Matrimonio e famiglia
La provenienza dei diversi scritti [di Maria Valtorta] è stata posta nelle note a fondo pagina. Ogni
titolo di brano riporta un rimando specifico a queste note.
34. ...LE BEATITUDINI (QUINTA PARTE) [1]
Vi è anche stato detto : “Chiunque rimanda la propria moglie
le dia libello di divorzio”. Ma questo va riprovato. Non viene da Dio. Dio
disse ad Adamo: “Questa è la compagna che ti ho fatto. Crescete e
moltiplicatevi sulla terra, riempitela e fatela a voi soggetta”. E Adamo, pieno
di intelligenza superiore perché ancora il peccato non aveva offuscata la sua
ragione uscita perfetta da Dio, esclamò : “Ecco finalmente l'osso delle mie
ossa e la carne della mia carne. Questa sarà chiamata Virago, ossia altro me,
perché tratta dall'uomo. Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre, e i due
saranno una sola carne”. E in un accresciuto splendere di luci l'Eterna Luce
approvò con un sorriso il detto d'Adamo, che diventò la prima, incancellabile
legge. Ora, se per la sempre crescente durezza dell'uomo, l'uomo legislatore
dovette mettere un nuovo codice; se per la sempre crescente volubilità
dell'uomo dovette mettere un freno e dire : “Se però l'hai ripudiata non la
puoi più riprendere”, questo non cancella la prima, genuina legge, nata nel
Paradiso Terrestre e approvata da Dio.
Io vi dico : “Chiunque rimanda la propria moglie, eccetto il
caso di provata fornicazione, l'espone all'adulterio”. Perchè, infatti, che
farà nel novanta per cento dei casi, la donna ripudiata? Passerà ad altre
nozze. Con quali conseguenze? Oh! su questo quanto ci sarebbe da dire! Non
sapete che potete provocare incesti involontari con questo sistema? Quante
lacrime sparse per una lussuria! Sì. Lussuria. Non ha altro nome. Siate
schietti. Tutto si può superare quando lo spirito è retto. Ma tutto si presta a
motivo per soddisfare il senso quando lo spirito è lussurioso.
Frigidità
femminile, pesantezza di lei, incapacità relativa alle faccende, lingua
bisbetica, amore al lusso, tutto si supera, anche le malattie, anche la
irascibilità, se si ama santamente. Ma siccome dopo qualche tempo non si ama
più come il primo giorno, ecco che allora si vede impossibile ciò che è più che
possibile, e si getta una povera donna sulla via e verso la perdizione.
Fa adulterio chi la respinge. Fa adulterio chi la sposa dopo
il ripudio. Solo la morte rompe il matrimonio. Ricordatevelo. E se avete fatto
una scelta infelice portatene le conseguenze come una croce, essendo due
infelici, ma santi, e senza fare maggiori infelici nei figli che sono gli
innocenti che più soffrono di queste disgraziate situazioni.
L'amore dei figli dovrebbe farvi meditare cento volte e
cento, anche nel caso di una morte di coniuge. Oh! se sapeste accontentarvi di
quanto avete avuto e al quale Dio ha detto “Basta”! .
Se sapeste voi vedovi, e
voi vedove, vedere nella morte non una menomazione ma una elevazione ad una
perfezione di procreatori! Esser madre anche per la madre estinta. Esser padre
anche per il padre estinto. Esser due anime in una, raccogliere l'amore per le
creature sul labbro gelato del morente e dire “Va' in pace, senza paura per
quelli che da te sono venuti. Io continuerò ad amarli, per te e per me, amarli
due volte, sarò padre e madre, e l'infelicità dell'orfano non peserà su loro e
neppure sentiranno la innata gelosia del figlio di coniuge risposato per colui
o colei che prende il posto sacro alla madre, al padre, da Dio chiamati ad
altra dimora”.
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