mercoledì 11 maggio 2016

Solennità degli Apostoli Filippo e Giacomo





V. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Dio Padre onnipotente ci sia benigno e clemente. Amen.


Lettura 4
Filippo nato a Betsaida, è uno dei dodici Apostoli, che primi furono chiamati da. Cristo Signore: da lui Natanaele apprese ch'era venuto il Messia promesso nella legge, e fu condotto al Signore. 
Con quanta famigliarità Cristo trattasse con lui, lo dimostra chiaramente il fatto, che i Gentili desiderando di vedere il Salvatore, si rivolsero a Filippo; e il Signore volendo nutrire nella solitudine una moltitudine di persone, parlò così a Filippo: « Dove compreremo il pane, perché questi mangino?» (Joann.6,5). 
Egli, ricevuto lo Spirito Santo, andò nella Scizia, che gli era toccata, per predicarvi il Vangelo, e convertì alla fede cristiana quasi tutta quella gente. 
Infine, giunto a Gerapoli nella Frigia, vi fu legato alla croce per il nome di Cristo e lapidato il 1° Maggio. Il suo corpo sepolto prima ivi stesso dai Cristiani, fu poi trasportato a Roma e deposto nella basilica dei dodici Apostoli insieme col corpo di san Giacomo Apostolo.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.


V. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Cristo ci doni le gioie della vita eterna. Amen.


Lettura 5


Giacomo, fratello del Signore, soprannominato il Giusto, fin dai primi anni non bevve mai vino, si astenne dalla carne, non si tagliò mai i capelli, né fece uso di profumi né di bagni. 

A lui solo era permesso di entrare nel Santo dei santi. Egli portava vesti di lino: e l'assiduità nel pregare gli aveva fatto divenire i ginocchi duri come la pelle d'un cammello. 

Dopo l'ascensione di Cristo, gli Apostoli lo crearono vescovo di Gerusalemme; ed a lui il Principe degli Apostoli mandò un messo per annunziargli che un Angelo l'aveva liberato dal carcere. 

Essendo sorta nel concilio di Gerusalemme controversia sulla legge e la circoncisione, Giacomo, seguendo l'opinione di Pietro, fece un discorso ai fratelli per provare la vocazione dei Gentili, e disse doversi scrivere ai fratelli assenti, di non imporre ai Gentili il giogo della legge Mosaica. 

Di lui parla pure l'Apostolo ai Galati: «Non vidi nessun altro degli Apostoli, all'infuori di Giacomo fratello del Signore» (Gal. 1,19).


V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

19
V. Dègnati, o padre, di benedirmi.
Benedizione. Dio accenda nei nostri cuori il fuoco del suo amore. Amen.

Lettura 6


Era tanta poi la santità della vita di Giacomo, che gli uomini gareggiavano nel toccare il lembo della sua veste. 

Giunto all'età di 96 anni, dopo aver governato santissimamente quella Chiesa per 30 anni, predicando intrepidamente il Cristo Figlio di Dio, prima fu assalito con pietre, poi condotto sulla parte più alta del Tempio, donde venne precipitato. Rimasto mezzo morto e colle gambe spezzate, alzava le mani al cielo e pregava Dio per la loro salute con queste parole: «Signore, perdonali, perché non sanno quel che si fanno». (Luc. 23,34). 

Mentre faceva questa preghiera, gli fu spaccata la testa con un colpo di bastone, e rese l'anima a Dio l'anno settimo di Nerone, e fu sepolto presso il Tempio stesso dov'era stato precipitato. Egli ha scritto una lettera, ch'è una delle sette (Lettere) cattoliche.


V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

R. Questi sono i teneri agnelli che hanno recato l'annuncio, alleluia; sono venuti ora alle fonti:
* sono circonfusi di splendore, alleluia, alleluia.
V. Al cospetto dell'Agnello essi indossano bianche vesti ed hanno delle palme nelle loro mani.
R. sono circonfusi di splendore, alleluia, alleluia.
V. Gloria al Padre, e al Figlio, * e allo Spirito Santo.
R. sono circonfusi di splendore, alleluia, alleluia


Preghiamo
O Dio, che ci rallegri coll'annuale solennità dei tuoi Apostoli Filippo e Giacomo: concedi, che, come godiamo dei loro meriti, così ne seguiamo gli esempi.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.