venerdì 10 giugno 2011

PERCHE' "MARIA, GIGLIO DELLA TRINITA'"

MARIA  GIGLIO DELLA TRINITA’


         “Il principale significato del termine “giglio” è quello metaforico di anima pura, vergine”, dice il Padre G. Roschini.
 In questo senso Maria SS., la Vergine per antonomasia, è salutata Regina delle Vergini  e quindi Regina dei Gigli. Cerco di sintetizzare quel che scrive il grande mariologo servita.

Egli dice che sono molteplici le analogie tra il giglio e l’anima pura. E parla del bulbo, dello stelo, del calice con i suoi petali, del terreno e della fragranza.

Il bulbo del giglio è profondamente nascosto nelle viscere della terra. Anche l’anima pura è nascosta in una profonda umiltà. Non c’è purezza vera senza umiltà. L’umiltà è il fondamento dell’edificio. Quanto più alto è l’edificio, tanto più profondo deve essere il fondamento dell’umiltà. “La via per andare in su è l’andare in giù!” diceva il Beato Padre Egidio d’Assisi. E se l’umiltà da consistenza a tutte le virtù, dà consistenza in modo particolare alla fede che è “l’umiltà dell’intelletto”. Riccardo da S. Lorenzo ha scritto: “il giglio ha la radice nascosta sotto terra, e ciò simboleggia la fede, la quale versa su cose occulte” (Lib XII, sul giglio). E’ logico che l’umiltà porta con sé la mortificazione, perché “il frutto della verginità è una vita crocifissa” (S. Giov. Crisostomo, De virginitate, 80). Occorre domare la carnalità, con preghiera e vigilanza.

         Nessuna creatura può competere con l’umiltà del Giglio di Nazaret, con la Vergine Maria, Regina del Cielo e della Terra. Visse nascondendosi, sentendosi sempre umile serva del Signore.
Esteriormente simile ad ogni altra donna, interiormente le trascendeva tutte. Da un bulbo così nascosto sbocciò il giglio più bello e fragrante della terra e del cielo, e per questo è chiamata dallo Spirito Santo e dalla Chiesa alma Mater: madre nascosta e segreta (cfr. San Girolamo, In Isaiam, III,8,14; S. Luigi M. da Montfort, Trattato, 2).


Lo stelo del giglio è magnificamente alto, dritto e slanciato. Ugualmente l’anima pura ha una maestà innata piena di fascino spirituale; non ha storture morali; ed è slanciata decisamente verso il Cielo che non passa, verso Dio infinita bellezza e bontà. Il mezzo più efficace per slanciarsi in alto E’ la preghiera amorosa, umile e devota, fiduciosa e costante.

         Maria SS. è “umile e alta più che creatura” (Dante, Paradiso, 23,2). Raggiunge e tocca l’Altissimo, l’Infinito… Al di sopra di Lei vi è uno solo: Dio.
         La sua rettitudine morale trascende quella di tutti i Santi, per cui “la sua vita, da sola, è ammaestramento di tutte le vite” (S. Ambrogio) e Lei “è specchio limpidissimo in cui risplende ogni forma di virtù” (S. Girolamo, Epist. ad Paulam, PL 30, 144).
         Nessuna vita fu slanciata verso il cielo come quella di Maria. La sua vita terrena si aprì, continuò e si chiuse in un’estasi d’amore. “Dalla sua origine fu elevata allo stato di unione con Dio” insegna S. Giovanni della Croce (Salita, III,2,10). “L’Assunzione della Vergine Madre di Dio non fu altro che uno dei tre ineffabili baci di amore che Ella ricevette da Dio: all’inizio, nel corso e al termine della sua vita terrena” ha scritto il P. Roschini (cfr. La Regina dei gigli, pag 62). Soltanto durante la Passione nessuna estasi rese sopportabile l’atroce suo soffrire  (cfr anche ‘L’Evangelo così come mi è stato rivelato’, M. Valtorta, 651.7).    
        
Il calice del giglio ha sei candidissime foglie. Queste nell’anima pura portano i santissimi nomi della Trinità: Padre, Figlio, Spirito Santo e fede, speranza e carità, che sono le virtù teologali e quindi fondamentali della struttura dell’anima in cui affondano le loro radici tutte le altre virtù.
         Candore di luce eterna (Sap. 7, 26), pura come la luce, nel candore vince i gigli, più pura dei raggi del sole, giglio più candido della neve: sono solo alcune definizioni che i Padri danno di Maria SS.

        * Le prime tre foglie portano i nomi di Figlia primogenita e prediletta del Padre, 
Madre amorosissima del Figlio, e 
Sposa dello Spirito Santo.

Lascio la sintesi e cito il P. Roschini:
        * Maria “… fin dall’eternità, è stata – a nostro modo di vedere – la prima nella mente e nel cuore del Padre, principio senza principio di ogni cosa: la prima ad essere da Lui veduta, fra tante; la prima ad essere da Lui amata; la prima desinata ad essere da Lui chiamata all’esistenza, in vista di Colui che doveva essere il fine e il centro di tutte le cose create: Cristo, il Verbo incarnato, di cui la Vergine doveva essere Madre. (…) Dio Padre ha adunato in Lei – come in un microcosmo – tutte le perfezioni da Lui sparse nell’universo – nel macrocosmo - . La associò a Sé nella generazione del suo unico Figlio: quella stessa persona divina generata dal Padre fin dall’eternità secondo la natura divina, è stata generata nel tempo, dalla Madre, secondo la natura umana.


         *Madre amatissima del Figlio , Verbo incarnato, e perciò unita al Figlio di Dio prima con una strettissima unione fisica (nei nove mesi che vanno dal concepimento alla nascita) e poi da una strettissima unione morale (…), la Madre visse spiritualmente tutta la vita del Figlio, vivamente riflessa nella sua vita”.

         *Sposa dilettissima dello Spirito santo. Tra essi vi fu piena donazione  e affetto reciproco senza pari, perfetta comunanza di vita e di beni.

          Per queste singolarissime relazioni con le auguste persone divine la Vergine  è interamente avvolta dal sole divino della SS. Trinità. E’ “la Donna vestita di sole” (Apoc. 12, 1) che glorifica la Trinità ricevendone il contraccambio ineffabile.

         *Nelle altre tre foglie o petali si vedono incisi i nomi delle virtù teologali che “costituiscono – si può dire – la vita di tutta la vita di quel giglio che si chiama Maria: una vita di fede, di speranza e d’amore”.

Anche Maria “visse di fede (Ebr, 10, 8) divenendone eccellentissimo modello. “Beata Colei che ha creduto…” (Lc 1, 45) sia nell’Annunciazione, sia ad Hain-Karin, come a Betlemme, in Egitto, a Gerusalemme, sul Golgota, nel Cenacolo, sul Monte degli ulivi. Sempre la sua fede rimase integra. “La Madonna è e rimarrà la capolista di ‘quanti han creduto prima di aver veduto’ (Gv 20, 29)”.

E con la fede ebbe perfettissima la speranza della Bellezza e del Bontà infinite e dei beni futuri eternamente posseduti.

Il suo Cuore poi è “il roveto ardente” (Ex. 3,1-2) luminoso di traboccante amore per Dio e i suoi figli, per Cristo e i Cristiani. Davvero ogni suo pensiero , parola e azione sono un raggio luminosissimo e profumato del suo Cuore verginale e materno.


Il terreno. Il giglio non fiorisce solo nei giardini, bensì anche nei campi, tra le spine. Le anime pure non vivono solo nei chiostri che sono i giardini della Chiesa, ma le troviamo anche nel mondo “tutto posto nel maligno”. E’ chiaro però che bisogna fortificarsi sempre con la grazia tutti i giorni, reagendo agli attacchi del nemico con prontezza e costanza durante tutta la vita.


          *Come la Sposa della Cantica, Maria è “giglio tra le spine” (Cant. , 1-2). “Ella è il giglio che è spuntato tra le spine”, dice san Giovanni Damasceno, nell’immenso spineto del nostro mondo, ma è l’unico Giglio che non conosce le spine del peccato, sia originale che attuale. Ne segue che Maria  di Nazaret è la grande gloria dell’umanità, “gloria di Gerusalemme, letizia di Israele, decoro del popolo nostro” (Tota pulchra es, Maria).

La fragranza. Come il giglio, anche l’anima pura diffonde una fragranza liliale deliziosissima e penetrante che fa dimenticare la terra e invita a pensieri di cielo.

“La camera di san Giuseppe da Copertino era impregnata del profumo del suo corpo, percepito da tutti … tale odore si attaccava ai mobili e penetrava nei corridoi del convento, di modo che era facile arrivare alla cella del Santo seguendo la scia di quell’odore. Ed era così penetrante che si comunicava per lungo tempo a coloro che toccavano il Santo e anche a coloro che gli facevano visita… La cella del Santo conservò quel profumo per dodici o tredici anni, benché in tutto quel tempo non vi avesse abitato…”(cfr. Dott. H. Mon, Medicina e Religione, VI, 17).
   Spettacolare la fragranza del giglio di Copertino. Ci sarebbero molti altri esempi, ma quello di Copertino li trascende tutti. 



Con san Giuseppe da Copertino moltissime anime verginali lungo i secoli han seguito le inebrianti fragranze di Colei ch’è il <<Giglio>> per antonomasia: il suo sposo San Giuseppe , detto “il Giglio d’Israele” (Card. A.M.Lepicier), San Giovanni Battista ‘angelo’ sin dal seno materno, gli Apostoli “gigli al cui odor si prese il buon cammino(Dante, Par 23, 74); anche nel II secolo  e in seguito abbiamo molteplici testimonianze di quanti “corsero dietro la fragranza degli inebrianti profumi” della Regina dei gigli.
          Come prova – di questa imitazione mariana e del fascino inebriante ed elevante di Maria – il P. G. Roschini, in cinque pagine, cita le testimonianze di San Giustino Martire e S. Atenagora (II sec), S. Cipriano di Cartagine (III sec), S. Atanasio, S. Ambrogio e S. Giovanni Crisostomo (IV sec), S. Agostino di Ippona  e Teodoreto di Cipro (V sec); nel VI° secolo poi con S. Benedetto sorgono innumerevoli schiere di monaci e monache, cui nel secolo XIII si aggiungono le schiere di frati e suore degli Ordini religiosi: Francescano, Domenicano, Carmelitano, Servitano, Mercedario ecc… senza contare la schiera ammirevole dei santi Sacerdoti diocesani di tutti i secoli, e le più recenti Congregazioni, Istituti e Società di vita consacrata, vere “fragranti aiuole di gigli, ossia, di anime pure e generose, pronte ad accorrere come angeli al letto di malati e di moribondi, pronte ad insegnare nelle scuole, ad evangelizzare i pagani nei paesi di missione, a darsi a  tutte le opere buone”.


         Concludo. “Il pensiero stesso di Maria, l’affetto verso di Lei, l’abituale unione con Lei… verginizza. Maria SS. è un Giglio che fa sbocciare, con la sua stessa presenza e, più ancora, con la sua azione materna, altri gigli, i quali la circondano e la proclamano, in perpetuo, Regina, <<Regina dei gigli>>. Perché… la Vergine è  “Giglio bianco della Trinità Santissima”.

AVE GIGLIO BIANCO DELLA TRINITA'! ROSA SPLENDENTE 
CHE ABBELLISCI IL CIELO! AVE! DA TE HA VOLUTO NASCERE DA TE HA VOLUTO PRENDERE IL LATTE COLUI CHE GOVERNA IL CIELO E LA TERRA! DEH! NUTRI LE NOSTRE ANIME CON I TUOI DIVINI INFLUSSI! O MARIA!
AMDG et BVM