Marco Tosatti
Le lame teologiche continuano a incrociarsi, dopo il primo post di Romana Vulneratus Curia, e i successivi interventi di padre Giovanni Cavalcoli e di Cesare Baronio. Che ha inviato a Stilum Curiae questa risposta dettagliata alle osservazioni del padre domenicano. Eccola.
<<Reverendo Padre Cavalcoli,
La ringrazio di aver risposto alle mie osservazioni e di darmi modo di alimentare questa salutare disputa teologica con un figlio di San Domenico. Vorrà perdonarmi se, a beneficio del pio Lettore, mi permetterò di render meno accademica la nostra dissertazione, affinché questi possa trovarvi spunto di riflessione e di approfondimento.
Procedendo con il metodo della disputa, nel quale immagino Ella sia più versato di me, riassumerò il contenuto della Sua risposta dividendolo in proposizioni, in modo da poterle commentare singolarmente.
- I fedeli sono liberi di scegliere o la Messa Vetus Ordo o quella Novus Ordo.
- L’importante è che sia i fedeli che il celebrante rispettino le relative norme della celebrazione con diligenza e senza confondere le une con le altre.
- Chi segue il Vetus Ordo non deve disprezzare chi sceglie il Novus e viceversa.
- La Messa è sostanzialmente la stessa di sempre in entrambi casi. Cambiano solo leforme cerimoniali e le rubriche.
I. I fedeli sono liberi di scegliere o la Messa Vetus Ordo o quella Novus Ordo. continua
AMDG et DVM
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