martedì 5 agosto 2014

"Salve, Regina / rosa senza spina, / giglio d'amore, / Madre del Signore, / prega per me, / che io non muoia da peccatore"


"Salve Regina, rosa senza spina"




San Giuseppe da Copertino è uno dei Santi che maggiormente ha coltivato la devozione alla Vergine. A volte gli bastava uno sguardo ad un'immagine di Gesù e di Maria per andare in estasi e sollevarsi da terra.

La Madonna fu al centro della sua vita spirituale, a partire dall’infanzia, quando, ammalatosi seriamente, fu condotto dalla madre al vicino Santuario mariano su un giumento, e lì, dopo aver impetrato la grazia della guarigione, era stato unto dalla lampada votiva della Vergine, che non solamente l’aveva guarito ma preso sotto la sua speciale protezione con parecchi interventi eccezionali, in molte circostanze della sua vita.

Tanti accorrevano a lui per consiglio o per la guarigione dalle loro malattie, e a tutti il Santo consigliava di pregare Dio e soprattutto le litanie della Madonna, che egli non mancava mai di recitare prima dell’inizio di ogni celebrazione eucaristica. 
Era anche solito recitare quattro ‘Salve, Regina’ e quattro ‘Magnificat’ per onorare i quattro privilegi di Maria: l’Immacolata Concezione, la Maternità Divina, la Maternità indolore e la Maternità verginale.

San Giuseppe da Copertino vedeva Maria nelle sue estasi e traduceva la sua contemplazione in mistica poesia, componendo molte strofe semplici e appassionate in onore di lei, dove lasciava traboccare le effusioni più tenere del suo cuore.


"Salve, Regina / rosa senza spina, / giglio d’amore, / Madre del Signore, / prega per me, / che io non muoia da peccatore", dice una delle sue strofe più belle dedicate alla Madre di Dio. L’avrebbe recitata, col fiato corto dell’agonia, anche negli ultimi istanti della vita, preparandosi con ogni fibra del suo spirito all’incontro con Dio. 

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