APPARIZIONE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Dal 19/07/1830 al 1831
- Parigi -
Santa Caterina Labouré
S. Caterina Labouré nacque nel villaggio di Fain le Moutier, in
Borgogna (Francia) il 2 maggio 1806. Nona di 11 figli, ricevette una
profonda educazione cristiana ma non frequentò mai alcuna scuola;
solo più tardi imparò a scrivere. Sua madre morì quando lei aveva 9
anni. Qualche giorno dopo fu vista da una domestica montare su una
sedia per abbracciare una statuetta della Madonna posta sull'altarino,
quasi a dirle: "Ora sei Tu la mia Mamma".
Sin da bambina sentiva il desiderio di farsi suora, tanto che nel
giorno della sua Prima Comunione si sentì ispirata a prometterlo a
Gesù.
A 18 anni ebbe un sogno che la confermò nel suo proposito. Le
apparve un vecchio sacerdote, prima in chiesa e poi al capezzale di
un infermo. La ragazza, spaventata, voleva fuggire, ma il sacerdote,
con infinita dolcezza, le disse: "Figlia mia, è una bella cosa curare gli
infermi; tu ora mi sfuggi, ma un giorno sarai felice di venire da me.
Dio ha dei disegni sopra di te: non lo dimenticare".
E fu appunto nel parlatorio dell'Ospizio di Châtillon che Caterina, posando lo sguardo su un
quadro di S. Vincenzo de' Paoli, riconobbe il sacerdote del sogno. Vinta la riluttanza del padre,
entrò nel noviziato delle Figlie della Carità, a Parigi, il 21 aprile 1830 con il nome di suor
Caterina. S. Vincenzo volle subito manifestare la sua predilezione per questa sua figliola, e nei
giorni che seguirono la festa della traslazione delle reliquie del Santo, avvenuta in quell'anno,
ella vide più volte il cuore del Santo elevarsi al disopra del reliquiario esposto nella cappella
delle Figlie della Carità.
Seguirono le apparizioni di Gesù in Sacramento e poi quelle della Madonna, di cui subito
parleremo.
Per descrivere le apparizioni della Madonna ci serviamo delle relazioni scritte dalla Veggente al
suo direttore spirituale, Padre Aladel, Prete della Missione, completate da alcuni particolari
comunicati a viva voce allo stesso suo Direttore e alla sua Superiora, suor Dufés.
LE APPARIZIONI
LA MADONNA DELLA SEDIA
"Venuta la festa di S. Vincenzo, 19 luglio 1830, la buona Madre Marta, direttrice delle novizie,
ci fece alla vigilia una istruzione sulla devozione ai Santi e specialmente alla Madonna. Ciò
aumentò il suo desiderio di vedere la Madonna. A questo scopo trangugiò un pezzettino della
cotta di S.Vincenzo e andò a letto fiduciosa che il Santo le avrebbe impetrato questa grazia.
Alle 11,30 mi sento chiamare per nome: "Suor Labourè, suor Labourè!". Svegliatami,
guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto; tiro la tenda
e vedo un fanciullo vestito di bianco, dai 4 ai 5 anni, tutto splendente, che mi dice: "Vieni in
cappella, la Madonna ti aspetta". Vestitami in fretta lo seguii, tenendosi egli sempre alla
mia sinistra. Erano accesi i lumi da per tutto dove passavamo: ciò che molto mi sorprendeva.
Assai più meravigliata rimasi all'ingresso della cappella, quando l'uscio si aprì appena il
fanciullo l'ebbe toccato con la punta del suo ditino. La meraviglia crebbe al vedere tutte le
candele accese come alla Messa di mezzanotte. Però non vedevo ancora la Madonna.
Il fanciullo mi condusse nel presbiterio, accanto alla poltrona del Direttore, dove io mi posi in
ginocchio, mentre il fanciullo rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo,
ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici non passassero dalla tribuna a destra
dell'Altare.
Finalmente giunge il sospirato momento; il fanciullo me ne avverte dicendomi: "Ecco la
Madonna, eccola!". Sento un rumore, come il fruscio di una veste di seta, e vedo la Vergine
che partendo dalla tribuna presso il quadro di S. Giuseppe, veniva a posarsi sui gradini
dell'Altare, dal lato del Vangelo.
Era la Santissima Vergine, ma tutta simile nelle vesti a S. Anna, il cui quadro si trovava al
disopra del seggiolone; solo il volto non era lo stesso. Io ero incerta se si trattasse della
Madonna. Intanto il fanciullo, che era sempre lì, mi ripeté: "Ecco la Madonna!".
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, sarebbe cosa impossibile: mi
sembrava di non riconoscere la Madonna! Quel fanciullo mi parlò allora non più con voce di
bambino ma di uomo adulto, rimproverando la mia esitazione; allora alzai gli occhi verso la SS.
Vergine, spiccai un salto verso di Lei e, inginocchiatami sui gradini dell'Altare, appoggiai le
mani sulle sue ginocchia: fu quello il momento più dolce della mia vita! Mi è impossibile
esprimere ciò che provai.
La Madonna mi insegnò: 1.- come dovevo comportarmi con il mio Direttore; 2.- parecchie cose
che non devo dire; 3.- il modo di regolarmi nelle mie pene e, mostrandomi con la sinistra
l'Altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell'Altare ad espandervi il mio cuore,
aggiungendo che colà io avrei ricevuto tutti i conforti a me necessari.
E soggiunse: "Figlia mia, Dio vuole affidarti una missione; avrai molto da soffrire, ma
soffrirai volentieri pensando che si tratta della gloria di Dio. Sarai sostenuta dalla
Grazia; rendi conto di tutto quanto in te succede con semplicità e confidenza; vedrai
certe cose, sarai ispirata nelle tue orazioni: rendine conto a chi è incaricato
dell'anima tua...
Figlia mia, i tempi sono molto tristi, gravi sciagure stanno per colpire la Francia, il
trono sarà rovesciato, tutto sarà sconvolto da disgrazie di ogni specie (dicendo questo
la Madonna aveva l'aspetto molto addolorato). Ma venite ai piedi di questo Altare, qui le
grazie saranno sparse su tutti, sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia
e fervore, sui piccoli e sui grandi.
Verrà un momento in cui il pericolo sarà grande e tutto sembrerà perduto, ma Io sarò
con voi, abbiate fiducia, Avrete prove evidenti della mia venuta e della protezione di
Dio e di S. Vincenzo sulle due Comunità (Preti della Missione e Figlie della Carità). In altre
Comunità ci saranno vittime (la SS. Vergine aveva le lacrime agli occhi dicendo questo);
vittime ci saranno nel clero di Parigi e lo stesso Arcivescovo morrà (di nuovo la
Madonna versò lacrime).
Figlia mia, la Croce sarà disprezzata; per le vie scorrerà il sangue; il mondo intero
sarà nell'afflizione (la Vergine non poteva più parlare: un gran dolore le era dipinto sul
volto)."
A queste parole io pensavo quando ciò sarebbe accaduto; ed ho compreso benissimo 40 anni!
(Rivoluzione del 1870). A questo proposito P.Aladel mi domandò: "Sapete voi se voi e anch'io
ci saremo?". Io gli risposi: "Se non ci saremo noi, ci saranno altri!".
Quanto tempo restassi con la Madonna non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo di
avermi lungamente parlato, la SS. Vergine se ne andò, scomparendo come ombra che
svanisce, dirigendosi verso la tribuna donde era venuta.
Alzatami, rividi il fanciullo al posto dove l'avevo lasciato, il quale mi disse: "È partita!".
Ripigliammo la medesima via fatta nel venire, trovando sempre tutti i lumi accesi e tenendosi
quel bambino sempre alla mia sinistra. Credo che quel bambino fosse il mio Angelo Custode
resosi visibile per farmi vedere la Madonna: io infatti l'avevo molto pregato di ottenermi un tal
favore.
Tornata a letto, sentii suonare le due e non potei più riprendere sonno".
LA MADONNA DEL GLOBO
Nella prima apparizione la Madonna aveva annunziato a suor Caterina che le sarebbe affidata
una missione. Tale missione le viene svelata nella seconda apparizione, così descritta dalla
Veggente:
"Il 27 novembre 1830, che cadeva il sabato precedente alla prima domenica di Avvento, alle
ore 5,30 di sera, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato della
tribuna un rumore, come il fruscio di una veste di seta. Avendo alzato lo sguardo da quel lato,
vidi la SS. Vergine all'altezza del quadro di S. Giuseppe.
La sua statura era media ed era di una bellezza indescrivibile, la sua veste, di color bianco
aurora, era accollata e con le maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco che arrivava
fin quasi ai piedi; aveva i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto largo circa 3
centimetri leggermente appoggiato sui capelli; il viso era abbastanza scoperto; i piedi
poggiavano sopra un globo, o meglio sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una
metà. Le sue mani, elevate all'altezza della cintura, sorreggevano in modo molto naturale un
altro globo più piccolo, d'oro, sormontato da una croce pure d'oro.
Ella aveva gli occhi rivolti al Cielo. Il suo volto diventò risplendente mentre presentava il globo
a nostro Signore. Tutto ad un tratto le sue dita si coprirono di anelli (tre per dito) ornato di
pietre preziose, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri, che si andavano
allargando man mano, sicché riempivano la parte inferiore del suo corpo, ed io non vedevo più
i suoi piedi.
Mentre ero intenta a contemplarla, la SS. Vergine abbassò gli occhi verso di me e una voce si
fece intendere, che mi disse queste parole: "Questo globo che vedi rappresenta il mondo
intero; in particolare la Francia e ogni singola persona".
Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così
sfolgoranti! E la Vergine aggiunse: "I raggi sono il simbolo delle grazie che Io spargo
sulle persone che me le domandano", facendomi così comprendere quanto è dolce pregare
la SS. Vergine e quanto Ella è generosa verso le persone che la pregano, quante grazie Ella
accorda alle persone che gliele domandano e quale gioia Ella prova nel concederle.
In quel momento io ero o non ero?... Non so... io godevo.
Ed ecco formarsi attorno alla figura della SS. Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale in
alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla mano sinistra di Maria, si leggevano queste
parole scritte a lettere d'oro:
"O MARIA, CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE."
A questo punto della visione il globo che la Madonna aveva offerto a Dio scomparve; le sue
mani, cariche di grazie, si piegano verso il globo sul quale Ella poggia i piedi, calpestando il
capo di un serpente verdastro con chiazze gialle. Anche questo globo è "simbolo del mondo
intero e di ogni anima in particolare".
Improvvisamente il quadro si volta e alla Veggente si presenta il "rovescio della medaglia",
cioè il monogramma di Maria sormontato dalla Croce; nel piano inferiore dell'ovale, separati da
una sbarra, due Cuori: quello di Gesù coronato di spine, quello di Maria trafitto dalla spada.
Attorno, come cornice, una regale corona di 12 stelle.
La Veggente, allora, udì una voce che le disse: "Fa' coniare una medaglia su questo
modello. Tutte le persone che la porteranno benedetta, specialmente al collo, e
reciteranno la breve preghiera, godranno di una specialissima protezione della Madre
di Dio e riceveranno grandi grazie. Le grazie saranno abbondanti per chi la porterà
con fiducia".
Suor Caterina conclude: "Poi tutto disparve come qualcosa che si spegne, ed io sono rimasta
ripiena di gioia e di consolazione".
Nel dicembre del 1830 suor Caterina rivide la stessa visione, cioè il disegno della Medaglia dal
dritto e dal rovescio, e le fu ripetuto l'ordine di far coniare la Medaglia. La visione si ripeté
almeno due volte nel 1831.
Al termine, la Vergine prese congedo dalla sua figlia prediletta dicendo: "Figlia mia, d'ora
innanzi non mi vedrai più, ma sentirai la mia voce nelle tue orazioni".
CONIAZIONE E DIFFUSIONE DELLA MEDAGLIA
Suor Caterina, secondo l'ordine della Madonna, riferì ogni cosa al suo Direttore, Padre Aladel, il
quale prudentemente mostrò di non dare importanza alla cosa. Temendo una illusione, esortò
la suora alla devozione alla Madonna e all'esercizio delle virtù religiose. Suor Labouré si
sottomise umilmente ai suoi ordini, ma la Madonna rinnovava le sue insistenze.
Finalmente l'Aladel, persuaso della santità della sua penitente e della realtà delle celesti
comunicazioni, e temendo di dispiacere alla Vergine le cui lagnanze per il ritardo erano a lui
indirizzate, decise di rivolgersi all'Arcivescovo di Parigi, mons. De Quelen, per avere il
permesso di procedere alla coniazione della Medaglia. Il permesso venne accordato con
entusiasmo ma la coniazione fu ritardata fino al giugno 1832, a causa della epidemia di colera
che infestava Parigi. L'Arcivescovo ricevette le prime Medaglie e ne sperimentò subito
l'efficacia con la conversione dell'ex vescovo di Malines, mons. Pradt che, divenuto scismatico,
era in pericolo di morire fuori della Chiesa. Fu il primo miracolo della Medaglia!
La sua diffusione fu davvero prodigiosa, non solo in Francia ma in tutta Europa. Fin dai primi
anni furono coniate milioni e milioni di Medaglie, e le grazie ottenute furono così strepitose che
la Medaglia fu ben presto chiamata Miracolosa. Portala anche tu con fede ed amore, imitando
la purezza dell'Immacolata, e sarà anche per te veramente miracolosa!
Tratto da:
"Mese della Medaglia Miracolosa"
P. Francesco M. Avidano
http://www.ambrogiovilla.it/wp-content/uploads/2014/01/medaglia.pdf
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AMDG et DVM