lunedì 1 agosto 2011

La grande umiltà di San Francesco e gli ardenti desideri di San Domenico

File:Rubens-Colère-du-Christ-Lyon.jpg
San Domenico e San Francesco preservano il mondo dalla collera di Cristo.
Rubens, 1618-1620.


Non è usuale imbattersi in un quadro del genere. Però descrive una realtà o meglio una possibilità reale.

   "Un giorno Santa Gertrude desiderò conoscere qualcosa intorno ai meriti dei Santi Padri Domenico e Francesco, illustri fondatori di due Ordini la cui attività ha fatto meravigliosamente rifiorire la Chiesa di Dio.

Questi due venerabili Padri le apparvero allora circonfusi di fulgida gloria, simili in merito al glorioso Padre Benedetto, ornati come lui di mirabili rose e decorati di uno scettro gemmato.
   Sembravano anche avere una comunanza di merito coi Santi Agostino e Bernardo per il loro zelo della gloria di Dio e della salute delle anime e per la pratica delle stesse virtù.

C'era tuttavia una differenza, perché il beato Padre Francesco splendeva sopratutto per la sua grande umiltà, mentre il glorioso Padre Domenico brillava per i suoi ardenti desideri." 
("Le rivelazioni", IV, 50).

Domani è la festa di Santa Maria degli Angeli, unita alla festa del Perdono di Assisi: Due ricorrenze assai predilette e care al cuore di San Francesco d'Assisi





Una notte dell'anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!

Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: "Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe".
"Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza".

E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visone avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: "Per quanti anni vuoi questa indulgenza?". Francesco scattando rispose: "Padre Santo, non domando anni, ma anime". E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: "Come, non vuoi nessun documento?". E Francesco:"Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni". E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: "Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!".

Ma com'è giusto ci sono delle condizioni, se no che Paradiso è?!


5 CONDIZIONI PER RICEVERE 

 L'INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI
(per sé o per i defunti)

Confessione sacramentale (negli otto giorni precedenti o seguenti)

Comunione Eucaristica;

Visita a una Chiesa Francescana o alla Chiesa   Parrocchiale, con la recita del Credo e del Padre Nostro

Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice

Disposizione d'animo che escluda ogni attaccamento al peccato



AMDG et BVM

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