Assoluzione:
Dal maligno nemico ci difenda
la Vergine pietosa e reverenda. Amen.
<<La sacra scrittura attesta che Adamo, stando nelle felicità del Paradiso, trasgredì il comando di Dio; ma non riferisce ch'egli rimanesse disobbediente alla volontà di Dio dopo la sua caduta.
Anzi veramente risulta che Adamo amò Dio con tutto il cuore per il fatto che, dopo il fratricidio perpetrato dal figlio, evitò relazioni coniugali con sua moglie; udito però il comando di Dio, obbedì, unendosi di nuovo ad essa coniugalmente.
Inoltre si pentì di aver offeso il suo Creatore più che di aver gettato se stesso in gravissimi tormenti e pene. Ne risulta che non sarebbe stato ingiusto che, come gli era sopravvenuta l'ira divina per la superbia con cui nella sua felicità aveva offeso Dio, così nella sua miseria gli venisse data grande consolazione dal fatto che pianse in vera umiltà e grandissima penitenza d'aver provocato ad ira un così benevolo creatore.
<<Ma Adamo non poteva aver consolazione maggiore di quella di aver certezza che Dio si sarebbe degnato nascere dalla discendenza di lui, per redimere con l'umiltà e l'amore le anime che lo stesso Adamo, sedotto dall'invidia del Diavolo, aveva allontanate dalla vita eterna per la sua superbia. Ma perché a tutti i sapienti sarebbe sembrato impossibile – com'è effettivamente – che Dio, cui non si conviene che una nascita onoratissima, assumesse corpo umano nella concupiscenza carnale, come gli altri bambini, tanto più ritenne ciò impossibile Adamo, ch'era venuto all'esistenza senza piacere carnale.
<<Di qui risulta da credersi senza esitazione che, come Adamo quando sentì Dio quasi placato con lui, ebbe gran dolore delle parole apprese da Eva nel dialogo col Diavolo, allo stesso modo, caduto in miseria e dolore, ebbe grande allegrezza e consolazione dalle parole che tu, o Maria, speranza di tutti, avresti risposto all'angelo.
Si rammaricava pure Adamo che il corpo di Eva, creato dal suo corpo, l'avesse proditoriamente tratto alla morte perpetua dell'inferno; ma si rallegrava prevedendo che dal tuo corpo, o Vergine onoratissima sarebbe nato quel venerabile corpo che doveva potentemente ricondurre lui e la sua progenie alla vita celeste.
Si rattristava ancora Adamo che Eva, sua consorte diletta, aveva cominciato con l'essere per somma superbia disobbediente al suo Creatore, ma si rallegrava prevedendo che tu, o Maria, sua carissima figlia, avresti voluto obbedire in tutto a Dio con somma umiltà.
<<Si doleva pure Adamo perché Eva, nella sua mente superba, aveva quasi detto di voler essere uguale a Dio; cosa per la quale era caduta in grande scandalo davanti a Dio ed agli angeli;
ma si rallegrava che nella loro prescienza la tua parola di protestarti umilmente serva del Signore sarebbe ridondata in tua luminosa gloria.
Adamo si rammaricava pure perché la parola di Eva aveva provocata l'ira di Dio, a dannazione sua e della sua discendenza; ma esultava perché la tua parola doveva attirare a te e a tutti i condannati per la parola di Eva l'amore di Dio a grande consolazione.
Perché la parola di Eva cacciò lei col marito dalla gloria nel più grande dolore, chiudendo a lei e suoi discendenti le porte del cielo; ma la tua parola benedetta, o madre della sapienza, portò a te grande allegrezza e aprì le porte del cielo a tutti quelli che volevano entrarvi.
Perciò, come si rallegravano in cielo gli angeli, prevedendo già prima della creazione del mondo la nascita tua, o Madre di Dio, così anche Adamo provò grande gioia e consolazione dalla previsione della tua nascita>>.
AMDG et BVM
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