mercoledì 16 marzo 2022

CON GLI ANGELI E I SANTI

 


CON GLI ANGELI E I SANTI 

Nella celebrazione della S. Messa si riattualizza il sacrificio che Gesù ha compiuto sul Calvario e reso perenne in Cielo. Non sono due liturgie che si svolgono in due luoghi distinti, ma Cielo e terra si uniscono in una sola identica liturgia. 

Per cui ad ogni Messa: 
- è presente il Padre per donarci il Figlio e riaverlo immolato e offerto da noi; 
- è presente il Figlio per offrirsi al Padre con noi e per noi; 
- è presente lo Spirito Santo per trasformare il pane e il vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo; 
- sono presenti gli angeli e i santi, riuniti e adoranti attorno al trono di Dio; 
- sono presenti le anime del Purgatorio, avide di essere purificate per essere ammesse alla presenza del Padre. 
Sappiamo entrare in questa liturgia, e sentirci in compagnia degli angeli e dei santi. La Chiesa "terrestre", già fin dall'inizio di ogni Messa, ci viene in aiuto facendoci vedere, nella recita del "Confiteor", circondati dalla Vergine Maria, dagli angeli e dai santi, e ci invita a supplicarli per una intercessione di purificazione. Introdotti in questa celestiale compagnia, avanziamo nella celebrazione eucaristica, sentendola più vicina, più intima in certi momenti particolari. 

Quando si avvicina il momento solenne del Sacrificio, rendiamocene più consapevoli per associarci al coro degli angeli e cantare anche noi il loro inno di lode: Santo, santo, santo...  

Durante la Consacrazione, prostriamoci con tutta la corte celeste davanti all'Agnello immolato, con sentimenti di stupore, di ammirazione, di adorazione, di gratitudine... 

Quando alcuni angeli e santi, come rappresentanti di tutta la schiera dei beati, vengono chiamati per nome, affidiamoci alla loro intercessione. 

Nella recita del "Padre nostro", prendiamoli come nostri modelli nel lodare il nome del Signore, nell'instaurare il regno di Dio, nel compiere la sua volontà: "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra". 

Nell'atto di offerta, che il celebrante compie innalzando il Corpo e il Sangue di Cristo, uniamo la nostra voce a quella di miriadi di angeli per ripetere con loro: "A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore e gloria nei secoli dei secoli" (Ap. 5,12). 

Nel fare la Comunione vediamoli meravigliati, stupiti, per la condiscendenza del loro Signore verso noi, povere creature. Una Messa così partecipata e vissuta ci dà il vero senso della vita, facendoci vivere fin da questa vita con i beati del Cielo, trasformando il nostro vivere umano in un vivere divino. 


***

LA MESSA INVISIBILE

La Chiesa, anche se ha tre diverse collocazioni, anche se ha tre diversi gradi di formazione - militante, purgante, trionfante - è sempre una sola, quella che è nata con Cristo, quella che è sempre con Cristo.

Ha il suo punto di convergenza nella celebrazione della Messa, che costituisce la gioia dei beati del Cielo, il tesoro dei fedeli in terra, la speranza delle anime del Purgatorio.

Partecipare alla Messa è mettersi al centro di questi due mondi: quello celeste e quello terrestre, quello angelico e quello umano, dove Cristo è altare, vittima e sacerdote.

In Cielo la liturgia si svolge intorno al mistico Agnello dell'Apocalisse, immolato per la nostra salvezza, sempre in atto di intercedere per noi presso il Padre (Ebr. 7,25).

La nostra Messa non è un riflesso di questa liturgia celeste, ma è addirittura la stessa liturgia del Cielo portata in terra.

Ora, se la Messa è un tutt'uno con l'offerta che Gesù fa di sé in Cielo, si deve ammettere che essa viene celebrata alla presenza di tutta la corte celeste.


La Chiesa, "pellegrina sulla terra", non invita gli angeli e i santi a scendere in terra, ma ordina ai fedeli di salire nel mondo angelico: "Sursum corda! In alto i nostri cuori!" E il punto di congiungimento avviene nella recita, nel canto del "Sanctus". 

"Per questo mistero di salvezza il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo di adorazione e di lode, e noi con tutti gli angeli del Cielo proclamiamo senza fine la tua gloria: Santo, santo santo... " (Pref. della SS. Eucaristia). 

Vengono superate le barriere del tempo e dello spazio; terra e cielo si congiungono; corte celeste e povera umanità si uniscono; Chiesa trionfante e Chiesa militante si fondono, per assistere e partecipare all'offerta perenne che Gesù, l'Agnello immolato, fa di sé stesso per mezzo dello Spirito Santo al Padre, a beneficio di tutta la creazione. 

"Perciò quando celebriamo il sacrificio eucaristico ci uniamo in sommo grado al culto della Chiesa celeste, comunicando con essa e venerando la memoria soprattutto della gloriosa sempre vergine Maria, ma anche del beato Giuseppe e dei beati apostoli e martiri e di tutti i santi... " (Lumen Gentium, 50). 

Quindi cielo e terra formano una cosa sola, per cui quando si celebra la Messa noi siamo già in Cielo davanti al trono della Maestà divina, concittadini degli angeli e dei santi, e familiari di Dio. "Voi vi siete accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all'adunanza festosa e all'assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti..., al Mediatore della Nuova Alleanza... " (Ebr, 12,22-24). 

Allora "rifletti con chi ti trovi accanto e con chi stai per invocare Dio: con i Cherubini. Immaginati in quali cori stai per entrare. Che nessuno si unisca con negligenza a questi inni sacri e mistici. Che nessuno conservi un pensiero terreno, ma liberatosi da tutto ciò che è terreno e trasportatosi interamente in Cielo..., canti l'inno santissimo del Dio della gloria e della maestà... " (S. Giovanni Crisostomo).

AMDG et DVM

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