San Gabriele nacque ad Assisi. Fu battezzato con il nome di Francesco, a ricordo del suo santo concittadino.
Era di indole molto buona. Fin da giovane cominciò a sentirsi a disagio nella vita borghese, perché dalla generosità di Dio era stato invitato a una vita irreprensibile.
Entrò nell'istituto dei padri Passionisti e assunse il nome di Gabriele dell'Addolorata, quasi per ricordarsi continuamente delle gioie e delle sofferenze della Madonna.
Soleva venerare la Vergine in tutti i modi, soprattutto rammentando la sua sofferenza a causa dei dolori di Gesù e questa meditazione lo commuoveva fino alle lacrime.
Si mantenne vergine, e visse dedicato soltanto a Dio, praticando le penitenze che si esercitavano nel suo istituto, come fosse crocifisso al mondo.
Confortato dall'aiuto di Maria, morì nel 1862, ancora giovane e già ricco di virtù, e consumato più dall'amore di Dio che dalla violenza della malattia.
Il papa Pio X lo inserì nel catalogo dei beati, e Benedetto XV in quello dei santi. Pio XI decretò che il suo culto venisse esteso a tutta la Chiesa.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Preghiamo
O Dio che a S. Gabriele insegnasti a meditare assiduamente i dolori della tua dolcissima Madre e l'hai onorato per mezzo di Lei con la gloria della santità e dei miracoli, concedi a noi, per la sua intercessione ed il suo esempio, di unirci al pianto della Madre tua così da essere salvati dalla sua materna protezione:
Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen
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