sabato 26 novembre 2011

"SAN LEONARDO CI OTTENGA LA FORZA DI PERCORRERE LA VIA DELLA CROCE: ATTRAVERSO LE PENE E I DOLORI ESSA PORTA ALL'ETERNO TRIONFO".


<<"E' devastato tutto il paese, e nessuno se ne dà pensiero".
La causa di tutti i mali per noi va ricercata nel fatto che nessuno pensa alle realtà che dovrebbero costituire un oggetto di continua meditazione. ...


Sono lasciate nel dimenticatoio anzitutto le verità escatologiche (morte giudizio inferno paradiso); non si pensa poi ai benefici di Dio, né a quale dolorosa Passione andò incontro per noi Gesù Cristo. ...
Gli obblighi si eseguono con negligenza, ... non si fuggono i pericoli spirituali esistenti ovunque.


C'è qualche rimedio a siffatti mali?
Con tutta umiltà, in ginocchio, mi sia consentito di indicare a tutti i prelati, ai parroci, ai sacerdoti e a tutti gli altri ministri di Dio che l'auspicata medicina è alla portata di tutti, nella maggioranza dei casi, ed è il pio esercizio della Via Crucis.


... essa diverrà una validissima difesa contro il dilagare del vizio e otterrà grandissimi benefici a tutti coloro che mediteranno assiduamente sui dolori e sull'amore di Cristo Signore.


La frequente meditazione sulla Passione di Cristo dà lumi salutari all'intelletto, fervore fattivo alla volontà e sincera compunzione al cuore.  ... Ho toccato quasi con mano che il miglioramento dei costumi dei cristiani è condizionato dalla pratica del pio esercizio della Via Crucis. 


Tale pia pratica è un antìdoto per i vizi, un freno alle passioni, un incitamento efficace ad una vita virtuosa e santa.
Se terremo vivamente presente davanti agli occhi della mente, come scolpita su tavole, l'acerbissima passione di Cristo, non potremo non aborrire, in virtù dell'irradiazione di così intensa luce, le miserie e debolezze della nostra vita; anzi ci sentiremo trascinati a rispondere con tanto amore alla carità di Cristo, e ad accettare gioiosamente le inevitabili avversità della vita>>. 
Da una esortazione di san Leonardo da Porto Maurizio (oggi Imperia) sulla "Via Crucis"
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Le 14 Stazioni della Via Crucis che è arrivata a noi come tradizionale sono le seguenti:


clicca qui per vedere l'immagine della via crucis
      1. Gesù è flagellato, deriso e condannato a morte
           2. Gesù è caricato della croce
                 3. Gesù cade per la prima volta
                 4. Gesù incontra sua Madre
                 5. Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene
                 6. Santa Veronica asciuga il volto di Gesù
                 7. Gesù cade per la seconda volta
                 8. Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme
                 9. Gesù cade per la terza volta
               10. Gesù è spogliato delle vesti
                11. Gesù è inchiodato sulla croce
                12. Gesù muore in croce
                13. Gesù è deposto dalla croce
               14. Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro.

http://sanleonardoim.altervista.org/via.html



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Biografia 

Figlio di Domenico Casanova e Anna Maria Benza, fu battezzato con i nomi di Paolo Gerolamo. La madre morì quando egli aveva due anni, ed il padre si risposò con Maria Ridolfo, della frazione di Artallo. Fu pertanto il padre che diede al futuro Santo quelle basi religiose alle quali in seguito ispirò la sua vita. Domenico Casanova era armatore e uomo di mare e, come voto di castità, aveva stabilito di non ammettere tra i passeggeri dei suoi navigli alcuna donna.
Nel 1688, dodicenne, Leonardo Casanova lascia la Liguria e, forse sul bastimento del padre, si reca a Roma presso lo zio Agostino Casanova per frequentare gli studi superiori di Lettere e Filosofia.
A 19 anni sente la vocazione e viene ammesso al noviziato nell'Ordine francescano. Il 17 agosto 1702, a 26 anni, diventa sacerdote.
Torna a Porto Maurizio dopo 16 anni di assenza dalla Liguria, essendo gravemente malato e su indicazione dei medici che gli avevano consigliato di tornare nel clima natìo. Vi rimane dal 1704 al 1709, quando la tisi che ha contratto, guarisce miracolosamente per intercessione della Madonna.
Nel 1709 viene inviato dai superiori francescani della Provincia Romana a fondare un convento a Firenze: il convento di San Francesco all'Incontro. Da quest'ultimo inizia la sua vita di predicatore. Nel lungo itinerario del suo apostolato, attraversa tutte le regioni dell'Italia settentrionale e centrale, acquistando fama e notorietà, tanto da essere richiesto al Papa dai reggenti della Repubblica di Genova nel 1743.
Con il beneplacito del pontefice, Leonardo Casanova parte da Roma, passa per Firenze, e da qui s'imbarca a Livorno per Genova. A Genova riceve i festeggiamenti dei cittadini che lo attendono impazienti di udirlo. Il giorno dopo il suo arrivo a Genova, una domenica, il superiore dei Padri Riformati del convento della Pace gli chiede di fare una predica nella sua chiesa. Leonardo accetta la richiesta, meravigliando positivamente la numerosa folla giunta nell'ampia chiesa della Pace (oggi distrutta). Il successo ottenuto in questa, muove i Collegi della Repubblica di Genova a dargli ampia facoltà di esercitare il ministero apostolico in tutta la Riviera di Ponente.
Riceve i festeggiamenti dei suoi concittadini, a Porto Maurizio; poi si sposta diretto a Finale. Essendosi ammalati quattro dei suoi compagni, si risolve ad aspettare che guariscano; nell'attesa viene chiamato a compiere le missioni a Genova. Per il suo discorso viene allestito un palco alle porte di Santa Maria della Pace, la cui piazza venne riempita da innumerevoli fedeli. Il luogo però era ancora troppo ristretto per la folla, per cui si vuole sistemare l'orazione in Bisagno, sulla piana nei pressi della chiesa della Pace. In questa predica raccomanda di porre sopra le porte delle proprie case l'effigie di Gesù ed i Serenissimi Collegi ne ordinano una in marmo e lettere in bronzo, che riportano i nomi di Gesù e Maria; tale bassorilievo viene poi applicato alle porta del Ponte Reale nel giorno di San Giovanni Battista del 1743 e la sua posa in opera accompagnata dalle salve di cannone in porto e dalle campane della chiese della città. Viene anche raccomandato a tutte le città e terre murate della Liguria di porre sopra le loro porte la stessa figura dei nomi di Gesù e di Maria.
Il Serenissimo Collegio ottiene allora dal papa di trattenere Leonardo Casanova e di mandarlo in Corsica. Qui Leonardo giunge dopo aver completato le missioni a Lucca ed a Pistoia. È raggiunto a Viareggio (diocesi di Lucca) da una barca, che nel suo viaggio transita nel Golfo di La Spezia. Da qui il capitano manda a Viareggio una feluca che porta Leonardo in Corsica nel 1744.
La Corsica viveva allora momenti difficili, per le insurrezioni separatiste contro la Repubblica di Genova. Leonardo vi rimane sino al novembre 1744, dopo aver lavorato per riappacificarla con i suoi sermoni. Sempre nel novembre 1744 s'imbarca sulla galea capitana della Repubblica di Genova e con un viaggio di pochi giorni giunge a Porto Venere. Qui si ferma cinque giorni. Poi si riporta a Genova, dove prosegue la sua instancabile attività predicativa. Nella cattedrale genovese viene eretto dai Canonici un palco, riccamente addobbato. Su questo, Leonardo predica le sue missioni assieme all'arcivescovo, al Doge, ed allo stuolo di nobili e popolani accorsi per lui.
Da Genova si sposta nelle due Riviere, dove effettua varie prediche. Qui gli giunge, mentre si trova a Chiavari, da parte del suo Padre Generale e della Segreteria di Stato della Repubblica, una lettera con l'ordine di tornare in Corsica a completare la sua predicazione.
Prosegue quindi le sue prediche in entrambe le riviere, mentre transitano in questi territori le truppe austro-tedesche per la guerra tra i Savoia e Genova. Non potendo per questo avere possibilità di attrarre grandi folle ai suoi sermoni, chiede licenza all'arcivescovo e ai Serenissimi Collegi, e, ottenutola, si sposta da Levanto a Lucca. Transita nel passaggio a Genova, nel santuario di Santa Maria del Monte, dove abita nella cella n° 20, dedicandosi qui ad intensi esercizi spirituali. In queste occasioni scrive uno dei suoi Proponimenti. Questi li aveva composti nel convento del Monte, a partire dal 1717, rinnovandoli nel 1735.
Dopo la fine della primavera del 1745, parte da Genova. Non vi tornarà più.
Lasciata la Liguria, attraversa tutte le regioni italiane, e muore a Roma nel convento di San Bonaventura al Palatino il 26 novembre 1751.

Alcune leggende 

Su San Leonardo si raccontano diversi episodi leggendari:

  • La prima versione biografica diffusa narra che Leonardo, ad un certo punto della sua vita, per vicende che lo misero in discussione ed in lite con alcuni concittadini, decise di abbandonare Porto Maurizio e che prima di imbarcarsi e lasciare il suolo portorino, si scrollasse i sandali così da non portare con sé "...nemmeno la polvere di quel posto...".
  • La parte avversa a questa tesi asserisce che la diceria sia nata nell'ambiente del vicino borgo di Oneglia (allora oppositore e oggi parte, con Porto Maurizio, della città di Imperia) e che possa essere confutata. Secondo alcuni riscontri, Leonardo, guarito dalla tubercolosi, fece voto di non portare più i sandali e lo mantenne fino a quando, molti anni più tardi della fuga da Porto Maurizio verso il 1750, il papa Benedetto XIV non lo obbligò di nuovo a calzarli. Un altro possibile riscontro a favore della seconda tesi è quella che ricorda la missione che tenne nel 1743 a Porto Maurizio alla quale si pensa abbiano partecipato più di 5000 persone, tanto che lo stesso Duomo di Porto Maurizio non bastò e si dovette radunare la gente in uno spiazzo poco sotto gli spalti delle mura. Da lì Leonardo predicò alla folla preannunciando, su quel luogo, la futura costruzione di una grande basilica, che effettivamente fu inaugurata verso il 1840 e in cui dal 1996 sono conservate alcune sue reliquie.

Culto 


La statua di S. Leonardo a Porto Maurizio
Fu beatificato il 19 marzo 1796, canonizzato il 29 giugno 1867 e dichiarato Patrono dei missionari nei paesi cattolici il 17 marzo 1923; patrono della città di Imperia a partire dalla metà degli anni novanta; la festa liturgica ricorre il 26 novembre. Una statua di san Leonardo è stata eretta nel luogo in cui, dalle mura del Parasio a Porto Maurizio, predicò alla folla di fedeli.
Numerose le celebrazioni imperiesi attorno alla vita di questo santo; nelle raffigurazioni pittoriche spiccano quelle di Leonardo Massabò, principale pittore della cattedrale di Porto Maurizio attorno alla metà dell'Ottocento.
Pio IX, il Papa che lo canonizzò, fu profondamente devoto; spesso da giovane sacerdote si fermava a pregare nella chiesa di San Bonaventura al Palatino dove è il corpo dell'allora beato. Alla sua devozione è legata sia la professione nel Terz'Ordine Francescano, sia la definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione.


***



S. Leonardo da Porto Maurizio ripeteva spesso, nelle
sue prediche, la storia del Prelato di Lione che “per
zelo della sua anima, si era ritirato nel deserto a
far penitenza, ed era morto nella stessa ora in cui
era morto S. Bernardo (1090-1153). Comparendo, dopo morte, al
suo Vescovo, gli disse: «nella stessa ora in cui morii io,
spirarono tremila persone. Di queste, l’abate S.
Bernardo ed io salimmo subito al cielo; altri tre, andarono
in purgatorio; tutte le atre duemila novecento
novantacinque anime, precipitarono all’inferno!».
[Certo, non è di fede questo contare, perché la Chiesa
non ha mai tradotto in numeri i “molti chiamati” e i
“pochi eletti”, ma ci ricorda che nella profezia dell’ultimo
giudizio, Gesù ha ripetuto: <<Io ve lo dico: in
quella notte, due saranno in un letto; l’uno, sarà
preso, e l’altro lasciato; due donne macineranno
assieme: una, sarà presa, l’altra, lasciata; due
saranno al campo: uno, sarà preso, e l’altro lasciato>>
 Mistero di Dio!..
Comunque, non va dimenticato l’insegnamento della
“Misericordia” di Dio].

"SAN LEONARDO CI OTTENGA LA FORZA
DI PERCORRERE LA VIA DELLA CROCE:
ATTRAVERSO LE PENE E I DOLORI
ESSA PORTA ALL'ETERNO TRIONFO".
***
AVE MARIA!
AMDG


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