domenica 24 giugno 2012

IL PRETE

Piccolo e grande 

Un prete deve essere contemporaneamente:
piccolo e grande, nobile di spirito,
come di sangue reale, semplice e naturale,
come di ceppo contadino,
un eroe nella conquista di sé,
un uomo che si è battuto con Dio,
una sorgente di santificazione,
un peccatore che Dio ha perdonato,
il sovrano dei suoi desideri,
un servitore per i timidi e per i deboli,
che non s’abbassa davanti ai potenti,
ma si curva davanti ai poveri,
discepolo del suo Signore, capo del suo gregge,
un mendicante dalla mani largamente aperte,
un portatore di innumerevoli doni,
un uomo sul campo di battaglia,
una madre per confortare i malati,
con la saggezza dell’età
e la fiducia d’un bambino,
teso verso l’alto, i piedi sulla terra,
fatto per la gioia, esperto del soffrire,
lontano da ogni invidia, lungimirante,
che parla con franchezza, un amico della pace,
un nemico dell’inerzia, fedele per sempre
Così differente da me!
(da un manoscritto medioevale trovato a Salisburgo) 


"TANTUM VALET 
CELEBRATIO MISSÆ,
QUANTUM VALET 
MORS CHRISTI IN CRUCE"
S. G. Crisostomo, Apud Discipul. Serm. 48.

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