venerdì 22 luglio 2016

BELLEZZA DI MARIA SS.ma

Maria Santissima Nostra Signora

di Guadalupe, La Perfetta


Le  mani 

Quinto giorno della nostra novena. Stiamo guardando Maria, la sua bellezza. Vorremmo assomigliarle un pochino. Vorremmo che i nostri occhi assomigliassero un po’ ai suoi occhi, il nostro ascolto fosse un po’ come il suo, che le nostre parole fossero parole di benedizione come quelle che escono dalla sua bocca e il nostro sorriso potesse regalare gioia come lei…

Questa sera consideriamo le mani di Maria. Sono le mani di una mamma! Qualcuno ha detto che in realtà le mamme, con tutto quello che riescono a fare hanno ben sei paia di mani!

Ma a noi non importa tanto tutto il lavoro che le mani della mamma fanno e che senz’altro anche le mani di Maria hanno fatto (anche Maria ha sbrigato le faccende domestiche, con le sue mani ha fatto tanto lavoro) quanto piuttosto i significati che le mani hanno: la mano che accarezza, che protegge, che tranquillizza, la mano che accompagna… esiste nelle camerette un quadro che raffigura il sogno dei nove anni e Maria tiene per mano Giovannino Bosco. Sapete, potrebbe essere un atteggiamento che dice tutta la vita di Don Bosco: si è sentito tenuto per mano da Maria. Quando nel 1887 ripenserà a questo sogno, non riuscirà a non commuoversi e a chi gli chiederà per quale motivo Don Bosco risponde: “Ho rivisto il sogno dei 9 anni… la Madonna mi aveva detto ‘a suo tempo tutto comprenderai’…. Ora ho capito, ha fatto tutto Maria!”.



Un primo messaggio che raccogliamo dalle mani di Maria: lasciamoci prendere per mano da lei, facciamo come Don Bosco.

Un altro significato che le mani di Maria ci suggeriscono: il quadro della Sacra Famiglia, a metà della Basilica, raffigura Maria con le mani giunte. Le mani di Maria ci suggeriscono l’importanza della preghiera. Perché quando preghiamo giungiamo le mani? Penso perché vogliamo dire che crediamo che la preghiera unisce noi con Dio così come unisce tra loro le nostre mani… o almeno vorremmo che così fosse. Ovviamente la preghiera non dipende dalle mani giunte o meno, ma è bello che impariamo a pregare anche utilizzando il nostro atteggiamento. Non ci si inginocchia più tanto, ma almeno giungiamo le mani. Ognuno di noi è legato a Dio con un filo, a volte ci allontaniamo tanto, ma quando torniamo, con la preghiera o la confessione, Dio fa un nodo nel filo così che si accorcia. Di preghiera in preghiera, di perdono in perdono ci avviciniamo sempre di più a Lui!

Maria ci insegna il valore della preghiera, una preghiera raccolta, che diventa anche atteggiamento del corpo, delle mani.

Un ulteriore significato che raccogliamo dalle mani di Maria è il dono. Solitamente quando vogliamo dire il dono mettiamo simbolicamente le mani così, aperte e protese. Che cosa ha donato Maria? Tutto. Ha donato in particolare ciò che aveva di più prezioso: Gesù. Guardiamo il quadro: Maria tiene in braccio Gesù non per tenerlo per sé ma per donarlo. Sapete ragazzi, forse è proprio quello che dovremmo fare noi: donare Gesù. Facile? No, assolutamente, è molto difficile, anzi impossibile se pensiamo di fare tutto da soli, ma abbiamo l’aiuto di Maria e allora con lei sarà possibile. Maria ci insegna a donare senza tirchierie, senza calcoli, donare con semplicità, donare senza pretendere in cambio qualcosa, donare con gioia, Dio ama chi dona con gioia, le mani aperte sono il simbolo del dono, le mani chiuse dicono la chiusura anche nostra ma guardate le mani chiuse diventano pugni. E quando doniamo ci accorgiamo che riceviamo molto…

Il villaggio ai piedi del castello fu svegliato dalla voce dell'araldo del castellano che leggeva un proclama nella piazza. 'Il nostro signore beneamato invita tutti i suoi buoni e fedeli sudditi a partecipare alla festa del suo compleanno. Ognuno riceverà una piacevole sorpresa. Domanda a tutti però un piccolo favore: chi partecipa alla festa abbia la gentilezza di portare un po' d'acqua per riempire la riserva del castello che è vuota...'. L'araldo ripeté più volte il proclama, poi fece dietrofront e scortato dalle guardie ritornò al castello. Nel villaggio scoppiarono i commenti più diversi. 'Bah! E' il solito tiranno! Ha abbastanza servitori per farsi riempire il serbatoio... Io porterò un bicchiere d'acqua, e sarà abbastanza!'. 'Ma no! E' sempre stato buono e generoso! Io ne porterò un barile!'. 'Io un... ditale!'. 'Io una botte!'. Il mattino della festa, si vide uno strano corteo salire al castello. Alcuni spingevano con tutte le loro forze dei grossi barili o ansimavano portando grossi secchi colmi d'acqua. Altri, sbeffeggiando i compagni di strada, portavano piccole caraffe o un bicchierino su un vassoio.

La processione entrò nel cortile del castello. Ognuno vuotava il proprio recipiente nella grande vasca, verso la sala del banchetto. Arrosti e vino, danze e canti si succedettero, finché verso sera il signore del castello ringraziò tutti con parole gentili e si ritirò nei suoi appartamenti. 'E la sorpresa promessa?', brontolarono alcuni con disappunto e delusione. Altri dimostravano una gioia soddisfatta: 'Il nostro signore ci ha regalato la più magnifica delle feste!'. Ciascuno, prima di ripartire, passò a riprendersi il recipiente. Esplosero allora delle grida che si intensificarono rapidamente. Esclamazioni di gioia e rabbia. I recipienti erano stati riempiti fino all'orlo di monete d'oro! 'Ah! Se avessi portato più acqua...'.

Non è precisamente che riceviamo monete d’ora ma certamente quando abbiamo il coraggio di donare, poi ci ritroviamo noi stessi più ricchi.

Le mani di Maria ci ricordano il dono.

C’è poi un modo di dire che ci ricorda una latro messaggio delle mani di Maria… Noi diciamo “quella persona ha tatto”, non vogliamo dire che ha le mani, ma che “ci sa fare” o meglio, che è gentile, delicata, garbata, fine… ci sono alcune opere che ritraggono le mani di Maria con una grazia tale che sembra danzare, anche la bella statua che c’è sopra di noi, in cima alla cupola, Maria è vero indica il Signore e benedice la città, ma le mani dicono anche la grazia della sua persona.

Insomma per assomigliarle davvero dobbiamo anche cercare di diventare un po’ più fini, gentili, garbati che, badate bene, non vuol dire cambiare natura, vuol dire semplicemente fare un po’ più di attenzione agli altri.

Un giovane studente che aveva una gran voglia di impegnarsi per il bene dell'umanità, si presentò un giorno da San Francesco di Sales e gli chiese:  'Che cosa devo fare per la pace del mondo?'. San Francesco di Sales gli rispose sorridendo: 'Non sbattere la porta così forte...'.

Le mani di Maria ci invitano ad avere un po’ più di tatto…

Lasciarci prendere per Mano da Maria, come Don Bosco, pregare come Maria e pregare Maria, aprire le mani per donare semplicemente, avere tatto. Oggi ci portiamo via questi messaggi dopo aver guardato la bellezza delle mani di Maria.

Ecco la nostra preghiera:
O Maria, nostro aiuto, prendici per mano, accompagnaci lungo la nostra vita, insegnaci a pregare come te, a donare con gioia, ad essere gentili con gli altri, ad avere tatto e delicatezza.

Allora per finire mettiamo le mani giunte e diciamo una semplice Ave Maria, pensando che la preghiera unisce noi al cielo così come si uniscono le nostre mani…