La Chiesa cattolica maestra di
sapienza e di umanità.
30. 62. Occorre
dire altro su questo argomento? Chi non vede che coloro che osano parlare così
contro le Scritture cristiane, pur non essendo ciò che si sospetta, tuttavia di
certo non sono cristiani? Ai cristiani infatti è stata data questa regola di
vita, che amiamo il Signore Dio nostro con tutto il cuore, con tutta
l’anima, con tutto lo spirito 91,
quindi il nostro prossimo come noi stessi 92:
infatti da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti 93.
Giustamente tu, Chiesa cattolica, verissima madre dei cristiani, raccomandi di
onorare con assoluta carità e purezza Dio stesso, il cui possesso costituisce
la vita beata, senza proporci alcuna creatura da adorare e da servire. Escludi
da quella incorrotta e inviolabile eternità, alla quale soltanto l’uomo deve
sottomettersi e alla quale soltanto l’anima razionale deve unirsi per non
essere miserabile, tutto ciò che è stato creato, che soggiace a cambiamento,
che è sottoposto al tempo. Non confondi quello che l’eternità, quello che la
verità, quello infine che la pace distingue e non separi più ciò che una sola
maestà congiunge. Abbracci anche l’amore e la carità del prossimo così che
presso di te abbondano i rimedi contro le varie malattie di cui soffrono le
anime per i loro peccati.
30. 63. <<Tu [Chiesa cattolica] istruisci ed educhi i fanciulli nell’ingenuità, i giovani nella forza, i vecchi
nella serenità, secondo quanto richiede non soltanto l’età fisica di ciascuno,
ma anche quella spirituale.
Sottometti le mogli ai loro mariti in una
obbedienza casta e fedele, non per soddisfare la libidine, ma per propagare la
prole, formando una società fondata sulla famiglia. Anteponi i mariti alle
mogli, non per prenderti gioco del sesso più debole, ma secondo le leggi
dell’amore sincero 94.
Sottometti i figli ai genitori in una sorta di libera servitù e anteponi i
genitori ai figli in un dominio che ha del religioso.
Unisci i fratelli ai
fratelli con il legame della religione, più saldo e più intimo di quello del
sangue.
Con una reciproca carità congiungi i consanguinei e gli affini,
mantenendo i vincoli stabiliti o dalla natura o dalla volontà.
Insegni ai servi
ad essere devoti ai padroni non tanto per la necessità della loro condizione,
quanto per il piacere del dovere.
Per ossequio a Dio sovrano, Signore di tutti,
rendi i padroni clementi nei confronti dei servi e più propensi a dare un aiuto
che a punire.
Unisci i cittadini ai cittadini, le nazioni alle nazioni e tutti
gli uomini nel ricordo della loro comune origine, non solo per costituire
un’unica società, ma quasi per dar luogo ad un’unica famiglia.
Insegni ai re a
vegliare sui loro popoli, ammonisci i popoli a sottostare ai loro re.
Insegni
con cura a chi spetta l’onore, a chi l’affetto, a chi la riverenza, a chi il
timore, a chi il conforto, a chi l’ammonizione, a chi l’esortazione, a chi la
disciplina, a chi il rimprovero, a chi la punizione, mostrando come non a tutti
si deve tutto, mentre a tutti si deve la carità e a nessuno l’ingiustizia.>>
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