lunedì 18 novembre 2019

L'applicazione pratica delle opere di misericordia spirituali


MARIA VALTORTA E 
LA DIVINA MISERICORDIA

53.1
«T'è arrivata al giusto momento questa Novena e Coroncina della Divina Misericordia. Procuratela e falla, perché la mia
Divina Misericordia apra a misericordia verso te e l'Opera tutti i cuori chiusi alla giustizia e carità verso te e l'Opera; e per
l'Opera e per ogni altra cosa».1

53.2

«La mia Divina Misericordia aveva dato l'Opera per misericordia d'infinite anime, perdute o sulla via di perdersi, laiche e
anche consacrate, perché riavessero Salvezza eterna.2


1 Cfr. Maria Valtorta, I Quadernetti, 16 maggio 1953, ed. CEV.
2 Idem, 17 maggio 1953, ed. CEV.


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L'Opera era l'applicazione pratica delle opere di misericordia spirituali che Io ho insegnato: "Istruire gli ignoranti, convertire i peccatori...".

Chi l'ha bloccata da anni, senza giustizia e senza vero motivo, anzi solo per un riprovevole motivo, non ha capito il fine,
lo scopo, la potenza del mio dono ed ha ferito profondamente
il mio Cuore e si è reso responsabile della morte spirituale di
tante creature e di una grande mancanza di carità e giustizia
verso di te.

Io l'ho già detto, nel secondo anno di Vita Pubblica, nel primo
volume: "Ogni anima che si travia o che viene traviata, ed è traviamento lo svisare a se stessi e ad altri la mia Parola e la mia opera ed impedirne la diffusione, nuoce a Dio nelle anime che si
perdono. Ogni anima che si perde è una ferita fatta a Me: Dio e
Salvatore".

E poiché da ormai cinque anni mi si ferisce senza sosta,
con l'ingiusta azione verso l'Opera, ho chiuso il fiume della
Divina Sapienza che volevo riversare in te, mia cisterna d'amore e di grazia per le anime, dandoti le spiegazioni dell'Apocalisse, delle altre Epistole Paoline e di quelle di Pietro, Giacomo e Giuda d'Alfeo. Tutte le lettere apostoliche».

53.3

«Fammi conoscere, Io-Misericordia, e fa' conoscere le mie
preghiere dettate a Suor Maria Faustina a quanti più puoi.3
Ogni anima che porti a Me-Misericordia ti accresce un grado
di gloria. Se tu sapessi quale fiume di grazie Io riverso su chi
prega Me-Misericordia! Fammi, fammi, fammi conoscere, e
ogni anno, dal Venerdì santo, giornata per te sempre fatidica,

3 Idem, 26 maggio 1953, ed. CEV.

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alla Domenica in Albis, fa' la Novena alla Divina Misericordia, per ricondurre a Me tutti quelli che in essa sono ricordati».

53.4

«Falla, senza attendere il tempo proprio della Novena vera
e propria alla Misericordia, per i comunisti, specie per quelli
che ti sono vicini, per gli eretici, scismatici, fratelli separati; e
anche per i Sacerdoti d'ogni ordine, perché tornino come i
miei primi Sacerdoti: eroici, ardenti; vero sale che da sapore
alle anime, vero lume che da luce alle anime».4

53.5

«Hai visto bene. Sono proprio Io, sul Monte delle Beatitudini, mentre spiego le Beatitudini e con esse le opere di Misericordia. Ah! quelle opere e quelle beatitudini che ho così ben
spiegato, e con esse i Dieci Comandamenti, all'Acqua Speciosa, per il bene di un gregge vastissimo di pecore ferite o sperse!5
Perché così lungo astio e cecità contro il mio grande dono
d'amore e contro il mio amatissimo strumento? Non è valsa, ad
ammonire i novelli miei nemici, la morte improvvisa dei sette?
Anima mia, mia violetta nascosta ma così olezzante d'amore, mia cisterna, mio granaio, mia sconosciuta grande apostola, se tu vedessi come soffro per questo contegno verso Me,
l'Opera e te! Ne soffro come soffrii per l'ingiusta, anzi per la

4 Idem, 28 maggio 1953, ed. CEV.
5 Idem, 30 maggio 1953, ed. CEV.


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diabolica azione di Giuda di Keriot, per l'ingiusto processo
contro Me, Giusto perfetto, per il contegno del Popolo mio,
da Me sempre beneficato e che non mi volle, come non vuole
te, mia voce, luce, arma di bene per infinite anime».


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PREGHIERA ALLA DIVINA MISERICORDIA
Dettata da Gesù a Maria Valtorta
26 maggio 1949, Ascensione, 9 ant.ne.

Gesù ancor più straordinariamente amoroso che mi vuole
col suo amore confortare, confortare di tante cose.
La sua infinita, sensibile carità mi sprofonda in una contemplazione di tutte le mie miserie passate e presenti, e in un
dolore di contrizione così pieno come mai lo provai sino ad
ora.
Anche se Gesù non me ne rassicurasse, sento che sono nel
giusto se penso che, morendo dopo un così perfetto movi-

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mento di contrizione di tutte le mie colpe, imperfezioni, omissioni, ecc., avrei l'anima assolta da Dio stesso.
Poi temo di aver avuto un pensiero superbo dicendo questo. E chiedo a Gesù di confortarmi. Lo fa con questa orazione:

<<Gesù, infinita Misericordia, che perdonasti a Levi e lo vocasti
a Te, perdonaci i nostri peccati, perché l'averti offeso è il nostro dolore.

Gesù, infinita Misericordia, che perdonasti alla Maddalena e la unisti alle Donne sante e fedeli, perdonaci i nostri peccati, perché l'averti offeso è il nostro dolore.

Gesù, infinita Misericordia, che perdonasti a Zaccheo e ne facesti un tuo discepolo, perdona i nostri peccati, perché l'averti offeso è il
nostro dolore.

Gesù, infinita Misericordia, che perdonasti all'adultera e soltanto le desti il divino comando di non più peccare, perdonaci i nostri peccati, perché l'averti offeso è il nostro dolore.

Gesù, infinita Misericordia, che perdonasti al ladrone pentito
conducendolo teco in Paradiso, perdona i nostri peccati, ché l'averti offeso è il nostro dolore.

Gesù, infinita Misericordia, che perdonasti a Pietro d'averti
rinnegato, perdona i nostri peccati di infedeltà, perché l'averti offeso è il nostro dolore.

Gesù, infinita Misericordia, che dall'alto della croce invocasti il perdono del Padre per i tuoi nemici e crocifissori, ottienici il perdono del Padre per averlo offeso tante volte Te offendendo, Ss. Verbo del Padre, perché di averlo offeso è il nostro dolore.

Gesù, infinita Misericordia, che tanto perdonasti gli Apostoli da ottenere per essi dal Padre lo Spirito Santo da essi offeso non amando Dio sopra ogni cosa - Te, Dio Incarnato, vilmente da loro abbandonato - e il prossimo loro - Te, Amico e Maestro perfetto - ottienici il perdono dello Spirito Santo per le nostre colpe contro il duplice amore, perché di avere offeso l'amore, essenza stessa di Dio, noi ci doliamo.

Perdonaci, Gesù - Tu, Specchio del Padre, Tu, Frutto del divino Amore - di tutte le nostre colpe contro il Padre, il Figlio e lo Spirito
Santo, perché l'avere offeso la Triade Ss. è il nostro dolore, e Tu solo ci puoi levare le macchie delle colpe, perché per rendere monde le nostre anime hai versato tutto il tuo Ss. Sangue.
Vogliamo amarti, o Signore!

Soccorri la nostra debolezza. Soccorrici quando cadiamo.
Infondici il tuo amore perché Tu possa vivere in noi, instaurare in noi il Regno di Dio, farci "una cosa sola" con Te, con Te che sei Uno col Padre, e con Lui e lo Spirito Santo formi il Dio Uno e Trino, nostro Principio e a nostro Fine, Origine d'ogni nostro bene presente ed eterno. 

Vivi Tu solo in noi, vivi col tuo Spirito, con quel tuo Spirito tutto amore che è lo stesso Spirito che dal Padre e da Te procede, e le nostre anime assecondino i tuoi più leggeri impulsi, onde ogni nostra apparente azione non sia che la veste alle tue reali e nascoste azioni in noi. E così avvenga per la completa fusione, anzi più, per il completo annichilimento della creatura per far vivere solo Tu in noi.

Vivere ed agire, movendo, o eterno e santissimo Movente, ogni movimento delle nostre anime, delle nostre menti, dei nostri cuori, e persino della nostra umanità, perché tutto che è nostro si muova e ti serva nell'amore e con amore, o Dio che meriti tutto il nostro amore e ci chiedi di amarti, perché nell'amore è la Legge, e chi giunge ad amarti con tutto se stesso, e ad amare il prossimo suo come si ama, non pecca più ed ha il tuo Regno, in questa e nell'altra vita.

Vivi Tu solo in noi, o Figlio del Padre che col Padre e lo Spirito
Santo sei un unico Dio, di modo che il Padre guardando noi, Te suo Diletto veda, e ci ami in Te e per Te nostro Ospite divino, e per stare con Te in noi inabiti.

Vivi Tu solo in noi, o Verbo incarnato, che fosti concepito per
opera dell'Amore eterno, e che mai da Lui sei diviso, onde, pregando lo spirito nostro per lodare l'adorabilissima Divinità Una e Trina e per invocarla nelle nostre necessità e dolori, sia ancora la voce dello Spirito Santo che sale al Trono di Dio per dargli lode perfetta e supplica giusta, accettevoli entrambe al Signore.

Non ti chiedo, o Amore Ss., di farmi vivere una mia personale vita nella grazia, ma ti chiedo di vivere Tu,
Grazia, in me, perché io viva realmente la vita della Grazia e mi trasformi e supericrei in un vero cristo >>.


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