... Amici, pensate alla vostra dignità di sacerdoti. Prima Io ero fra gli uomini per giudicare e perdonare. Ora Io
me ne vado al Padre. Torno al mio Regno. Non mi è levata facoltà di giudizio. Anzi essa è tutta nelle mie
mani, poiché il Padre a Me l'ha deferita. Ma tremendo giudizio. Poiché avverrà quando non sarà più possibile
all'uomo di farsi perdonare con anni di espiazione sulla Terra. Ogni creatura verrà a Me con il suo spirito
quando lascerà per morte materiale la carne come spoglia inutile. Ed Io la giudicherò per una prima volta.
Poi l'Umanità tornerà con la sua veste di carne, ripresa per comando celeste, per esser separata in due parti.
Gli agnelli col Pastore, i capri selvatici col loro Torturatore. Ma quanti sarebbero gli uomini che sarebbero
col loro Pastore se dopo il lavacro del Battesimo non avessero più chi perdona in Nome mio? Ecco perché Io
creo i sacerdoti. Per salvare i salvati dal mio Sangue. Il mio Sangue salva. Ma gli uomini continuano a cadere
nella morte. A ricadere nella Morte. Occorre che chi ne ha potestà li lavi continuamente in Esso, settanta e
settanta volte sette, perché della Morte non siano preda. Voi e i vostri successori lo farete. Per questo vi
assolvo da tutti i vostri peccati. Perché avete bisogno di vedere, e la colpa accieca perché leva allo spirito la
Luce che è Dio. Perché avete bisogno di comprendere, e la colpa inebetisce perché leva allo spirito
l'Intelligenza che è Dio. Perché avete ministero di purificare, e la colpa insozza perché leva allo spirito la
Purezza che è Dio.
Gran ministero il vostro di giudicare e assolvere in Nome mio! Quando consacrerete per voi il Pane e il Vino
e ne farete il Corpo e il Sangue mio, farete una grande, soprannaturalmente grande e sublime cosa. Per
compierla degnamente dovrete esser puri, poiché toccherete Colui che è il Puro e vi nutrirete della Carne di
un Dio. Puri di cuore, di mente, di membra e di lingua dovrete essere, perché col cuore dovrete amare
l'Eucarestia, e non dovranno esser mescolati a questo amore celeste profani amori che sarebbero sacrilegio.
Puri di mente, perché dovrete credere e comprendere questo mistero d'amore, e l'impurità di pensiero uccide
la Fede e l'Intelletto. Resta la scienza del mondo, ma muore in voi la Sapienza di Dio. Puri di membra
dovrete essere, perché nel vostro seno scenderà il Verbo così come scese nel seno di Maria per opera
dell'Amore.
Avete l'esempio vivente di come deve essere un seno che accoglie il Verbo che si fa Carne. L'esempio è la
Donna senza colpa d'origine e senza colpa individuale che mi ha portato.
Osservate come è pura la vetta d'Ermon ancor fasciata nel velo della neve invernale. Dall'Oliveto essa pare
un cumulo di gigli sfogliati o di spuma marina che si elevi come un'offerta contro l'altro candore delle
nuvole, portate dal vento d'aprile per i campi azzurri del cielo. Osservate un giglio che apra ora la bocca della
sua corolla ad un riso di profumo. Eppure, l'una e l'altra purezza sono men vive di quella del Seno che mi fu
materno. Polvere portata dai venti è caduta sulle nevi del monte e sulla seta del fiore. L'occhio umano non la
percepisce, tanto essa è leggera. Ma essa c'è, e corrompe il candore.
<< ... Più ancora, guardate la perla più pura che venga strappata al mare, alla conchiglia natia, per adornare lo
scettro di un re. È perfetta nella sua iridescenza compatta che ignora il contatto profanatore di ogni carne,
formatasi come si è nell'incavo madreperlaceo dell'ostrica, isolata nello zaffiro fluido delle profondità
marine. Eppure è men pura del Seno che mi ebbe. Al suo centro è il granello di rena: un corpuscolo
minutissimo, ma sempre terrestre.
In Colei che è la Perla del Mare non esiste granello di peccato, neppur di
fomite al peccato. Perla nata nell'Oceano della Trinità per portare sulla Terra la Seconda Persona, Ella è
compatta intorno al suo fulcro, che non è seme di terrena concupiscenza ma scintilla dell'Amore eterno.
Scintilla che, trovando in Lei rispondenza, ha generato i vortici della divina Meteora che ora a Sé chiama e
attira i figli di Dio: Io, il Cristo, Stella del Mattino.
Questa Purezza inviolata Io vi do a esempio.
Ma quando poi, come vendemmiatori ad un tino, voi tuffate le mani nel mare del mio Sangue e ne attingete
di che mondare le stole corrotte dei miseri che peccarono, siate, oltre che puri, perfetti per non macchiarvi di
un peccato maggiore, anzi, di più peccati, spargendo e toccando con sacrilegio il Sangue di un Dio o
mancando a carità e giustizia, negandolo o dandolo con un rigore che non è del Cristo - che fu buono coi
malvagi per attirarli al suo Cuore e tre volte buono coi deboli per confortarli alla fiducia - usando questo
rigore tre volte indegnamente, perché contro la mia Volontà, la mia Dottrina e la Giustizia.
Come esser
rigorosi con gli agnelli quando si è pastori idoli?
O miei diletti, amici che Io mando per le vie del mondo per continuare l'opera che Io ho iniziata e che sarà
proseguita finché il Tempo sarà, ricordate queste mie parole. Ve le dico perché le diciate a coloro che voi
consacrerete al ministero nel quale Io vi ho consacrati.
Io vedo... Guardo nei secoli... Il tempo e le turbe infinite degli uomini che saranno mi sono tutti davanti... Vedo... stragi e guerre, paci bugiarde e orrende carneficine, odio e ladrocinio, senso e orgoglio. Ogni tanto
un'oasi di verde: un periodo di ritorno alla Croce. Come obelisco che segna un'onda pura fra le aride arene
del deserto, la mia Croce sarà alzata con amore, dopo che il veleno del male avrà reso malati di rabbia gli
uomini, e intorno ad essa, piantate sui bordi delle acque salutari, fioriranno le palme di un periodo di pace e
bene nel mondo. Gli spiriti, come cervi e gazzelle, come rondini e colombi, accorreranno a quel riposante,
fresco, nutriente rifugio, per guarire dai loro dolori e sperare nuovamente. Ed esso rinserrerà i suoi rami
come una cupola per proteggere da tempeste e solleoni, e terrà lontano serpenti e fiere col Segno che mette in
fuga il Male. Così, finché gli uomini vorranno.
Io vedo... Uomini e uomini... donne, vecchi, bambini, guerrieri, studiosi, dottori, contadini... Tutti vengono e
passano col loro peso di speranze e di dolori. E molti vedo che vacillano, perché il dolore è troppo e la
speranza è scivolata dalla soma per prima, dalla soma troppo grave, e si è sbriciolata al suolo... E molti vedo
che cadono ai bordi della via perché altri più forti li sospingono, più forti o più fortunati nel peso che è lieve.
E molti vedo che, sentendosi abbandonati da chi passa, calpestati anche, che sentendosi morire, giungono ad
odiare e a maledire.
Poveri figli! Fra tutti questi, percossi dalla vita, che passano o cadono, il mio Amore ha, intenzionalmente,
sparso i samaritani pietosi, i medici buoni, le luci nella notte, le voci nel silenzio, perché i deboli che cadono
trovino un aiuto, rivedano la Luce, riodano la Voce che dice: "Spera. Non sei solo. Su te è Dio. Con te è
Gesù". Ho messo, intenzionalmente, queste carità operanti, perché i miei poveri figli non mi morissero nello
spirito, perdendo la dimora paterna, e continuassero a credere in Me-Carità vedendo nei miei ministri il mio
riflesso.
Ma, o dolore che mi fai sanguinare la Ferita del Cuore come quando fu aperta sul Golgota! Ma che vedono i
miei Occhi divini? Non ci sono forse sacerdoti fra le turbe infinite che passano? Per questo sanguina il mio
Cuore? Sono vuoti i seminari? Il mio divino invito non suona più, dunque, nei cuori? Il cuore dell'uomo non
è più capace di udirlo? No. Nei secoli vi saranno seminari e in essi leviti. Da essi usciranno sacerdoti, perché
nell'ora dell'adolescenza il mio invito avrà suonato con voce celeste in molti cuori ed essi l'avranno seguito.
Ma altre, altre, altre voci saranno poi venute con la giovinezza e la maturità, e la mia Voce sarà rimasta
soverchiata in quei cuori. La mia Voce che parla nei secoli ai suoi ministri perché essi siano sempre quello
che voi ora siete: gli apostoli alla scuola di Cristo. La veste è rimasta. Ma il sacerdote è morto.
In troppi, nei
secoli, accadrà questo fatto. Ombre inutili e scure, non saranno una leva che alza, una corda che tira, una fonte
che disseta, un grano che sfama, un cuore che è guanciale, una luce nelle tenebre, una voce che ripete ciò
che il Maestro gli dice. Ma saranno, per la povera umanità, un peso di scandalo, un peso di morte, un parassita,
una putrefazione... Orrore! I Giuda più grandi del futuro Io li avrò ancora e sempre nei miei sacerdoti!
Amici, Io sono nella gloria e pure Io piango. Ho pietà di queste turbe infinite, greggi senza pastori con troppo
rari pastori. Una pietà infinita! Ebbene, Io lo giuro per la mia Divinità, Io darò loro il pane, l'acqua, la luce, la
voce che gli eletti a quest'opere non vogliono dare. Ripeterò nei secoli il miracolo dei pani e dei pesci. Con
pochi, spregevoli pesciolini, e con dei tozzi scarsi di pane - anime umili e laiche - Io darò da mangiare a
molti, e ne saranno saziati, e ve ne sarà per i futuri, perché "ho compassione di questo popolo" e non voglio
che perisca.
Benedetti coloro che meriteranno d'esser tali. Non benedetti perché sono tali. Ma perché l'avranno meritato
col loro amore e sacrificio! E benedettissimi quei sacerdoti che sapranno rimanere apostoli: pane, acqua,
luce, voce, riposo e medicina dei miei poveri figli. Di luce speciale splenderanno in Cielo. Io ve lo giuro, Io
che sono la Verità.
Alziamoci, amici, e venite meco, ché Io vi insegni ancora a pregare. L'orazione è quella che alimenta le forze
dell'apostolo, perché lo fonde con Dio».
AMDG et DVM
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