DIE 29 AUGUSTI
IN DECOLLATIONE
SANCTI JOANNIS BAPTISTÆ
Duplex majus
Introitus Ps. 118, 46-47
Loquébar de testimóniis tuis in conspéctu regum, et non confundébar : et meditábar in mandátis tuis, quæ diléxi nimis. Ps. 91, 2. Bonum est confitéri Dómino : et psállere nómini tuo, Altíssime. V/. Glória Patri. Loquébar.
Oratio
Sancti Joánnis Baptístæ Præcursóris et Mártyris tui, quaésumus, Dómine, veneránda festívitas : salutáris auxílii nobis præstet efféctum : Qui vivis.
Et fit Commemoratio S. Sabinæ Martyris :
Oratio
Deus, qui inter cétera poténtiæ tuæ mirácula étiam in sexu frágili victóriam martýrii contulísti : concéde propítius; ut, qui beátæ Sabínæ Mártyris tuæ natalítia cólimus, per ejus ad te exémpla gradiámur. Per Dóminum.
Léctio Jeremíæ Prophétae Jer. 1, 17-19
In diébus illis : Factum est verbum Dómini ad me, dicens : Accínge lumbos tuos, et surge, et lóquere ad Juda ómnia, quæ ego præcípio tibi. Ne formídes a fácie eórum : nec enim timére te fáciam vultum eórum. Ego quippe dedi te hódie in civitátem munítam, et in colúmnam férream, et in murum aéreum, super omnem terram, régibus Juda, princípibus ejus, et sacerdótibus, et pópulo terræ. Et bellábunt advérsum te, et non prævalebunt : quia ego tecum sum, ait Dóminus, ut líberem te.
Graduale. Ps. 91, 13 et 14. Justus ut palma florébit : sicut cedrus Líbani multiplicábitur in domo Dómini. V/. Ibid., 3. Ad annuntiándum mane misericórdiam tuam, et veritátem tuam per noctem.
Allelúja, allelúja. V/. Osee 14, 6. Justus germinábit sicut lílium : et florébit in ætérnum ante Dóminum. Allelúja.
Sequéntia sancti Evangélii secúndum
Marcum Marc. 6, 17-29
In illo témpore : Misit Heródes, ac ténuit Joánnem, et vinxit eum in cárcere propter Herodíadem, uxorem Philíppi fratris sui, quia dúxerat eam. Dicébat enim Joánnes Heródi : Non licet tibi habére uxórem fratris tui. Heródias autem insidiabátur illi, et volébat occídere eum, nec póterat. Heródes enim metuébat Joánnem, sciens eum virum justum et sanctum : et custodiébat eum, et audíto eo multa faciébat, et libénter eum audiébat. Et cum dies opportúnus accidísset, Heródes natális sui cœnam fecit princípibus et tribúnis et primis Galilaéæ. Cumque introísset fília ipsíus Herodíadis, et saltásset, et placuísset Heródi simúlque recumbéntibus; rex ait puéllæ : Pete a me, quod vis, et dabo tibi. Et jurávit illi : Quia quidquid petiéris dabo tibi, licet dimídium regni mei. Quæ cum exiísset, dixit matri suæ : Quid petam? At illa dixit : Caput Joánnis Baptístæ. Cumque introísset statim cum festinatióne ad regem, petívit dicens : Volo, ut protínus des mihi in disco caput Joánnis Baptístæ. Et contristátus est rex : propter jusjurándum et propter simul discumbéntes nóluit eam contristáre : sed misso spiculatóre, præcépit afférri caput ejus in disco. Et decollávit eum in cárcere. Et áttulit caput ejus in disco : et dedit illud puéllæ, et puella dedit matri suæ. Quo audíto, discípuli ejus venérunt et tulérunt corpus ejus : et posuérunt illud in monuménto.
Offertorium. Ps. 20, 2-3. In virtúte tua, Dómine, lætábitur justus, et super salutáre tuum exsultábit veheménter : desidérium ánimæ ejus tribuísti ei.
Secreta
Múnera, quæ tibi, Dómine, pro sancti Mártyris tui Joánnis Baptístæ passióne deférimus : quaésumus; ut ejus obténtu nobis profíciant ad salútem. Per Dóminum.
Pro S. Sabina Secreta
Hóstias tibi, Dómine, beátæ Sabínæ Mártyris tuæ dicátas méritis, benígnus assúme : et ad perpétuum nobis tríbue proveníre subsídium. Per Dóminum.
Communio. Ps. 20, 4. Posuísti, Dómine, in cápite ejus corónam de lápide pretióso.
Postcommunio
Cónferat nobis, Dómine, sancti Joánnis Baptístæ sollémnitas : ut et magnífica sacraménta, quæ súmpsimus, significáta venerémur, et in nobis pótius édita gaudeámus. Per Dóminum.
Pro S. Sabina Postcommunio
Divíni múneris largitáte satiáti, quaésumus, Dómine, Deus noster : ut, intercedénte beáta Sabína Mártyre tua, in ejus semper participatióne vivámus. Per Dóminum.
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La diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre
Giovanni il Battista è stato mandato da Dio per preparare un popolo ben disposto ad accogliere il suo Signore, il suo Salvatore, il suo Redentore e Dio, venuto nel mondo in carne e cuore di uomo. Lui si è dedicato totalmente al combattimento contro ogni iniquità, malvagità, cattiveria, ipocrisia, menzogna esistenziale, idolatria ed empietà. Ebbene, proprio dalla malvagità dell'uomo è stato decapitato. Il mondo non sopporta i veri profeti. Accoglie tutti i falsi e li incorona. I veri li decapita e li crocifigge.
Il malvagio da solo può poco. La malvagità però diviene sempre complice ricercatrice di altra malvagità. Il peccatore si unisce al peccatore ed insieme, concordi nel male e nella cattiveria del cuore, riescono là dove da soli mai sarebbero riusciti. Erode, re empio, scaltro, malvagio, iniquo, mai da solo avrebbe ucciso Giovanni il Battista. La sua iniquità si sposò con la malvagità della moglie di suo fratello.
A queste due cattiverie se ne aggiunse una terza: quella della figlia di Erodiade, Salome. Salome ed Erodiade, coalizzate nella loro malvagità e cattiveria, giunsero a far uccidere Erode in modo legale, poiché obbligarono lo stesso re a far sì che desse l'ordine di tagliare la testa del profeta del Dio vivente.
Se avessimo il coraggio e soprattutto l'intelligenza di leggere nella nostra vita, ci accorgeremmo che sempre la nostra malvagità o cattiveria è andata alla ricerca di altra malvagità e cattiveria e il male ha cominciato a diffondersi per mezzo nostro.
Chi vuole interrompere il male, una cosa deve fare; tenersi lontano dal peccato, dalla cattiveria del cuore, dalla malvagità, da ogni nefandezza. La nostra malvagità attira altra malvagità alla stessa maniera che un cadavere attira le mosche. Noi siamo il cadavere e la cattiveria degli altri ci divora. Erode è divorato dalla malvagità di Salome e di Erodiade. La colpa è però interamente sua. Il suo rattristarsi è purissima ipocrisia. Non potrà mai rattristarsi chi ordina il male e lo compie.
Il modo per essere veramente triste è uno solo: pentirsi del peccato commesso, riparare, togliendolo dal proprio corpo e dalla propria casa. Iniziare un vero cammino di conversione, stare lontano da ogni malvagità, disporre il proprio animo ad una sequela più perfetta della Legge del Signore. Chi è fermo nei Comandamenti, mai potrà essere causa di morte.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, allontanateci dalla malvagità.
Giovanni il Battista è stato mandato da Dio per preparare un popolo ben disposto ad accogliere il suo Signore, il suo Salvatore, il suo Redentore e Dio, venuto nel mondo in carne e cuore di uomo. Lui si è dedicato totalmente al combattimento contro ogni iniquità, malvagità, cattiveria, ipocrisia, menzogna esistenziale, idolatria ed empietà. Ebbene, proprio dalla malvagità dell'uomo è stato decapitato. Il mondo non sopporta i veri profeti. Accoglie tutti i falsi e li incorona. I veri li decapita e li crocifigge.
Il malvagio da solo può poco. La malvagità però diviene sempre complice ricercatrice di altra malvagità. Il peccatore si unisce al peccatore ed insieme, concordi nel male e nella cattiveria del cuore, riescono là dove da soli mai sarebbero riusciti. Erode, re empio, scaltro, malvagio, iniquo, mai da solo avrebbe ucciso Giovanni il Battista. La sua iniquità si sposò con la malvagità della moglie di suo fratello.
A queste due cattiverie se ne aggiunse una terza: quella della figlia di Erodiade, Salome. Salome ed Erodiade, coalizzate nella loro malvagità e cattiveria, giunsero a far uccidere Erode in modo legale, poiché obbligarono lo stesso re a far sì che desse l'ordine di tagliare la testa del profeta del Dio vivente.
Se avessimo il coraggio e soprattutto l'intelligenza di leggere nella nostra vita, ci accorgeremmo che sempre la nostra malvagità o cattiveria è andata alla ricerca di altra malvagità e cattiveria e il male ha cominciato a diffondersi per mezzo nostro.
Chi vuole interrompere il male, una cosa deve fare; tenersi lontano dal peccato, dalla cattiveria del cuore, dalla malvagità, da ogni nefandezza. La nostra malvagità attira altra malvagità alla stessa maniera che un cadavere attira le mosche. Noi siamo il cadavere e la cattiveria degli altri ci divora. Erode è divorato dalla malvagità di Salome e di Erodiade. La colpa è però interamente sua. Il suo rattristarsi è purissima ipocrisia. Non potrà mai rattristarsi chi ordina il male e lo compie.
Il modo per essere veramente triste è uno solo: pentirsi del peccato commesso, riparare, togliendolo dal proprio corpo e dalla propria casa. Iniziare un vero cammino di conversione, stare lontano da ogni malvagità, disporre il proprio animo ad una sequela più perfetta della Legge del Signore. Chi è fermo nei Comandamenti, mai potrà essere causa di morte.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, allontanateci dalla malvagità.
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S. Petri Ap. ad Vincula | Pro Ss. Machabæis Mm. | S. Alfonsi Mariæ de Ligorio Ep., Conf. et Eccl. Doct. | Pro S. Stephano I Pp. et Mart. | In Inventione S. Stephani Protomart. | S. Dominici Conf. | In Dedicatione S. Mariæ ad Nives | In Transfiguratione D. N. J. C. | Pro Ss. Xysto II Pp. Felicissimo et Agapito Mm. | S. Cajetani Conf. | Pro S. Donato Ep. et Mart. | Ss. Cyriaci, Largi et Smaragdi Mm. | S. Joannis Mariæ Vianney Conf. | In Vigilia S. Laurentii Mart. | Pro S. Romano Mart. | S. Laurentii Mart. | Ss. Tiburtii et Susannæ Virg. Mm. | S. Claræ Virg. | Ss. Hippolyti et Cassiani Mm. | In Vigilia Assumptionis B. Mariæ Virg. | Pro S. Eusebio Conf. | IN ASSUMPTIONE B. MARIÆ VIRG. | S. Joachim Patris B. M. V., Conf. | S. Hyacinthi Conf. | Pro Octava S. Laurentii Mart. | Pro S. Agapito Mart. | S. Joannis Eudes Conf. | S. Bernardi Abb. et Eccl. Doct. | S. Joannæ Franciscæ Fremiot de Chantal Vid. | Immaculati Cordis B. Mariæ Virg. | Pro Ss. Timotheo, Hippolyto et Symphoriano Mm. | S. Philippi Benitii Conf. | In Vigilia S. Bartholomæi Ap. | S. Bartholomæi Ap. | S. Ludovoci Regis, Conf. | S. Zephyrini Pp. et Mart. | S. Josephi Calasanctii Conf. | S. Augustini Ep., Conf. et Eccl. Doct. | Pro S. Hermete Mart. | In Decollatione S. Joannis Baptistæ | Pro S. Sabina Mart. | S. Rosæ a Sancta Maria Virg. Limanæ | Pro Ss. Felice et Audacto Mm. | S. Raymundi Nonnati Conf.
..."et vinxit eum in cárcere propter Herodíadem, uxorem Philíppi fratris sui, quia dúxerat eam. Dicébat enim Joánnes Heródi : Non licet tibi habére uxórem fratris tui."
AMDG et BVM