SANT'ALFONSO de' Liguori
Motivi
per cui Dio
differisce di concederci la perseveranza finale
Ma dirà taluno:
giacché il Signore può e vuole darmi la santa perseveranza, perché non me la
concede tutta in una volta, quando gliela domando? Sono molte le ragioni che ne
assegnano i santi Padri.
Iddio non la concede in una volta, e la differisce:
primieramente per meglio provare la nostra confidenza;
inoltre, dice S.
Agostino, acciocché maggiormente noi la sospiriamo. Scrive il Santo che i doni
grandi richiedono gran desiderio giacché i beni presto ricevuti non si tengono
poi in quel pregio, che si tengono quelli che per lungo tempo sono stati
desiderati (Serm. 61).
Inoltre lo fa, acciocché noi non ci scordiamo di
Lui: se noi stessimo sicuri già della perseveranza e della nostra salute, e non
avessimo continuo bisogno dell’aiuto di Dio, per conservarci nella sua grazia e
salvarci, facilmente ci scorderemmo di Dio. Il bisogno fa che i poveri
frequentino le case dei ricchi. Onde il Signore per tirarci a sé, come dice S.
Giovanni Crisostomo, per vederci spesso ai piedi suoi, affinché possa così
maggiormente beneficarci, a questo fine si trattiene di darci la grazia compita
della salute sino al tempo della nostra morte (Hom. XXX in Gen.).
Inoltre lo fa, secondo lo stesso Crisostomo, affinché noi col proseguire nella
preghiera ci stringiamo maggiormente a Lui con dolci legami d’amore (In Ps. 4).
Quel continuo nostro ricorrere a Dio con le preghiere, e quell’aspettare con
confidenza da Lui le grazie che desideriamo, oh, che grande incentivo e vincolo
d’amore egli è, per infiammarci e legarci più strettamente con Dio!
Ma sino a quando si
ha da pregare? Sempre, risponde il medesimo Santo, sino che riceviamo la
sentenza favorevole della salute eterna, vale a dire sino alla morte: Non
cessare (di pregare), finché non ottieni (Hom. XXIV in
Matth.). E soggiunge che colui il quale dice: Io non lascerò di pregare
fintanto che non mi salvo, quegli certamente si salverà. Se dirai: se non
otterrò, non cesserò (dal pregare), certamente otterrai.
Scrive l’Apostolo, che
molti corrono al pallio, ma quell’uomo solamente lo riceve, che giunge a
prenderlo: Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono
veramente tutti, ma uno solo riporta la palma? Correte in guisa da far vostro
il premio (1 Cr 9,24). Non basta dunque il pregare per salvarci,
bisogna che preghiamo sempre, finché arriviamo a ricevere la corona che Dio
promette, ma promette solamente a coloro che sono costanti a pregarlo sino alla
fine.
Virgo Maria, Rosa Mistica,
ora pro nobis
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