lunedì 14 novembre 2016

Lettera al Papa Bonifacio IV, AD 613

LETTERA DI SAN COLOMBANO

«Oh, come sarebbe davvero doloroso e deplorevole, se la fede cattolica non fosse custodita proprio nella Sede Apostolica. […]
Dicono che Eutiche, Nestorio, Dioscoro… eretici, come sappiamo, del passato, siano stati accolti ai nostri giorni in non so quale sinodo dal Papa. […] Ecco la causa di tutto lo scandalo… tutto quello che non viene dalla fede, infatti, è peccato.
È già una colpa per voi, o Papa, se avete deviato da quanto vi era stato affidato e avete trascurato la prima fede; hanno ragione i vostri subalterni più giovani di resistervi e di non essere in comunione con voi, finché non venga cancellato e consegnato all’oblio il ricordo dei perversi.
Se tale accusa è vera e non inventata, scambiate a vicenda le vostre parti: i vostri figli sono venuti a trovarsi in testa e voi in coda, duole anche dirlo; e saranno pertanto vostri giudici coloro che conservarono integra la fede, chiunque siano, anche quando sembrano vostri inferiori; infatti sono veri e autentici cattolici coloro che non hanno mai accolto né difeso gli eretici né certuni sospetti di eresia, ma hanno conservato lo zelo per la fede genuina. […]
Perciò, come è grande il vostro onore in rapporto alla dignità della cattedra, così voi dovete avere una grande sollecitudine, per non perdere la vostra dignità a causa di qualche perversità. Infatti voi avrete autorità finché rimarrete nella retta dottrina.
In realtà è vero clavigero del Regno dei Cieli chi, grazie alla sua autentica dottrina, lo apre a coloro che ne sono degni e lo chiude a coloro che ne sono indegni; altrimenti, se agirà diversamente, non potrà né aprire né chiudere.
Essendo vere tutte queste considerazioni ed essendo accettate senza alcuna obiezione da tutti coloro che conoscono il vero, […] non capisco perché voi, divenuti forse orgogliosi [per questa vostra dignità, ndr], rivendichiate per voi stesso non so quale privilegio di maggior autorità e potere nelle cose divine rispetto a tutti gli altri [vostri predecessori, ndr].
Sappiate, peraltro, che minore sarà il vostro potere presso il Signore, se anche solo pensate ciò nel vostro cuore. Infatti, l’unità della fede è stata in tutto il mondo la fonte dell’unità del potere e del primato [petrino, ndr], in modo che, ovunque, si conceda da parte di tutti libertà alla verità e parimenti si precluda tutti la via all’errore, perché fu proprio la professione della verità a dare il privilegio al Detentore delle chiavi, vero maestro di tutti noi. […]
Non si addice pertanto alla dignità della Chiesa romana questa fama della presente mancanza di fermezza, in modo che qualsiasi forza la possa smuovere dalla solidità della vera fede, per la quale tanti martiri versarono il sangue, preferendo morire piuttosto che apostatare. […]
Dunque, Papa, per non venir privato dell’onore dovuto ai successori degli Apostoli, custodisci la fede apostolica, confermala con la testimonianza, corroborala con gli scritti […].
E VOI, VESCOVI, PER LA PACE DELLA CHIESA, SOCCORRETE LE VOSTRE PECORE! Le quali, già impaurite come per il terrore dei lupi, temono per di più fortemente voi stessi, piene di confusione perché sospinte da un ovile all’altro. Così sono esitanti: un po’ vengono, un po’ si allontanano; come vengono, così vanno e sempre sono in preda al timore e allo sconcerto […].
Non si tratta, infatti, solo di un’onda minacciosa solitaria […], ma è uno sconvolgimento di tutto il mare, che in verità da ogni parte si gonfia ed è agitato e minaccia di far naufragare la mistica nave. Perciò io, timido marinaio, oso gridare: Vigilate! Perché l’acqua è già entrata nella Chiesa e la nave è in pericolo!
Noi, infatti, siamo discepoli dei santi Pietro e Paolo e di tutti quei Discepoli che scrissero il canone divino mossi dallo Spirito Santo, tutti noi Irlandesi, abitanti dell’estremità del mondo, e nulla accogliamo all’infuori della dottrina evangelica e apostolica; non ci fu nessun eretico tra noi, nessun giudeo, nessuno scismatico; al contrario, siamo irremovibili nella dottrina cattolica, come fin dal principio è stata tramandata da voi, veri successori dei Santi Apostoli.
Esorto pertanto Voi, miei padri e difensori, a dissipare la confusione che regna tra i vostri figli e discepoli, i quali per causa vostra sono disorientati, e ciò che è ancora più importante, VI SPRONO A SPAZZAR VIA DALLA CATTEDRA DI SAN PIETRO LA CALIGINE DEL SOSPETTO. Convocate dunque un’assemblea, perché vi scagioniate da ciò di cui vi si accusa; non vi trovate infatti, davanti ad una semplice gara di corsa [ma alla battaglia finale, ndr].
Come sento dire, vi si imputa di accogliere gli eretici! Ma sia lungi dal credere che ciò sia stato, sia o sarà vero».


(San Colombano Abate, Lettera al Papa Bonifacio IV, AD 613)