venerdì 13 luglio 2012

FLORILEGIO


RICEVO, RINGRAZIO e PUBBLICO
Un caro amico sacerdote mi manda questo florilegio. 


"Nessun ideale è tanto fallimentare nella pratica quanto la praticità" (Chesterton), il pragmatismo, l'utilitarismo...vedere solo il successo immediato, senza inserirsi in un quadro soprannaturale, trascendente...delllo Spirito
"Nulla di più pratico dell'Amore di Dio" (beato Giovanni Duns Scoto), la santa prassi che salva, che dà orientamento a tutte le nostre azioni 

"...L'uomo si è in certa misura smarrito e si sono smarriti anche i predicatori, i catechisti, gli educatori e quindi hanno perso il coraggio di minacciare l'inferno. E può darsi che persino chi li ascolta abbia cessato di averne paura...l'uomo della presente civiltà è diventato poco sensibile alle cose ultime" (beato Giovanni Paolo II, Varcare le soglie della speranza, p. 200) 

"...mentre per andare in Paradiso bisogna crederci, per andare all'inferno non occorre affatto crederci. Anzi, se non ci si crede, ci si va meglio" (card. Siri)

"...non manca al mondo l'incredulità di coloro che negano queste verità [dell'Aldilà...inferno], ma è certo che esse non smettono di esistere per il solo fatto di essere negate; e neppure la loro incredulità li libera dalle pene dell'inferno, se la loro vita di peccato ve li condurrà" (suor Lucia di Fatima)

“...Sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno (...) Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l’onnipotenza di Dio.
Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità.
Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun’anima si giustifichi dicendo che l’inferno non c’è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia (...)
Ho notato che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l’inferno (...)
Non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente”
(s. Faustina K, Diario, 741, - era polacca, Giovanni Paolo II l'ha beatificata e canonizzata quale apostola della Divina Misericordia; ne era devotissimo).

!!! "...la paura dell'inferno, l'essere turbati o infastiditi al solo sentirne parlare, è probabilmente segno di essere senza la grazia di Dio nell'anima, sulla buona strada per giungervi"   !!!

 "...che gioioso mistero la presenza di Dio dentro di noi, in questo intimo santuario delle anime nostre dove sempre lo possiamo trovare anche quando non avvertiamo più sensibilmente la sua presenza! Che importa il sentimento? Forse egli è anche più vicino quando meno lo sentiamo. E' qui, nel fondo dell'anima che amo cercarlo. Preoccupiamoci di non lasciarlo mai solo e che la nostra vita sia una continua preghiera.

...A Dio, mia buona Maria Luisa, si ricordi di me qualche volta specialmente presso il buon Dio dove è sempre bello ritrovarsi. Questo è il luogo del nostro appuntamento, vero?" (beata Elisabetta della Trinità)

"...chi non medita le Verità Eterne, senza miracolo non può vivere da cristiano, La ragione si è perché senza l'orazione mentale manca la luce e si cammina all'oscuro ... e perciò facilmente, stando nelle tenebre, si attacca agli oggetti sensibili, per i quali disprezza quelli eterni.
Scrisse s. Bernardo che colui che non medita non abborrisce se stesso perché non si conosce". (sant'Alfonso)

"Sebbene ci pare che non si trovino in noi imperfezioni, quando però apre Iddio gli occhi dell'anima, come suol farlo nell'orazione, ben le compariscono.
Chi lascia l'orazione in breve tempo diventa o bestia o demonio. !!!
A chi persevera nell'orazione, per quanti peccati opponga il demonio, tengo per certo che alla fine il Signore lo conduca al porto della Salvezza. Chi nel cammino dell'orazione non si ferma, benché tardi pure arriva.
L'anima che lascia l'orazione è come se da se stessa si ponesse all'inferno, senza bisogno di demoni" !!! (s. Tersa d'Avila)

"Chi non frequenta l'orazione si priva di quel laccio che stringe l'anima con Dio. Onde non sarà difficile al demonio che trovando la persona fredda nel divino amore, la tiri a cibarsi di qualche pomo avvelenato" (s. Caterina da Bologna)

 "Accedite ad Mariam 
in tentationibus vestris: 

* et stabiliet vos 

serenitas vultus ejus"

AMDG et BVM

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