...Un’altro aspetto caratterizza le visioni della beata Caterina Emmerick: è la compassione e l’amore verso le anime sofferenti, i moribondi, le Anime del Purgatorio: compassione e commemorazione delle anime, ma, al tempo stesso, la visione degli spiriti maledetti persino presso le tombe dei cimiteri, anime avvolte nell’oscurità, e financo la visione della condizione dei fanciulli uccisi prima e dopo la nascita.
A quanti le facevano visita, parlando di queste anime in terra e sofferenti, diceva:
“Come è triste vedere le povere anime così poco aiutate, esse hanno veramente bisogno di questo aiuto (sante messe di suffragio e preghiere), poiché il loro stato è così miserabile che non possono aiutarsi da se stesse. Se qualcuno pregasse per loro, facesse dire delle messe, soffrisse un poco per loro, oppure offrisse delle elemosine alla loro memoria, ne verrebbe grande profitto alle medesime, al punto tale da sentirsi consolate e ristorate, come assetate. Purtroppo molte di queste anime hanno molto da soffrire a causa della nostra trascuratezza, mancanza di entusiasmo per Dio e per la salvezza del prossimo (…), ma purtroppo veramente poco viene fatto per loro, nonostante esse lo sperino molto!”.
In una particolare visione la pia suora esternava la sua compassione in modo speciale per quelle anime di morti che solitamente vengono innalzate al settimo cielo dai parenti, dagli amici, dai conoscenti, con fiumi di lodi, ma che in verità soffrono le pene del purgatorio (altre volte persino dell’inferno) anche perché, a causa di tante lodi, nessuno si preoccupa di pregare più per loro, dando per scontata la loro beatitudine, e, per questo motivo, restano abbandonate in Purgatorio. Dice la Emmerick: “Una lode smisurata prende il significato di una lode immeritata, una vera e propria spogliazione e riduzione del vero patrimonio di quell’anima che, a causa di ciò, soffre maggiormente“.
Deduc me,
Virgo Immaculata,
ad portum
salutis
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