martedì 7 giugno 2011

SCALA CLAUSTRALIUM (1)






<<2. Un giorno, mentre ero occupato nel lavoro manuale, presi a riflettere sull’attività spirituale dell’uomo.

 Allora improvvisamente quattro gradini spirituali si offersero all’intima mia riflessione, e cioè la lettura, la meditazione, l’orazione e la contemplazione. Questa è la scala dei monaci, grazie alla quale essi sono elevati dalla terra al cielo. 

   È una scala con pochi gradini, ma di un’altezza incommensurabile, indicibile. La sua estremità inferiore è fissata alla terra, la cima penetra nelle nubi e sonda i segreti del cielo.

  Quanto ai gradini, così come sono diversi nel nome e nel numero sono pure distinti nella successione e nel valore;

 e a colui che si pone a esaminare con attenzione le loro caratteristiche e il loro modo di agire, e l’efficacia di ciascuno di essi su di noi, e le rispettive differenze e i rapporti di subordinazione, ogni cosa parrà breve e facile, quale che sia la fatica e l’applicazione che avrà dedicato a tale opera: grande ne è infatti l’utilità e la dolcezza.

La lettura è dunque un accurato esame delle Scritture che muove da un impegno dello spirito.

 La meditazione è un’opera della mente che si applica a scavare nella verità più nascosta sotto la guida della propria ragione.

L’orazione è un impegno amante del cuore in Dio allo scopo di estirpare il male e conseguire il bene.

 La contemplazione è come un innalzamento al di sopra di sé da parte dell’anima sospesa in Dio, che gusta le gioie della dolcezza eterna.

Descritti in tal modo i quattro gradini, resta da vedere la loro azione su di noi.

3. La lettura indaga sulla dolcezza della vita beata, la meditazione la trova, l’orazione la chiede, la contemplazione la assapora.

 La lettura si può dire che porti alla bocca cibo solido, la meditazione lo mastica e
lo macina, l’orazione ne sente il sapore, la contemplazione è la dolcezza stessa che dona gioia e ricrea le forze.

La lettura rimane sulla scorza, la meditazione penetra nel midollo, l’orazione si spinge alla richiesta suscitata dal desiderio, la contemplazione riposa nel godimento della dolcezza raggiunta.
 Perché ciò possa esser compreso più chiaramente prendiamo un esempio fra molti......>> (cont.)



AMDG et BVM

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