Gelsomino Del Guercio – pubblicato il 06/11/20
Il Papa Emerito parla di un “legame speciale” con San Giuseppe, San Benedetto, Sant’Agostino. Scopriamo perché
«Vi auguro di diventare santi», è l’invito che Benedetto XVI rivolge ai bambini (ma non solo) attraverso le pagine del libro I miei santi (Piccola Casa Editrice), un testo che contiene una raccolta di discorsi del Santo Padre sul tema della santità. In particolare Benedetto XVI fa riferimento a tre figure a cui lui stesso si definisce “legato in modo speciale”: san Giuseppe, san Benedetto e sant’Agostino.
Attraverso la descrizione che fa della loro vita, Benedetto XVI mostra con chiarezza come la santità non sia una cosa per superuomini. Ma è una prospettiva che tutti possono desiderare, vero compimento della vita e unica possibilità di soddisfazione. In un passaggio del libro infatti il Santo Padre afferma: «La cosa migliore di tutte per voi è di gran lunga il crescere in santità».
1) San Giuseppe e il mistero dell’Incarnazione
Uno dei santi “preferiti” da Benedetto XVI, si legge ne “I miei santi“, è sicuramente quello da cui ha preso il nome di battesimo: Joseph, Giuseppe. L’angelo del Signore parla a san Giuseppe in sogno e gli svela il mistero dell’incarnazione: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo». Ed «Egli fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore”. Secondo Benedetto XVI, «Giuseppe è, nella storia, l’uomo che ha dato a Dio la più grande prova di fiducia, anche davanti ad un annuncio così stupefacente».
“Modello dell’uomo giusto”
«Solo Dio – prosegue – poteva dare a Giuseppe, osserva la forza di dar credito all’angelo. Egli è modello dell’uomo “giusto” che, in perfetta sintonia con la sua sposa, accoglie il Figlio di Dio fatto uomo e veglia sulla sua crescita umana».
2) San Benedetto e la Regola
Un altro dei santi di Benedetto è colui da cui ha preso il nome papale. «San Benedetto Abate, a Subiaco, insieme ai suoi primi discepoli, evidenzia Ratzinger, costruì alcuni monasteri dando vita ad una comunità fraterna fondata sul primato dell’amore di Cristo». In questa comunità «la preghiera e il lavoro si alternavano armonicamente a lode di Dio. Alcuni anni dopo, a Montecassino, diede forma compiuta a questo progetto e lo mise per iscritto nella “Regola”, unica sua opera a noi pervenuta».
3) Sant’Agostino e i Manichei
L’ultimo dei tre santi di Ratzinger è sant’Agostino. «Egli era convinto che senza Gesù la verità non può dirsi effettivamente trovata e non voleva vivere senza Dio, così cercava una religione corrispondente al suo desiderio di verità e anche al suo desiderio di avvicinarsi a Gesù. «Dopo una fase travagliata in cui aderì alla rete dei Manichei, poi se ne allontanò e si trasferì a Milano», dice Benedetto XVI.
TRATTO DA https://it.aleteia.org/2020/11/06/3-santi-preferiti-papa-benedetto-xvi/
AMDG et DVM
Nessun commento:
Posta un commento