mercoledì 23 marzo 2022

”Inginocchiati e prega: è Lei, la Madonna”.

 



VERGINE DELLA TENEREZZA


I fatti di questi giorni sul rincrudirsi del rapporto tra l’indipendente Ucraina (dal 1991) e la “madre” Russia, culminata con l’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines con le sue 298 vittime innocenti e soprattutto il commento di Putin secondo il quale “La tragedia non ci sarebbe stata se ci fosse la pace in Ucraina”, ha risvegliato l’attenzione su un fatto avvenuto laggiù alcuni anni fa e precisamente nel 1987 a Hruschiv.

Il 26 aprile di quell’anno la Madonna apparve a Maria Kyzyn (1976).

Maria, mentre sta uscendo da casa per recarsi a scuola, nota una strana luce sulla cappella sconsacrata (chiusa al culto dal regime nel 1947) che confina col giardino di casa sua. Si sofferma ad osservarla, quando, all’improvviso scorge, su una delle facce della torre ottagonale che copre la cupola della cappella, una figura: è una Donna vestita di nero con un Bambino in braccio. 

La piccola rientra di corsa dalla madre Miroslava e l’avverte. La madre esce e, riconosciuta la Madonna, dice alla figlia:”Inginocchiati e prega: è Lei, la Madonna”.

L’immagine della Vergine è rimasta visibile a tutti per un mese, ora nel vano di una finestra del campanile, ora sulla sommità della cupola, ora nel cielo sopra la chiesetta. Testimoni diretti dell’evento miracoloso sono state almeno mezzo milione di persone. La Madonna appariva in tutto simile a quella della cosiddetta “Vergine della Tenerezza”, un’icona donata circa l’anno mille a Vladimiro il Grande, principe di Kiev, da sua moglie Anna, dopo la conversione di quel popolo al Cristianesimo, culminata con un “battesimo in massa” nelle acque del fiume Dniepr. E’ la più antica e venerata immagine sacra Ucraina. 

Il concorso di folla in quei giorni divenne imponente. Il foglio clandestino “Cronache della Chiesa Cattolica ucraina”, citato da “Ukrainian Weekly”, parla di 80.000 persone al giorno arrivate sul posto con tutti i mezzi. C’erano targhe di pulmann e di auto di tutti gli stati dell’Urss. La polizia, presa fra le antiche abitudini e la “Perestroika” di Gorbaciov, dava un colpo al cerchio e uno alla botte. In generale il regime comunista fece di tutto per impedire ai veggenti di sostare sul posto e per scoraggiare il pellegrinaggio: ha innalzato barricate, ha scavato fossati lungo tutte le strade di accesso al villaggio e allargato il perimetro della zona vietata ai pellegrini. Ma tutto ciò non arrestò l’afflusso dei fedeli: una fonte governativa ha parlato della presenza di 45.000 persone al giorno, che provenivano anche da molto lontano.

Josyp Terelja fu tra i primi ad accorrere sul posto non appena si sparse la voce. Era stato liberato solo due mesi prima dalle carceri del KGB, ma non aveva paura. Anche lui la vide. “Pensai: quant’è bella! Era un volto soprannaturale, ma al tempo stesso umano, familiare… La Madonna piangeva e chiedeva penitenza per la remissione dei nostri peccati.

La chiesa di Hrushiv è uniate, ovvero appartenente alla comunità cattolica di rito greco fedele alla Chiesa di Roma e molto perseguitata dal regime sovietico. Non appena la notizia dell’apparizione si diffuse, però, anche gli ortodossi accorsero sul luogo del miracolo.

Il 13 maggio seguente, anniversario dell’apparizione di Fatima, sugli schermi della televisione locale va in onda un servizio denigratorio sul fenomeno di Hruschiv, proprio per scoraggiare i pellegrini: ma durante tale programma, sul video apparve l’immagine della Madonna, che tutti i telespettatori della regione poterono osservare.

Occorre ricordare che l’apparizione del 26 aprile si è verificata nello stesso giorno e nella stessa ora in cui ebbe luogo un anno prima il disastro di Chernobyl. Il ché potrebbe sembrare una curiosa coincidenza se la Vergine, in un suo ammonimento, non vi avesse fatto esplicito accenno.

La Madonna ha dato a Maria, nel corso delle numerose apparizioni che la giovane veggente ha avuto, diversi messaggi: talvolta piangendo ha chiesto penitenza per la remissione dei peccati dell’umanità; in altre occasioni ha invitato alla preghiera e al perdono per la conversione della Russia; alla recita del Santo Rosario, arma potente contro satana. Ha invitato a non dimenticare coloro che sono morti nel disastro di Chernobyl, che è stato un avvertimento e un segno per il mondo intero. 

Dai messaggi dell’aprile 1988:

E’ per tramite vostro e del sangue dei martiri che avverrà la conversione della Russia. Pentitevi e amatevi gli uni e gli altri. Stanno per arrivare i tempi che sono stati preannunciati come quelli della fine del tempo. guardate la desolazione che circonda il mondo: i peccati, l’accidia, il genocidio… Se per la Russia non c’è ritorno al cristianesimo, ci sarà una terza guerra mondiale e il mondo intero si troverà davanti alla rovina“.

Insegnate ai bambini a pregare. Insegnate loro a vivere nella verità e vivete voi stessi nella verità. Dite il Santo Rosario. E’ l’arma contro satana… Sono venuta a confortarvi e a dirvi che le vostre sofferenze ben presto finiranno. Io vi proteggerò per la gloria e il futuro del Regno di Dio sulla terra, che durerà mille anni. Il Regno del Cielo e della Terra è a portata di mano. Verrà solo attraverso la penitenza e il pentimento dei peccati… Molti vengono come falsi messia e falsi profeti. Siate attenti… Io non faccio distinzioni di razza o religione. Voi qui in Ucraina avete ricevuto la conoscenza dell’unica, vera, Chiesa apostolica… Il Dio Eterno vi chiama. Ecco perché sono stata mandata a voi… nonostante le lunghe persecuzioni che avete subito non avete perduto la fede, la speranza e la carità“.

Non è la prima volta che la Madonna appare in Ucraina in questo dopoguerra. Essa è apparsa per 11 volte a Seredne, sempre nell’Ucraina occidentale, nel 1954-55, a una giovane veggente di nome Anna, dandole un messaggio che non differisce sostanzialmente da quelli di Fatima e di Medjugorje.

La storia di Grouchiv (Hrushiv) inizia nel XVII secolo, quando la Vergine apparve, nella parte inferiore del villaggio. Il popolo, per commemorare l’avvenimento, piantò in quel luogo un salice. Un secolo più tardi, ai piedi del salice sgorgò una sorgente e la gente veniva per raccogliere quell’acqua chiara. Avvennero molte guarigioni che resero famoso il santuario.

Nel 1806, Stepan Chapowskyj vi dipinse una immagine della Vergine. I paesani la fissarono sul salice e si intensificarono i pellegrinaggi in quel luogo, tanto che il proprietario del terreno, seccato dal fatto che i pellegrini lo calpestassero, decise di chiamare un miscredente, J.Kina, per costruire una barriera intorno al salice; ma, secondo la memoria popolare, tutta la famiglia Kina perì poco tempo dopo.

Nel 1856 scoppiò una epidemia di colera. Una donna vide allora in sogno la Madre di Dio: «Figlia mia, ti prego di pulire il pozzo profanato. Celebratevi una messa e la morte cesserà di colpire il villaggio». È quello che avvenne: l’epidemia cessò e si costruì sulla sorgente una cappella dedicata alla Santa Trinità. Più tardi, al tempo di Stalin, l’annessione dei greco-cattolici alla Chiesa Ortodossa rese impossibile l’accesso alla cappella. La Chiesa greco-cattolica pagò la sua fedeltà a Roma con il carcere e innumerevoli morti.

È in questo contesto che il 26 aprile 1987, giorno dell’anniversario di Chernobyl e all’alba della perestroika, Maria Kizyne di 11 anni, ha delle apparizioni della Vergine, sotto forma di una silouette in marcia.

La bambina non parlò molto del fatto, ma divenne più diligente e cominciò a pregare meglio. Le settimane seguenti, molta gente cominciò a recarsi al villaggio, anche da molto lontano e molti affermavano di aver avuto delle visioni della Vergine. Tra loro, si trovava Josyp Terelya, che riconobbe la Vergine che aveva visto in prigione, in punto di morte, e la sua testimonianza si propagò con grande clamore.

*

Nato nel 1943, Josyp Terelya fu allevato dalla nonna materna, fervente cattolica. Diviene militante dell’Azione Cattolica e fervente adoratore dell’Eucaristia. Ma, fidanzato all’età di 19 anni, venne incarcerato e rimase in prigione per 15 anni (1962-1976).

Quando fu liberato, la sua fidanzata, che l’aveva aspettato, poté finalmente sposarlo. Josyp le confidò, allora, le due apparizioni della Vergine, durante il suo periodo in carcere. Il 12 febbraio 1970, nella prigione di Vladimir, a 165 Km a nordest di Mosca, la Vergine gli apparve invitandolo al perdono incondizionato, soprattutto verso i nemici, i Russi moscoviti.

Maria gli fece inoltre questa predizione: «Hai davanti a te anni di prove e di umiliazioni. La Russia resta nell’oscurità e nell’errore. Non ci sarà pace sino a quando il popolo si pentirà e si compirà l’opera di mio Figlio; non si avrà pace poiché questa non può venire che là, dove esista la giustizia. Prega per i nemici, dimenticali ed un cammino di luce si aprirà davanti a te.»

Una seconda apparizione avvenne due anni dopo: «Il 12 febbraio 1972 (…) mi trovavo nella cella di isolamento. La stanza era fredda da morire; soffrivo sino alla radice dei capelli. Soltanto una lampada sospesa rischiarava la camera. Sollevai il manicotto vicino alla lampada per scaldarmi le mani; ma la guardia mi vide dallo spioncino e spense la luce. (…) Non riuscivo a muovermi. Mi sdraiai sulla branda in attesa di morire. Fu allora che sentii il caldo contatto di una mano femminile, dolce come il latte. Mi sentii riscaldato. Sentivo del calore nella stanza. Pensai di avere delle allucinazioni o che stavo morendo. Ma fu allora che udii la voce: «Mi hai chiamata e sono venuta da te. Non credi che sono io?» Allora vidi davanti a me una giovane donna. La prima volta mi disse: «Non sarai liberato da questa prigione; non hai percorso che la metà del cammino, ma non aver timore, io sto con te.»

Tre mesi dopo la sua liberazione, Josyp Terelya si recò a Grounchiv. Racconta: «La vidi, come vedo voi. Volevo raggiungerla, toccarla. La sentii e potei toccarla. Allo stesso tempo, riuscivo a parlare con altri che si trovavano là. L’atmosfera era di pace. Era la Madre di Dio, viva, una gemma viva! Parlava con noi. La sua figura era piena di vita. Degli adulti la videro, tutti i bambini la videro. E noi non l’abbiamo appena vista, noi l’abbiamo sentita. Gli uni hanno inteso una cosa, altri, un’altra. Maria parlava a ciascuno. Eravamo circa 52 mila.”

Quando mi rivolse la parola, cominciò dicendo: Figlia mia, Ucraina, figlia mia, sono venuta da te. Tu sei la più ridotta in schiavitù, quella che più ha sofferto per la fede in Cristo.»

Ci chiese poi di pregare, di insegnare ai bambini la preghiera, il Rosario, di pregare costantemente per i defunti. Io udii queste parole: «Sono venuta da voi perché qui il popolo fervente divulgherà il mio messaggio dappertutto. So dove devo andare. Vado dove è meglio per mio Figlio. Ricordatevi che il peccato è il piacere proibito. La Madre di Dio vi dice di offrire le vostre vite. Ognuno di voi deve partecipare alle sofferenze di Gesù. In questo modo, credetemi, riscatterete le anime che sono cadute nel peccato.. Non abbiate timore e pregate, pregate, pregate incessantemente. Riconoscete Gesù, pubblicamente. Non vergognatevi di fare il segno della croce. Preparatevi per le grandi persecuzioni e nuovi sacrifici. Stanno per accadere grandi cose. Nelle Filippine i cattolici sono scesi per la strada senza che i soldati sparassero loro. Verrà l’ora che la Madre di Dio agirà in maniera uguale anche nell’Unione Sovietica. (…) L’Ucraina diventerà indipendente (…) Voi litigate spesso per orgoglio e umana vanità. Pregate. La preghiera, il Rosario, vi salverà. L’anticristo fa di tutto per sconfiggervi. Ricordatevi : la pace viene soltanto dalla Redenzione. La pace è calma e riposo e voi non state ancora in pace. »

Questo fatto avvenne all’inizio della perestroika. Fu il catalizzatore di una presa di coscienza nel momento in cui il regime cominciò, esitante, a mettere fine alle persecuzioni. Da questo punto di vista, l’avvenimento riveste una importanza storica, è il momento chiave nel quale la libertà dell’uomo ha ri-orientato il corso della storia.

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[Varie testi tra cui: Leone Dogo Fonte: Foglietto Medjugorje-Torino marzo/aprile 1988 – “Apparizioni mariane”, di M.Gamba, Ed.Segno – R. Laurentin, “Comment la Vierge Marie leur a rendu la liberté” (Come la Vergine ha reso loro la libertà) – Edizioni OEIL, Paris, 1991, p. 98-131 – sintesi F. Breynaert]

 

GRUSHEW, LEOPOLI (UCRAINA. In Ucraina, nella città di Grushew, in provincia di Hruschiw, l’episodio mariano che stiamo per narrare suscitò un grande scalpore e mise in difficoltà le autorità locali. Queste ultime tentarono di far valere, per mezzo dei mass-media asserviti al loro potere, la tesi dell’allucinazione collettiva. Descriviamo succintamente questi avvenimenti come li abbiamo appresi.  Marina Kisyn, una ragazza di 11 anni, la domenica del 25 aprile verso l’imbrunire, scorge sul campanile di una chiesa cattolica una figura femminile con le sembianze della Madonna. È importante ricordare che la chiesa era in disuso da molti anni; prima, ai tempi degli zar, era stata un santuario mariano famoso per un’icona miracolosa. Ora la gente l’ignorava completamente.

Dopo il primo momento di sgomento la ragazza corre ad avvertire la madre e i vicini, che diventano anch’essi testimoni del fenomeno. L’apparizione si ripete poi ogni sera, sempre prima del tramonto. Alcuni giorni dopo si accalca vicino alla chiesa una massa di oltre quarantamila persone, devoti, curiosi e pellegrini.  Il 13 maggio la televisione, la radio e i giornali, orchestrati dalle autorità che temevano sommosse autonomiste, cercano di presentare la cosa come un fenomeno di “allucinazione collettiva”. Mentre la televisione riprende la chiesa e la massa del popolo, appare la figura femminile sul campanile con una veste nera e il Bambino Gesù tra le braccia. L’apparizione, ripresa dalla televisione involontariamente, causa un tale movimento devozionale che le autorità non riescono più a controllare la folla sterminata (quest’apparizione spettacolare avviene ad un anno esatto dalla disgrazia di Chernobyl).

Tra i veggenti si ricorda Josyp Terelya (che parteciperà nel movimento separatista ucraino e nella tarda estate dello stesso anno, il 1987, sarà costretto a emigrare in Canada). A lui e ad altre persone, la Madonna si mostra più tardi in una luce blu e rosso-arancione e in una veste splendente come il sole. Tiene sollevato, per mostrarlo, un santo Rosario in cui i grani del Padre Nostro emanano una luce arancione e quelli dell’Ave Maria punti blu luminosi. Con Josyp prendono parte all’apparizione molte altre persone. Maria parla senza muovere le labbra. La figura maestosa della Madonna, rivolgendosi al veggente, pronuncia queste parole: «Non aver paura, agisci in conformità al volere di Dio». Terelya comprende il messaggio come un invito ad assumere un ruolo attivo nel movimento indipendentista ucraino.  


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