MEDITAZIONE PER IL SABATO.
1. Il Cuor di Maria tenero e riconoscente rimprovera la nostra ingratitudine nel suffragare le Anime.
La tradizione registra come Maria, giovinetta, uscisse due volte dal tempio, e fu per accompagnare a sepoltura i suoi genitori Anna e Gioacchino. Amava Ella Dio di tutto cuore, ma sentiva pure il più tenero affetto per gli Autori de' suoi giorni; e la riconoscenza non solo estraeva dagli occhi di Maria una larga vena di pianto nel loro trapasso, ma la sua calda preghiera si univa a quella del sacerdote, pel santo riposo delle anime loro nel seno di Abramo. Maria lo credette un dovere, e non sarà pure per noi?
L'ingratitudine venne sempre riprovata da tutti i popoli come cosa vergognosa; e non sarà tale, anzi talvolta un vero delitto, allorchè si tratta delle Anime del Purgatorio? Chi sulla terra paga di noncuranza, e peggio di disprezzo, i proprii genitori, chi non li aiuta ne' loro bisogni, è stimato colpevole; ma forsechè dessi non son più tali perchè trapassati? Chi abbandona un padre, una madre moribondi, vien detto un mostro, e non sarà peggio l'abbandonarli nel fuoco ardente? Il comando della legge di Dio: honora patrem et matrem, che prescrive l'onore, il rispetto, 1'aiuto ai nostri genitori, non cessa sul limitare dell'eternità; è dovere nostro di soccorrerli finchè ne hanno bisogno: e se questo è grande, stringente per essi nel Purgatorio, non peccheremo noi nel non soccorrerli? Dopo Dio, vi ha forse qualcuno cui debbasi maggiore gratitudine che ai genitori?
Da essi la vita, le cure innumerevoli della tua infanzia, le premure per la tua sanità, pel tuo benessere; chi può pensare alle veglie, agli affanni, alle lagrime di: una madre accanto alla culla, senza provare un palpito di amore? Quante premure per l'educazione, per l'istruzione, per mantenerti, per procacciarti un po' di patrimonio! E se ai benenefizii fisici aggiungi i morali, del battesimo appena nati, dell'impartirti la dottrina cristiana, insegnandoti colle massime del Vangelo la strada dell'eterna salvezza, correggendoti nella tua inesperienza, pensando giorno e notte al tuo bene temporaneo ed eterno, non potrai a meno di confessare che sono senza numero i benefizii ricevuti da' tuoi genitori. Ma se essi co' tuoi maestri, superiori, direttori, gemono in Purgatorio e ti domandano per gratitudine non la metà del tuo patrimonio, come offriva Tobia per riconoscenza all'Angelo Raffaele, ma solo una qualche Messa, a loro suffragio, qualche opera buona, e tu gliela nieghi, non sei dunque un ingrato, e non pecchi mancando al tuo dovere? E tu non hai forse promesso, anzi giurato sul loro letto di morte, di assisterli? E non è più peccato mancare ai fatti giuramenti?
2. La Vergine santissima ti fa vedere molti in Purgatorio per causa tua.
Maria mai donò cattivo esempio ad altri, nè giammai fu occasione di male al prossimo; ma tu, mettendo mano alla coscienza, puoi tu dire d'essere innocente sui patimenti di quelle Anime? Colà forse ancor si trova tuo padre, che per troppo amore per te, per lasciarti più pingue patrimonio, trascorse in frodi, in ingiustizie, in cenno bugie! Là forse vi ha tua madre, che cadde in mille impazienze per cagion tua, che per troppa bontà di cuore mancò al suo dovere di correzione, di severa riprensione, ed i tuoi valli furono aggiudicati a lei: dovette ella render conto a Dio della tua superbia non mortificata, della tua vanità non repressa, della tua freddezza in religione non isvegliata.... dunque in gran parte per causa tua ella soffre; e tu non sarai obbligata à riparare e starai tranquillo in coscienza come se non avessi obbligo alcuno verso di essi?
Oh se potessi vedere i mesti loro sguardi! Non ti maledicono; ma vuoi tu che ti benedicano, mentre, come i fratelli di Giuseppe sulla cisterna di Sichem, tu ti godi il frutto delle loro fatiche, e li lasci soffrire in quel baratro profondo? - Si trovansi laggiù gli scandelizzati da noi! Quanti, al vedervi mal fare, imitarono i vostri difetti ed i vostri peccati! Quanti, al vedere la vostra indifferenza alla preghiera in chiesa, ai Sacramenti, si fecero forti dei vostri esempii e vi imitarono. Quanti impararono da voi il godimento dei piaceri, l'immodestia, la vanità nel vestire, l'attacco alla roba, lo spirito di immortificazione!
Anzi quante perfide lezioni uscirono dal vostro labbro e furono causa di cento peccati! Quell'amico, quel parente, quel compagno, già trapassati, commisero peccato per farvi piacere; ma ora nell'abisso vi guardano, e non dr cono al Giudice supremo: non vogliamo vendetta; bensì desiderano ricordarvi il dovere di restituzione della innocenza loro rubata, della purità di cuore loro tolta; e voi, potendo coi suffragi compensare il danno spirituale loro arrecato, non facendolo, sareste disumani, ingrati, ingiusti, anzi quasi i loro tormentatori; e ne renderete un dì stretta conto al Signore. Anima mia, pensaci appiù, di Maria santissima; è un dovere ben grade per te!
3. Maria santissima ti rimprovera per (…) non soddisfatti.
Quante Anime, questo motivo, Maria non può vedere tosto in cielo! Quanto onore e gloria a Dio ed a Lei non si toglie colle Messe non dette, colle preghiere non fatte dai poveri, per le limosine omesse! Ha ben ragione Maria di rimproverarti.... Più volte regna somma negligenza nei figli e negli eredi, per quanto spetta ai legati lasciati dal testatore. Sono Messe da dirsi nel più breve tempo possibile: ma colla scusa delle grandi spese, trascorrono i lunghi mesi, e ben lungi dall'anticiparne la celebrazione si differisce...
Ma non pensi tu che l'Anima del defunto è tra pene crudeli, ed i giorni per lei sembrano secoli? Non impedire ai morti la grazia di o, dice lo Spirito Santo. Quelle limosine alle opere pie erano forse restituzioni, compensi, riparazioni necessarie; l'Anima sta forse tra le pene finchè non sieno fatte; e tu differisci a tuo bell'agio, finché ti torni comodo.... dov'è la tua giustizia? Tu godi il patrimonio di lui, e chi è morto, aspetti.... Non dice così il defunto, che fidavasi in te vedere compiute le sue volontà ed avere suffragi: invece che dirà dal Purgatorio?
Peggio chi non adempie ai legati senza una legittima scusa. Sono lasciti antichi, sono pesi di altre eredità avute, sono talvolta prezzi di peccati, legati di stretta giustizia, per cui le Anime dei defunti porteranno pena non avendovi soddisfatto in vita. Ma avendone pur danno le Opere pie defraudate dei loro redditi, le chiese cui vengono negati i sussidii loro largiti, e talvolta intiere popolazioni private di Messe, di catechismi, di limosine, di assistenza dei sacerdoti, chi può scusare questi tali da grave peccato e dall'obbligo della restituzione? Anima mia, non hai nulla a rimproverarti per questo riguardo? Non hai Messe da far celebrare? Hai soddisfatto esattamente alla volontà del testatore? La roba dei morti sterminò ben molte famiglie....
PREGHIERA.
O cara Madre Maria, ai vostri piedi mi riconosco colpevole d'ingratitudine, e forse di vera ingiustizia, verso le Anime de' miei parenti, delle Anime da me scandolezzate, o di quelle che m'imposero obblighi per testamento. Desidero rimediarvi quest'oggi, unisco i miei deboli suffragi ai vostri meriti per le Anime dei miei benefattori; farò oggi una penitenza per liberare le Anime che soffrono per colpa mia; ma dirò con Zaccheo, se defraudai qualche legato, lo compenso con un'abbondante restituzione. O Maria, ottenetemi la benedizione di Dio sul fermo mio volere. Così sia.
Mezzo efficace e potente alla nostra eterna salvezza e ad affrettarci i gaudii eterni del Paradiso è la divozione sincera del Santo Abitino del Carmine. Beato chi va rivestito di questa santa livrea di Maria, contrassegno di sua confratellanza, privilegio a tutti i Carmeliti, i quali morendo con questo Santo Abito NON ANDRANNO AL FUOCO ETERNO: pegno di salute, scampo dai pericoli, segno di alleanza e di pace in sempiterno.
Nè paga di tanta liberalità, l'eccelsa Regina del Cielo, Maria, compariva al Sommo Pontefice Giovanni XXII ingiungendogli di pubblicare al mondo intero che, Essa, proteggendo in singolar modo l'Ordine e i Confratelli del Carmelo, solleverà e libererà dalle fiamme del Purgatorio le Anime dei Religiosi e Confratelli defunti, specialmente nel PRIMO SABATO dopo LA LORO MORTE, se avranno recitato in vita il Suo PICCOLO UFFICIO tutti i giorni, o, non sapendo leggere, avranno osservato l'astinenza dalle carni nel mercoledì e nel sabato e i digiuni della Chiesa; e saranno vissuti casti secondo il proprio stato. Ciò che egli fece pubblicando una Bolla detta perciò Sabatina, la quale fu poi approvata e confermata da altri Pontefici suol successori.http://www.materdecorcarmeli.it/giovanni-xxii.html
Io, loro Madre, discenderò benigna nel sabato dopo la loro morte e le libererò dal Purgatorio.
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AMDG et DVM
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