimità, costanza, pazienza, sono le altre gemme minori. 13.11.43
La salvezza di quest’umanità sta nelle vostre mani. Non fate che nel grande Giorno Io debba fulminare folte schiere di consacrati responsabili di rovine immense che dai cuori hanno dilagato sul mondo. 13.11.43Ricordatevi che per voi non esistono le differenze degli umani circa le anime. Vi è anzi un capovolgimento dei valori. (…) Voi dovete amare colui che è un infelice spirituale. Più uno è sozzo, più uno è lontano da Me, più voi dovete essere per lui padre e luce. Nessuna ripugnanza, nessuna stanchezza, nessun abbandono, nessuna paura vi è concessa. Dovete piegarvi su tutte le miserie. Le dovete cercare per curarle. Le dovete amare per portarle all’Amore. Respinti tornate all’assalto; derisi, aumentate la vostra carità. Servitevi delle cose umane per portare le anime alle soprannaturali. 13.11.43Guai a coloro che non tengono puri se stessi ed osano parlare in mio Nome con anima di peccato. Non sono costoro miei discepoli e miei apostoli. Sono i miei predatori. Perché mi depredano delle anime per darle a Satana.Le anime, sia quelle che seguono il sacerdote con rispetto e fede, sia quelle diffidenti, lo osservano, sono soggette a riflettere, poiché hanno una ragione, sulla condotta del sacerdote. (…) Troppi sono tra voi che imitano il dodicesimo apostolo e per bassi interessi umani vendono le parti di Me – le anime che bagnate del mio Sangue vi ho affidate – al Nemico di Dio e dell’uomo. (…) Povere anime! Tuonate contro di loro. E perché non tuonate verso voi stessi? (…) Di quante, di quante anime Io chiederò conto ai miei sacerdoti! (…) - Per la coltura tornate ai Testi e chiedete a Dio di purificarvi mente e cuore col fuoco della continenza e dell’amore per poterli capire come vanno intesi. Perché, sappiatelo, avete reso le gemme ardenti del mio Vangelo delle pietruzze opache sporche di fango, se pure non ne avete fatti dei pietroni di anatema per lapidare le povere anime, dando alle parole dell’amore un rigorismo che agghiaccia e porta a disperare. (…)
La mente di Pietro la infondo Io ai miei Vicari, ma il cuore ve lo dovete fare da voi. E quel cuore è indispensabile in chi mi è sacerdote: dall’altissimo mio Santo [il Papa] che è candido d’anima e di pensiero come di veste e che è l’Ostia maggiore in questa cruenta messa che la Terra celebra, al più piccolo mio ministro che spezza il Pane e la Parola in un paesello sperduto. (…)
Mutatevi il cuore, sacerdoti. La salvezza di quest’umanità sta molto nelle vostre mani. Non fate che nel gran Giorno Io debba fulminare folte schiere di consacrati responsabili di rovine immense che dai cuori hanno dilagato sul mondo. 13.11.43
- Nessuna ripugnanza, nessuna stanchezza, nessun abbandono, nessuna paura vi è concessa. Dovete piegarvi su tutte le miserie. Le dovete cercare per curarle. Le dovete amare per portarle all'Amore. Respinti, tornate all'assalto; derisi, aumentate la vostra carità. Servitevi delle cose umane per portare le anime alle soprannaturali.(…) Tornate a essere come i miei primi apostoli. Tornate a essere eroi del sacerdozio che è l'unica milizia santa. Fate tutti il vostro dovere fino all'immolazione. Che se poi le folle si ostinano a perdersi Io provvederò loro.14.11.43
- Troppo sgretolare di umana scienza rode come una carie, i cuori dei miei ministri che non sanno esser di Dio ma del mondo e che assorbono lo spirito del mondo e danno al mondo il loro alito non più di Cielo. E’ il grande dolore del Cristo. Troppe plaghe senza chiese. Troppe chiese senza sacerdoti. Troppi fedeli senza guida. Troppi cuori senza amore. 29.11.43
- Tornate a Dio. Tornate al Cristo. Sacerdoti, tornateci per divenire “sacerdoti”. Avete bisogno della sua consacrazione, di quest’olio che stilla dal Sacerdote eterno. Siete in troppi ridotti a lampade prive d’olio e i fedeli si smarriscono perché non hanno luce nelle tenebre. Portate la Luce a essi. Io sono Luce del mondo. Ma non potete portarmi se non mi avete in voi. 2.12.43
- Se i fedeli sono gelidi, i pastori sono freddi e la morte dello spirito viene per assideramento. (…)
Pensaci, o Cristo in terra, nato a tanta sorte. E senza stancarti insisti, predica, esorta, riprendi, evangelizza. Troppi sono i templi in cui il Vangelo ha perduto valore e troppi i cuori che odono del Vangelo un suono non vero che da esso li allontana.
Sopperisci tu, come Pietro primo, alle deficienze dei ministri, e fa che le turbe risentano attraverso alle tue labbra la dottrina dolce, santa e salutare del Cristo, e i non ancora uccisi si salvino e tornino a Me, e torni la pace a questa terra in cui non vi è zolla che non conosca la rugiada dei martiri. 29.12.43
- I fedeli sono, salvo le sempre esistenti eccezioni, quali li formano i sacerdoti, non tanto con le parole quanto con l’esempio.
Le chiese sparse fra mezzo alle case dell’uomo dovrebbero essere come un faro e un purificatoio. Da esse dovrebbe sprigionarsi una luce dolce e potente, penetrante e attirante, che, com’è della luce del giorno, penetrasse, nonostante tutti i serrami, nel fondo dei cuori. (…)
Se dalle chiese sparse fra le case si effondesse una “ luce “ quale Io, ve l’ho indicata come vostro segno, o sacerdoti che Io chiamo “luce del mondo“ – vi ho chiamato così quando vi ho creati – un filo, un punto, un pulviscolo penetrerebbe, quel tanto da ricordare che vi è sul mondo “ una Luce“, quel tanto da metter fame di luce, di quella “Luce“ nei cuori.
Ma quante sono le chiese dalle quali emana una così viva luce da forzare le chiuse porte dei cuori e penetrarvi e portarvi Dio, Dio che è Luce? Ma quante sono le anime delle chiese, voi parroci e curati, voi sacerdoti e monaci, voi tutti che io ho vocati ad esser portatori di Me ai cuori, che siano talmente accesi dalla Carità da riuscire a vincere il gelo delle anime ed a portare nei cuori degli uomini l’amore di Dio e l’amore a Dio che è Carità? 27.1.44
- Io, chiamandovi, non vi ho additato una reggia, una tavola, una borsa, una famiglia, ma una croce, la mia Croce, (...) e questo per dire a tutti, a voi in specie, che le anime si salvano con il sacrificio, con la generosità nel sacrificio che va fino allo spogliamento totale, assoluto, degli affetti, dei comodi, del necessario, della vita. 27.1.44
La terra corrotta da tante cose, fermenta come corpo che imputridisce e contamina col suo lezzo di peccato le anime; ma se le chiese sparse fra le case fossero incensieri dove un sacerdote vive ardendo e si arde amando, il lezzo del mondo, sarebbe bilanciato dal profumo di Dio, traspirante dai cuori dei sacerdoti viventi in totale fusione con Dio , annullati in Dio, sino a non essere più che simili a Me che sono presente nel Sacramento a disposizione dell’uomo ad ogni ora, - Io Dio, ci sono senza stanchezze, senza superbie, senza resistenze – ed i cuori verrebbero purificati. I sacerdoti così perfetti, sono come il sole. Aspirano le anime al Cielo come fossero gocce d’acqua, le purificano nell’atmosfera del Cielo (…) per portare refrigerio alle ferite e alle arsioni dei cuori.
Aspirano: per aspirare a sé occorre una grande forza che solo l’amore vivissimo per il Signore e per i fratelli ve la possono dare. Fissi in Dio, in alto, molto in alto sulla terra, voi potete, se volete, attirare a voi, ossia a Dio in cui vivete, le anime. E’ un’operazione che richiede generosità e costanza. (…) Sacrificio, sacrificio, sacrificio, o sacerdoti: Preghiera, preghiera, preghiera, o pastori.27.1.44- L'umanità si trova a un grande bivio. Da esso si dipartono due strade: una porta salendo a Dio, l'altra conduce scendendo a Satana. Al bivio è un masso. Siete voi. Se farete di voi baluardo e spinta verso la prima, Satana non irromperà e le vostre anime saranno spinte a Dio, ma se voi per i primi rotolate contro la china di Satana, trascinerete l'umanità con anticipata ora, verso gli orrori dell'Anticristo. 27.1.44
- (Per avere un posto in Cielo) prima occorre saper bere tutto il calice che ha bevuto Gesù. Tutto: con la sua carità data in compenso dell’odio, con la sua castità contro le voci del senso, con la sua eroicità nelle prove, con il suo olocausto per amore di Dio e dei fratelli. Poi quando si è tutto compiuto del proprio dovere, dire ancora “siamo servi inutili” e attendere che il Padre vi conceda, per sua bontà, un posto nel suo Regno. (pag. 401-2°vol. ed. 1975)13.2.44
Quando alla Consacrazione, le specie divengono Carne e Sangue, ecco che Io m’incarno come un tempo. Non nel seno della Vergine, ma nelle mani di un vergine. Ecco perché nei miei sacerdoti richiedesi verginità angelica. Guai ai profanatori che, col corpo insozzato da unione carnale, toccano il Corpo di Dio! Che se il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo e perciò deve esser conservato santo e casto, il corpo del sacerdote al cui comando Io scendo dal Cielo per divenire Carne e Sangue, e come nella cuna poso nelle sue mani, deve essere più illibato del giglio. E col corpo la mente, il cuore, la lingua. 18-5-44
- Non soltanto vi cacceranno dalle sinagoghe, e per queste intendo tutte le posizione sociali, nelle quali potreste avere onore e utile. Sarete perseguitati per il mio Nome e per la vostra fedeltà a esso anche nello spirito. Non perché chi vi perseguita lo faccia per sincerità di zelo verso di Me e il mio culto. Ma perché le parole che dite sono tali che urtano la maggioranza – e fra questa specie quella parte di maggioranza che dovrebbe essere la migliore – e perciò voi divenite per essa oggetto di odio. 21.5.44
- Il Sacerdozio è necessario alla vita dello spirito come i quattro elementi vitali della terra:luce, aria, acqua e fuoco,ma come può esser luce se è spento e offuscato?Ma come può esser acqua se è arido?Ma come può esser respiro se è di suo, asfittico?Ma come può esser fuoco se è gelo?391-44 - 29.5.44
- Il sacerdote mentre è nelle sue funzioni sacerdotali, è degno del massimo rispetto. E ve lo assicuri il fatto che Io ubbidisco al suo comando e scendo, Sangue, a lavarvi il cuore, e scendo, Carne, a nutrirvi lo spirito. Imparate da Me, che sono umile, ad avere umiltà. 27.12.44
La Santa Messa è l'ottimo e il bellissimo della Santa Chiesa:
"Quid enim bonum ejus est etquid pulchrum ejus,nisi frumentum electorumet vinum germinans virgines?"Zacch. 9, 17
"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
giovedì 7 giugno 2012
!!!!! FIAMME dovrebbero essere! (1°)
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