lunedì 12 marzo 2018

‘Santo Padre, ma lei era tranquillo, era sereno?’

Vita Chiesa


Benedetto XVI: mons. Xuereb racconta rinuncia, «atto eroico per amore della Chiesa»

La rinuncia al ministero petrino di Papa Benedetto XVI è stato «un atto eroico» perché «pensava alla Chiesa, all’amore per la Chiesa che era molto più grande dell’amore per se stesso, per il suo ego». Lo afferma mons. Alfred Xuereb, che per 5 anni e mezzo è stato al fianco di Benedetto XVI come suo segretario personale, in un’intervista a Vatican News.
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La sedia papale vuota (Foto Sir)


L’11 febbraio 2013, Benedetto XVI annunciò la decisione di rinunciare al ministero petrino. «Ricordo benissimo il 5 febbraio 2013 quando Papa Benedetto mi invita ad accomodarmi nel suo studio e mi annuncia la grande decisione della sua rinuncia», racconta mons. Xuereb. «A me, lì per lì, quasi veniva spontaneo di chiedergli: ‘Ma perché non ci pensa un po’?’. Ma poi – prosegue – mi sono trattenuto perché ero convinto che aveva pregato a lungo».

«Proprio in quel momento – rivela – mi è venuto alla mente un particolare. C’era un periodo abbastanza lungo, quando lui, in sacrestia, prima di iniziare a celebrare la messa nella cappella privata, rimaneva a lungo in preghiera; e nonostante i rintocchi dell’orologio che segnava l’ora dell’inizio della messa, lui ignorava questo e rimaneva raccolto davanti al Crocifisso che c’è nella sacrestia. Ero convinto, allora, che stesse pregando per qualcosa di molto importante. Quel 5 febbraio, quando io ascoltavo da Papa Benedetto la sua grande decisione, ho pensato: ‘Allora, molto probabilmente, pregava proprio per questo!’». Per mons. Xuereb, «ovviamente, un altro momento forte è stato l’annuncio pubblico durante il Concistoro dell’11 febbraio».
«Io – continua – piangevo tutto il tempo e anche durante il pranzo lui ha capito che ero molto emozionato e gli ho detto: ‘Santo Padre, ma lei era tranquillo, era sereno?’. E lui dice un deciso ‘sì’, perché il suo travaglio lo aveva già fatto. Lui era sereno proprio perché era sicuro di aver vagliato bene la cosa e che era nella pace, nella volontà di Dio». Secondo Xuereb, con la rinuncia Benedetto XVI «non ha badato a quello che persone o ambienti potevano dire sul suo conto, che magari non aveva il coraggio di andare avanti. Lui sempre è rimasto sereno, una volta che ha capito che Dio gli ha chiesto di fare questo atto di governo, amando più la Chiesa che se stesso».
Fonte: Sir

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