Chi è Duda
Benedetta Frigerio su Tempi. Stralcio l'ultima parte dell'articolo che ci presenta una confortante alternativa al "caso" Irlanda.
Ricordo che la Conferenza Episcopale Polacca è tra quelle che sono sono distinte per una posizione di audace e chiara fermezza nelle vicende sinodali.
La stampa internazionale lo dipinge come un conservatore bigotto e nazionalista, ma in Polonia ha convinto molto per le sue ricette chiare e patriottiche
[...] Di Duda, qui in Italia, si sottolineano molto le sue posizioni sui temi etici. Cosa si è detto in Polonia a questo proposito?
È stato criticato dagli anticlericali di sinistra ma non ha fatto un passo indietro né sulla sua azione politica ispirata alla fede, né sulla fecondazione assistita a cui si è detto contrario, né tanto meno sulla sua opposizione alle unioni fra persone dello stesso sesso. Ma la sua chiarezza anziché fargli perdere consensi, gli ha fatto guadagnare stima. Anche perché la Chiesa polacca non è debole come quella degli altri paesi europei: ci sono ancora vocazioni religiose e la mentalità laicista e secolarizzata non è così diffusa. I vescovi poi, così come i laici, non si sono ritirati dalla vita del paese, anzi sono sempre intervenuti ribadendo l’attualità del magistero cattolico. In questo senso, siamo molto distanti dall’Irlanda.
Sono queste le radici di Duda?
Sì, sono quelle cristiane della Polonia. Ecco perché le prime tre cose che ha fatto appena eletto sono state queste: la visita alla Madonna Nera di Czestochowa a Jasna Gora per ringraziarla della vittoria e affidarle il suo mandato; la visita alla tomba di Witold Pilecki, l’eroe polacco che si fece catturare e portare ad Auschwitz per organizzare un movimento di resistenza e che fu condannato a morte alla fine della guerra; la visita alla tomba di Lech Kaczynski, il capo di Stato morto nel 2010 nell’incidente aereo di Smolensk, con cui cominciò la sua carriera politica.
Nel primo caso ha ribadito la fede del suo paese, nel secondo la sua storia. Che significato ha la terza visita?
Ribadire la volontà di riprendere la politica di Lech Kaczynski, che si interruppe bruscamente senza essere portata avanti da nessuno. Duda, a differenza degli uomini eletti successivamente all’incidente del 2010, ha intenzione di mettere in pratica gli insegnamenti del suo maestro, muovendosi nell’alveo del patriottismo e tenendo conto delle peculiarità del paese, della sua tradizione e delle radici cristiane della Polonia che ritiene indispensabili per la ripresa del paese.
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